TOTEM

La mostra sperimentale a cura di Veronica Falco e Dantemanuele de Santis fruibile anche nel Metaverso

Se puoi immaginarlo, puoi farlo! Parafrasando Walt Disney si ha l’esatta descrizione di cos’è TOTEM, la mostra sperimentale immaginata e realizzata da Veronica Falco e Dantemanuele de Santis grazie alla realtà virtuale, presentata dall’associazione culturale Venti venerdì 16 dicembre, sia dal vivo, a Cosenza, presso il Blackshedbar (Via Nicola Serra 77) che nel Metaverso (a QUESTO LINK).

Veronica e Dantemanuele, rispettivamente poetessa e fotografo con all’attivo diverse produzioni nei relativi campi di attività, grazie al supporto della realtà virtuale sono riusciti a catalizzare ispirazioni poetiche e artistiche in immagini e testi innovativi, che per la prima volta sono stati in mostra sia dal vivo, a Cosenza, sia nella realtà virtuale, per permettere a chiunque di immergersi a 360° nella poesia di immagini e parole.

L’associazione Venti, da sempre a sostegno del talento giovanile e dell’innovazione, incuriosita dalla proposta artistica degli autori, ha voluto supportare l’idea innovativa di TOTEM, credendo nella creazione di questo connubio tra poetica, fotografia, grafica e intelligenza artificiale e contribuendo attivamente alla sua realizzazione anche nella realtà virtuale, rendendo la mostra fruibile nel Metaverso tramite l’app Spatial (utilizzabile anche nella versione web o app per smartphone).
Questo è il link per collegarsi tramite visore vr, web o app (disponibile sia per dispositivi ios che android):LINK.

TOTEM è un viaggio immersivo tra immagini, parole e sensazioni.

TOTEM – LA DESCRIZIONE

Ma com’è nata l’idea della mostra? Cosa ha rappresentato? E com’è stata realizzata?
Per saperne di più, ecco la descrizione di Veronica:

TOTEM nasce da un’unione prima emotiva e poi artistica , – non che una cosa escluda effettivamente l’altra – ma in questo caso, è stato fondamentale avere uno stesso scopo e soprattutto la stessa voglia di fare, perché dietro questa mostra c’è stato un lungo e articolato lavoro di squadra e senza un affiatamento reale il risultato sarebbe stato privo di anima.

Questa mostra non nasce per caso ma quando abbiamo deciso di metterci in gioco usando come canali il Poema e l’Intelligenza Artificiale, abbiamo iniziato chiedendo al software che utilizziamo uno stile che potesse rappresentare appieno quello che volevamo comunicare: surrealtà, mancanza, spettri interiori e amore, ma non romanticismo.

Abbiamo quindi fatto degli esperimenti cercando di creare: contesto, personaggi, atmosfera e un filo che li legasse e che fosse sempre omogeneo; questo ha richiesto grande maestria a livello grafico e fotografico da parte di Dantemanuele, che ha eseguito una moltitudine di prove, generato una marea di immagini, postprodotto e affinato ogni singola illustrazione fino a raggiungere ciò che cercavamo, con non poche difficoltà perché l’Intelligenza Artificiale è uno strumento eccezionale, figlio del progresso e utile in tanti ambiti, ma ha bisogno di essere guidato, manovrato, corretto, insomma, TOTEM non è stata creata da un computer ma il computer è diventato un membro del nostro team, per così dire. Creare un’impronta euritmica che fornisse un’altra lettura oltre alle parole scritte ma fosse ad esse coerente, ci è costato davvero innumerevoli prove, mix di stili artistici e alla fine il raggiungimento di una nostra espressione personale che è presente in tutte e 7 le illustrazioni.

Per quanto riguarda la parte scritta, possiamo dire che TOTEM sia frutto di una forma che ho raggiunto leggendo e scrivendo dall’età di 12 anni; specifico l’età e quindi il tempo trascorso da quel momento (quasi 20 anni) perché nell’estrinsecazione di questo piccolo poema sono presenti alcune delle influenze letterarie di cui mi sono impregnata negli anni, in particolare la struttura di componimenti di L’anno mille993 di José Saramago; i periodi brevi di TOTEM sono dunque correlati, si tratta di uno storytelling che è nato da una mia sensazione di inquietudine, provata per fatti personali avvenuti circa un anno fa, un giorno, su un divano di una casa in cui non abito più – ecco perché è importantissimo il coinvolgimento emotivo in quest’opera. Quello è stato il primo input, dopodiché ho estrapolato me stessa o chi/cosa mi circondasse dalla storia e ho descritto degli stati emotivi altalenanti e intensi che chiunque ha provato nella propria esistenza, passando per una surreale vita emozionale di oggetti, demoni, riflessi della protagonista nelle vetrine e così via.

Ho scritto il primo componimento molti mesi fa e poi l’ho lasciato un po’ germogliare perché sentivo che avrebbe voluto crescere, ma non sapevo in che modo; quando Dantemanuele ha cominciato a usare professionalmente l’Intelligenza Artificiale con risultati estremamente personalizzati, chiari, innovativi, abbiamo capito che quella sarebbe stata la direzione da prendere. Ho prima finito di scrivere gran parte dei 7 testi, nei mesi, cambiandoli, cancellando parti, accantonandoli e poi abbiamo lavorato sulla grafica, ogni sera per molto tempo; mentre elaboravamo immagini ho smussato e aggiunto le ultime parti della storia che piano piano ha preso una piega diversa e meno cupa di quanto credessi all’inizio.

Sentiamo di dire che TOTEM è dunque stato un esperimento di unificazione e condivisione, ma anche che servirci degli strumenti che la tecnologia ci sta elargendo in questi ultimi anni, non è togliere all’arte, sminuire qualcosa, ma è aggiungere un valore, abbiamo fatto arte ora come tanti anni fa, ma con lo spirito del 2022.