Il nuovo Codice della Strada, tra sicurezza e digitalizzazione

Limitazioni per i neopatentati, multe per eccesso di velocità, sanzioni per chi parla al cellulare al volante o abbandona in strada animali domestici. 

Sono soltanto alcune delle misure del nuovo Codice della Strada approvate dalla commissione Trasporti della Camera che, se confermate dall’aula di Montecitorio e poi dal Senato, saranno destinate a cambiare i connotati delle regole stradali. 

Un pacchetto di novità che potrebbe non far felice giovani e adulti, ma che servirà ad introdurre più organizzazione nella gestione dei limiti e delle regole ma, soprattutto, più severità nei confronti dei reati. 

Ma andiamo con ordine, partendo dalle nuove limitazioni per i neopatentati. 

Per ricevere il “foglio rosa” ci sarà l’obbligo di effettuare un numero minimo di esercitazioni in autostrada o su strade extraurbane e, in condizione di visione notturna, l’obbligo di presenza con un istruttore abilitato e autorizzato. 

Condizioni che non saranno felicemente accolte in termini di praticità e semplificazione. Tra le novità si registra anche quella del divieto di trasportare uno o più passeggeri su ciclomotori e motocicli per i titolari di “foglio rosa”. 

Non solo neopatentati: come richiesto dalla Corte costituzionale, si precisa nel Codice l’obbligo di sottoporre gli autovelox a verifiche periodiche al fine di garantirne la funzionalità. Ma la novità più consistente riguarda le multi-sanzioni. 

Nel caso in cui si prendano più multe per autovelox nello stesso tratto stradale – di competenza dello stesso ente e in un periodo di tempo di un’ora – si prevede il pagamento di una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo, se più favorevole. Un’altra modifica al ddl padre prevede che, in sede di riforma del Codice della Strada, le entrate derivanti dalle sanzioni per violazioni dei limiti di velocità in via prioritaria saranno destinate a interventi per la sicurezza dalla circolazione stradale.

E se si parla di Codice stradale, non si può non revisionare anche la questione legata ai conducenti che, alla guida del proprio mezzo, parlano al cellulare. 

L’emendamento approvato prevede che se il conducente detiene meno di 20 punti sulla patente, fino a 10 la sospensione scatti per una settimana; nel caso invece sia al di sotto di questa soglia, il ritiro della patente durerà 15 giorni. Cambiano anche le sanzioni: quella minima sarà di 250 euro, mentre quella massima di 1000 euro, contro i 660 delle regole attualmente in vigore e i 1697 del ddl approvato dal governo. In caso di recidiva, il codice vigente prevede solo la sospensione della patente, mentre il ddl approvato dal governo prevedeva la sospensione con l’aggiunta di una sanzione da 644 a 2588 euro. L’emendamento approvato in commissione mantiene la sospensione e applica una sanzione economica da 350 a 1400: anche qui aumentata rispetto al codice in vigore, diminuita rispetto al ddl.

Ulteriore contrasti, invece, nei confronti di chi si sporca del reato di abbandono di animali domestici, fenomeno in continua crescita, specie nella stagione estiva. Si prevede, infatti, l’applicazione delle pene previste per i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi o gravissime nel caso in cui dall’abbandono di animali consegua un incidente stradale che provochi la morte o le lesioni personali di utenti della strada.

Inoltre, è previsto come principio di riforma del Codice della Strada la completa digitalizzazione ed automazione delle procedure, con particolare riguardo a quelle relative ai veicoli pesanti e alla notifica delle violazioni al Codice. 

Tra le altre novità, si prevede l’obbligo per il proprietario del veicolo di accertarsi della presenza della copertura assicurativa anche quando il veicolo è nella disponibilità di un altro soggetto. Saranno anche introdotte nuove misure per assicurare, in caso di incidente, l’accesso in sicurezza alle gallerie ferroviarie delle squadre di soccorso e dei vigili del fuoco; e al riassetto delle competenze tra gli enti istituzionali, anche con riguardo alla previsione di limiti di circolazione, tenendo conto, tuttavia, dell’esigenza di agevolare l’accesso ai soggetti che svolgono servizi di emergenza (soccorso stradale, polizia, assistenza sanitaria ecc.). Per salvaguardare inoltre la sicurezza degli utenti, si provvederà all’introduzione di dispositivi adeguati e tecnologicamente innovativi di segnalazione di emergenza stradale.

Insomma, qualunque misura del Codice della Strada servirà a diminuire i rischi e punire chi commette delle infrazioni è sempre ben accetta. Purché chi dovrebbe controllare e sanzionare faccia bene il proprio lavoro. Perché fare una legge è semplice: è applicarla sul campo che spesso risulta complicato.

Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni