La cantata dei pastori con Peppe Barra al Teatro Aldo Giuffrè di Battipaglia

“La cantata dei Pastori” è una commedia teatrale del 1600 che rappresenta la notte di Natale vissuta dal popolo e dai pastori che si ritrovano per caso a far parte dell’evento più importante della storia; se volessimo essere semplicistici basterebbe questa frase per definirla, ma la maestria tutta napoletana dell’istrionico Peppe Barra e dell’eclettica Lalla Esposito fa si  che questa rappresentazione diventi molto di più.

Chiudete gli occhi e immaginate di immergervi un un mondo onirico e popolare in cui pastori, pescatori e cacciatori convivono in un contesto vivo e in continuo mutamento come solo possono essere i vicoli di Napoli anche se l’ambientazione della natività si svolge in Palestina. In questa cornice dinamica e chiassosa la cosa che accomuna tutti è la povertà, la fame ma anche l’arte del saper vivere e dell’essere contenti di prendere parte alla notte più importante della storia, quella della nascita di Gesù. I personaggi del presepe sotto la direzione di Lamberto Lambertini diventano maschere della nostra società, più attuali che mai: c’è il ruffiano Razzullo (Peppe Barra), uno scrivano che vuole cambiare lavoro, astuto e impiccione che come creta riesce a mostrare diverse forme di sé pur di arrivare al suo obbiettivo: reinventarsi e trovare fortuna. C’è Sarchiapone (Lalla Esposito), piccolo, brutto e gobbo, irrefrenabile e instancabile giullare, spalla fidata dello scrivano che ora è forte ora è indifeso, che scappa sulla scena accogliendo Maria e Giuseppe per farli riposare durante una tappa del loro lungo viaggio ma gli capita anche di diventare amico del Diavolo in persona. Ci sono angeli e diavoli che sulla scena cantano o strepitano, il bene e il male avanzano insieme accompagnando i viandanti Maria e Giuseppe in un viaggio difficile e faticoso, in cui l’Angelo Gabriele cerca di proteggerli e il Diavolo cerca di fermarli.  Una storia raccontata con passione, in cui si mescolano continuamente religione e paganesimo, sacro e profano: una rappresentazione attualissima in cui tutto si mescola con il contrario di tutto e la verità è relativa, non si sa bene cosa pensare a chi credere, sembra quasi di essere al centro di un vortice in cui le certezze vacillano ma non si sa come tutti sono guidati da una mano più grande che tracci un disegno confuso per portarli tutti nella stessa notte stellata davanti alla grotta in cui i due umili viandanti hanno dato alla luce il loro bambino. Uno scenario commovente ed eterno.

“La cantata dei pastori” è stata rappresentata da moltissimi attori ed autori nel corso degli anni, ognuno ha dato la sua chiave di lettura, ognuno ha deciso di raccontarla secondo il proprio punto di vista talvolta ponendo l’attenzione sulla delicatezza del momento e la sensibilità dei personaggi, talvolta mostrandola come una festa che coinvolge ogni cittadino in un’esplosione di gioia ed euforia. Un racconto che sa di ovattato e impalpabile proprio come nel sogno di Benino, il pastorello con cui si apre l’opera e che tutti noi dobbiamo ringraziare perché con il suo sonno dolce di bambino sogna l’intero Presepe e tutto ciò che vi accade.

Tutto questo è stato messo in scena il 10 Dicembre nel gremito teatro sociale “Aldo Giuffrè” di Battipaglia, punto di riferimento per i cittadini dell’intera provincia di Salerno. Luogo che offre rappresentazioni teatrali ma che diventa salotto letterario e luogo di esposizione, insomma è diventato nel tempo il cuore pulsante di cultura e partecipazione cittadina. Ne è stata una dimostrazione il pubblico che quella sera occupava quasi tutti i 400 posti a sedere e che in modo accorato ha partecipato fino alla fine cogliendo le sfumature più toccanti e quelle più veraci di uno spettacolo senza tempo che si conclude con la celebre cantata ”Quanno nascette ninno”, che tutti hanno cantato celebrando quel momento magico insieme all’orchestra dal vivo posta ai piedi del palco proprio come avveniva negli spettacoli teatrali del ‘600 in cui attori, orchestra e pubblico diventavano un unico corpo teatrale, esempio concreto e ancestrale di quanto l’arte sia vita.

I prossimi appuntamenti di questa stagione teatrale sono disponibili sulla programmazione ufficiale del Teatro Sociale Aldo Giuffrè di Battipaglia (SA) che avrà molti ospiti campani tra cui Paolo Caiazzo, Biagio Izzo, Mariano Rigilllo e molti altri!

Maria Carmela Mandolfino
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Appassionata di culture, tradizioni e religioni che raccontano le radici dei popoli.
Affascinata dalle diversità che rendono uniche le persone.
Le piace partecipare a tutto quello che può farla crescere per essere una cittadina del mondo.