Resilienza ai tempi del COVID-19: yoga e meditazione in casa

Le ore trascorse in casa ci hanno aperto gli occhi sul dovere di responsabilità verso noi stessi e gli altri, la nostra generazione ha il compito di agire con resilienza.

La resilienza è un invito a ripartire da ciò che si ha per migliorare la propria condizione; ad esempio, con quelle attività che sono state rimandate per la mancanza di tempo e che ora possono essere svolte dalla propria abitazione.
Mi riferisco in particolare a yoga e meditazione, discipline che può praticare in casa anche chi non vi si è mai approcciato prima d’ora.
Lo yoga consta di asana, termine sanscrito che vuol dire “posizione comoda che può essere mantenuta per un lungo periodo di tempo”.
L’esercizio fisico dello yoga mira a calmare la mente e può essere considerato una meditazione in movimento.
Lo yoga agisce sul sistema muscolare, cardio-circolatorio, respiratorio ma anche digestivo poiché le asana aiutano a massaggiare gli organi interni. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che lo yoga migliora l’umore, avendo effetti anti-depressivi e riducendo lo stress.
Sono centinaia le App, i canali su YouTube, le pagine su Instagram e Facebook che offrono video-lezioni gratuite: potrete trovare quello che fa per voi, con uno stile più o meno dinamico e adatto alle vostre esigenze e corporatura. Potrete praticarlo in qualunque momento della giornata, da soli o in compagnia della famiglia o dei coinquilini, oppure in video chiamata con gli amici.
È necessario avere dello spazio a disposizione, possibilmente in cui arrivi luce naturale, un tappetino o dei calzini antiscivolo e tanta accettazione di sé: ognuno conosce il proprio corpo e i limiti che devono essere rispettati per evitare infortuni. La flessibilità verrà acquisita pian piano attraverso la pratica.
Procedendo per gradi di dinamicità e complessità, lo yoga di base è uno stretching morbido o chiamato yin yoga, in cui le asana possono anche durare diversi minuti e mirano al rilassamento dei muscoli. Questo tipo di yoga è anche consigliato agli atleti dopo allenamenti e sforzo intenso.

Nell’Atha yoga ogni posizione viene mantenuta per 5 o 7 respiri. Al riscaldamento segue il saluto al sole, cioè una serie da 12 asana, che può essere paragonato ad una danza sul tappetino fatta di piegamenti ed allungamenti: è insomma uno stile da cui si può iniziare.

Altro stile è il Vinyasa, in cui le asana vengono matenute per un numero di respiri minore, è più fluido ed adatto a chi pratica sport:

Abbiamo infine l’Ashtanga, adatto per chi ha già familiarità con lo yoga: la sequenza dura di un’ora e mezza e per impararla occorrono anni di pratica e dedizione.
Dunque, anche se lo yoga non è uno sport apporta enormi benefici alla salute fisica e mentale e fa bruciare calorie: perché non stabilire una routine giornaliera da 20 minuti, magari appena svegli? Inizierete a percepire i benefici sin da subito e a vedere il vostro fisico acquisire flessibilità e tonicità.
Riguardo la meditazione ordinaria o “statica”, numerose ricerche dimostrano quanto faccia bene all’umore, alla concentrazione, alla memoria, alla creatività. La meditazione non è una disciplina semplice: se da una parte ci si rilassa, dall’altra si fa tanta fatica a non pensare o nel concentrarsi sul proprio respiro o  battito.
Numerose App offrono sessioni guidate, tra cui Calm che aiuta a rilassarsi con i suoni della natura. Altri esercizi sono disponibili su YouTube, come la mindfulness, cioè la consapevolezza di sé nel momento presente e che può essere intrapresa anche dai principianti. Questo tipo di meditazione porta ad acquisire il controllo delle emozioni negative.

Un esempio decisamente interessante di minfulness è il mindful eating, cioè la meditazione che viene praticata mangiando. Questa disciplina aiuta a migliorare il rapporto con il cibo e ad evitare la fame nervosa ed i cibi grassi.

La scusa “non ho tempo” non vale. Impariamo ad utilizzare il nostro tempo saggiamente e realizzeremo una versione migliore di noi stessi: resilienti.


Articolo pubblicato in versione ridotta sul Quotidiano del Sud – l’Altravoce dei ventenni di lunedì 20/04/2020