Il futuro delle professioni e le preferenze dei giovani

La classifica dei lavori più richiesti nel futuro secondo il World Economic Forum

L’inizio di un nuovo anno è foriero di novità e di cambiamenti che inevitabilmente portano a porsi degli interrogativi sul futuro. Il panorama lavorativo ha già subito una grande trasformazione che nei prossimi anni diventerà ancora più radicale. Ciò è plasmato da continui avanzamenti tecnologici, sociali e una crescente consapevolezza ambientale. Quindi nel 2024, i giovani si trovano di fronte un orizzonte professionale in costante evoluzione con nuove opportunità, ma anche sfide a cui dover andare incontro. Secondo il report del World Economic Forum, i posti di lavoro nel futuro riguarderanno la capacità di governare l’interazione uomo macchina. La tecnologia modifica continuamente il nostro stile di vita, le nostre esigenze e le nostre aspettative. I giovani dovranno confrontarsi con una costante innovazione tecnologia e di conseguenza orientare la loro scelta professionale su lavori attinenti, sviluppando le capacità e le skills necessarie.

L’intelligenza artificiale è stata indiscussa protagonista di ogni dibattito dell’anno appena passato e non desta particolare sorpresa che i lavori più richiesti nei prossimi anni saranno attinenti a questo ambito. Le prime professioni più richieste del futuro saranno “Artyficial specialist e machine learnings”. Questi professionisti conoscono i sistemi di automazione e creano e ottimizzano algoritmi necessari all’aggiornamento e il potenziamento della produzione. C’è inoltre un altro tema al centro del dibatto mondiale che è quello della ecosostenibilità. La consapevolezza ambientale ci pone davanti la necessità di trovare specialisti per integrare le partiche eco-friendly nelle aziende, sviluppando strategie per ridurre l’impatto ambientale. I sustainability specialist creano, supervisionano e implementano strategie volte al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità delle organizzazioni. Richiesti dall’Unione europea, tali obiettivi sono al centro di una sfida che vede interessi privati e pubblici, sociali, umanitari, in gioco. Nelle aziende, il lavoro futuro richiesto sarà il “business intelligent analyst” che ha il compito di raccogliere dati e analizzarli mediante software molto sofisticati per identificare tendenze, modelli e informazioni significative che possano supportare le strategie aziendali. Parallelamente a questa figura professionale, a causa delle insidie e delle minacce che nasconde la tecnologia, gli analisti di sicurezza dell’informazione svolgono un ruolo chiave nella protezione dei dati sensibili e nella difesa contro attacchi informatici.

Tra gli altri lavori richiesti legati alla tecnologia, vi sono gli ingegneri robotici, ovvero ingegneri che si occupano della progettazione, dello sviluppo e della manutenzione di robot e automazioni, sia per applicazioni industriali che per scopi più ampi. Possono infatti essere coinvolti, ad esempio, nella progettazione di robot industriali per la produzione, robot chirurgici per interventi medici, veicoli autonomi, o anche robot per l’esplorazione spaziale o sottomarina. L’impatto della tecnologia è evidente dal fatto che tra le figure più ricercate dalle aziende, così come dal settore pubblico, vi sono i “Digital transformations specialists”. Questi specialisti coordinano il processo di digitalizzazione all’interno di un’azienda, comprendono la visione aziendale traducendola in processi digitali, implementano nuovi programmi e forniscono supporto e strategie alle risorse interne. Anche altri ambiti lavorativi tra cui quello artistico e artigianale richiedono specialisti in grado di utilizzare avanzati sistemi informatici o piattaforme web. Pertanto oltre le figure già conosciute e presenti nel mondo del lavoro quali “il social media manager” o “esperti del marketing digitale” ci saranno “lo stampatore 3D” o il “sarto digitale” in grado di realizzare oggetti o capi su misura rigorosamente in digitale.

Per svolgere uno di questi lavori del futuro saranno richieste delle abilità diverse ed al passo con i tempi. Lo studio del World Economic Forum ha stilato una lista in cui le skills più rilevanti riguardano il pensiero analitico; il pensiero creativo; agilità e flessibilità, motivazione e auto-coscienza; curiosità e apprendimento continuo; alfabetizzazione tecnologica; affidabilità e attenzione ai dettagli; empatia e ascolto attivo; leadership e influenza sociale; controllo qualità. I giovani che vorranno trovare un impiego dovranno sviluppare queste abilità e possedere dei requisiti base come quello di essere proattivi, essere in grado di lavorare in team o saper ottimizzare al meglio il tempo.

Ma quali sono invece le preferenze lavorative dei giovani post diploma? Secondo l’indagine dell’Osservatorio “Giovani e Professioni” condotto da Skuola.net in collaborazione con Autostrade per l’Italia, su un campione di 2500  studenti delle scuole superiori, tra i giovani si registra un ritorno alle  professioni tecnico-pratiche, soprattutto tra i maschi. Si osserva una tendenza, rispetto all’anno precedente, in cui l’interesse per queste occupazioni tra i ragazzi è aumentato dal 19% al 26%, mentre la percentuale di studenti che esclude il lavoro manuale è diminuita rispetto all’anno precedente. È diminuita anche la percentuale di studenti che considerano essenziali una laurea e un lavoro tecnico. Il settore automobilistico, ferroviario e aeronautico è il più gettonato dai giovani, seguito dall’industria digitale ed elettronica e dai servizi alberghieri e di ristorazione. Le preferenze delle ragazze si dividono tra il settore digitale e l’industria alimentare, chimica e farmaceutica. Questi dati sottolineano i cambiamenti e il rinnovamento nel panorama lavorativo, che riguarda le professioni e le competenze, ma anche le ambizioni, gli interessi e le esigenze dei giovani. Infatti è sempre più importante la necessità di lavori che offrono una buona retribuzione, flessibilità e che garantiscono un equilibrio tra la vita professionale e quella privata.

Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni