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«Adoro la mia città e non me la sento di andare via»: l’Unical vista dalla matricola Letizia Sacco

Dopo la ripartenza della scuola di cui si è molto chiacchierato con gli ormai noti banchi a rotelle, la riqualificazione delle aule, le cattedre mancanti e i supplenti a spasso, i riflettori si accendono sulle Università. Il “Welcome day” dell’Università della Calabria è avvenuto lo scorso 8 settembre, attraverso un evento online trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Microsoft Teams e sulla pagina Facebook dell’Ateneo.
Il rettore Nicola Leone, dando il benvenuto agli studenti, ha elencato i servizi e le opportunità del campus e ha suggerito quella che sarà la linea di condotta dell’Ateneo. Si profila un anno straordinario, che l’Unical affronterà attuando una serie di restrizioni al fine di limitare la capienza delle aule, ma l’ateneo si dice pronto ad affrontare le lezioni in presenza. Un’attenzione particolare sarà infatti dedicata alle matricole, i cui corsi per tutti gli insegnamenti del primo anno saranno svolti in aula, oltre che online. Un’altra bella novità per gli studenti iscritti al primo anno, e voluta fortemente dal rettore, è stata l’assegnazione degli alloggi prima dell’avvio delle lezioni, e il recupero di circa 150 alloggi finora inagibili, in modo da riorganizzare gli spazi alla luce delle raccomandazioni anti-Covid.
Dal fronte regionale arrivano poi notizie ancor più incoraggianti per gli studenti e il futuro delle Università calabresi. Proprio in questi giorni è stata approvata all’unanimità la mozione che punta ad azzerare le tasse universitarie dell’anno accademico 2020/2021 per gli studenti calabresi fuorisede che intendano trasferirsi negli Atenei regionali, ma sono previste anche misure in favore degli studenti già iscritti in queste Università. Un’iniziativa importante che incentiverebbe gli studenti calabresi a rimanere nel territorio per studiare, formarsi, e magari creare qui il proprio futuro. È il momento opportuno per occuparsi concretamente della scuola e dell’Università, migliorando la qualità dei servizi, riducendo le tasse, valorizzando e premiando gli studenti meritevoli, in modo da contrastare il triste fenomeno dei “cervelli in fuga” ed evitare che a lungo andare si assista alla desertificazione della Calabria.
Nel frattempo, in attesa del via ufficiale dei corsi, ho incontrato Letizia Sacco, una ragazza appena iscritta alla Facoltà di Fisica dell’Università della Calabria, e ho raccolto le sue impressioni.

Da matricola sarà il tuo primo anno di corsi e di università. Cosa provi a intraprendere questa nuova avventura formativa nel campus di Arcavacata?
Sicuramente tanta emozione nell’iniziare un nuovo percorso, nel cambiare il mio stile di vita e conoscere nuove realtà. Ovviamente c’è anche un po’ di ansia e di pressione nello scoprire se la scelta che ho fatto per il mio futuro sarà quella giusta e se corrisponderà alle mie aspettative, anche perché la mia sembra essere agli occhi degli altri una scelta molto bizzarra.

Come affermato dal rettore, per gli studenti del primo anno si garantiranno lezioni dal vivo oltre che online. Reduce dall’esperienza didattica vissuta durante il lockdown saresti tranquilla a seguire le lezioni da casa oppure hai perplessità? Quali vantaggi credi possa avere la didattica a distanza?
Per quella che è stata la mia esperienza nel vivere l’ultimo anno di liceo durante il lockdown, quando mi è stato detto che per noi matricole erano previste – nel limite del possibile – lezioni dal vivo, non potevo che essere più che felice di tale opportunità. Sono fiduciosa del fatto che, se non avessero ritenuto possibile farci tornare dal vivo, l’università non avrebbe fatto questa scelta, quindi non ho perplessità nel ritornare a fare lezioni dal vivo. Credo comunque che sia giusto dare la possibilità di seguire tutti i corsi online per chi ancora non si sente di ritornare in aula. Secondo me, la didattica a distanza se fatta bene è uno strumento potente, in quanto sfrutta il potenziale della tecnologia moderna e facilita molto spesso alcuni aspetti della didattica tradizionale. Rimango comunque una forte sostenitrice della didattica in presenza, che non può essere sostituita, semmai sostenuta e migliorata dall’esperienza della didattica a distanza.

L’Unical ha registrato un notevole aumento di domande di iscrizione, al punto che per quattro corsi di laurea sono stati ammessi tutti gli studenti che hanno fatto domanda e per altri otto corsi sono stati incrementati i posti disponibili. Nella tua esperienza, cosa ti ha spinto o ti ha convinto a scegliere in via definitiva l’Ateneo di Cosenza?
Personalmente non ho mai pensato di iniziare il mio percorso universitario altrove per due motivi: mi piace la mia città e, a differenza di molti miei coetanei, non sento per il momento il bisogno di andarmene; inoltre, l’Ateneo offre un’opzione molto valida per il mio percorso di studi, che penso mi darà la possibilità di scoprire tante realtà e di esprimere a pieno le mie potenzialità.

La tua è una scelta molto impegnativa, ma che dà sbocchi interessanti. Come ti vedi nel tuo futuro? Cosa ti aspetti da questa università?
Onestamente non so cosa mi riserverà il futuro proprio perché in questo ambito gli sbocchi sono davvero tanti. Ciò che mi aspetto dall’Università è esattamente questo: che mi aiuti a far chiarezza, che mi aiuti a capire chi voglio essere e dove voglio andare, dandomi tutti gli strumenti e le conoscenze necessarie per intraprendere qualsiasi percorso futuro in modo brillante.

Congedandomi da questa piacevole intervista, voglio riportare la frase di incipit del sito dell’Università che vuole essere il mio augurio a tutte le matricole per questo anno accademico: “Una laurea magistrale all’Unical è la scelta migliore per pensare al futuro e farti trovare pronto per le prossime sfide!”.

Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni – Quotidiano del Sud 22/9/2020