Il prossimo 30 novembre si terrà a Bergamo un evento molto particolare, al quale, mai come in questo periodo, sarebbe utile e appagante partecipare per raccogliere stimoli e ricaricarsi di energie positive: si tratta del Festival delle Buone Notizie, ideato ad ottobre 2022 da Guarda Studio e giunto quest’anno alla seconda edizione.
Il festival è il primo sul tema in Italia dedicato agli under 30 ed è un live show che promuove l’incontro tra i giovani e le principali aziende e istituzioni a livello internazionale.
Il progetto vanta la collaborazione di Rai Play come media partner e prevede grandi ospiti e importanti partner uniti nell’intento di arrivare dritti alla platea, influenzandola e ispirandola.
La prima edizione è stata un successo: più di 10 speaker di rilievo nazionale, 500 partecipanti, 10 aziende messe in dialogo con la gen z. Quest’anno si replica e si fa ancora di più, a cominciare dall’Ambassador Program, lanciato per supportare il Festival e creare al contempo un momento di formazione per i giovani content creator e divulgatori che vogliono avvicinarsi al mondo della comunicazione.
Abbiamo intervistato Chiara e Giorgia dell’organizzazione per scoprirne di più.
- Perché un Festival sulle Buone Notizie?
Perché in un mondo sopraffatto da notizie spesso negative e contrastanti, vogliamo provare a invertire la rotta e a proporre notizie che non siano ingenuamente positive, ma al contrario esempi stimolanti e incoraggianti. Il concetto di “buona notizia” non è un tentativo distopico per raccontare che il mondo è solo bello e buono. Quanto più un modo per dire: ci sono tanti problemi ma qualcuno sta provando a risolverli. O li ha risolti con successo.
- A primo acchito il format del Festival sembra ricordare quello del “Ted Talk” ma si differenzia per il maggiore coinvolgimento del pubblico, anche tramite l’uso di un’app. Siamo curiosi, potete raccontarci di più su questa app?
Si tratta di un’applicazione base intelligenza artificiale, che chiede al pubblico di rispondere a sondaggi, botta e risposta e giochi, per poter interagire con gli speaker e poter contribuire all’output dell’evento. La piattaforma permettere ai partecipanti di interagire con il palco, tra di loro e con le aziende partner. Infatti il Festival, oltre ad essere un progetto di natura ispirazionale, vuole soddisfare due esigenze chiave delle aziende: employer branding e talent acquisition nei confronti delle nuove generazioni.
- Il Festival “promuove l’incontro tra i giovani e le principali aziende e istituzioni a livello internazionale in una cornice completamente innovativa, con l’obiettivo di rompere gli schemi dell’informazione classica assicurando al pubblico un’esperienza coinvolgente”. Innanzitutto, come si rompono gli schemi dell’informazione classica? Poi, come avviene l’incontro tra giovani, aziende e istituzioni?
Gli schemi dell’informazione classica prevedono spesso una comunicazione frontale che ci chiede solamente di assorbire ciò che ascoltiamo. La nostra volontà è quella di offrire un format totalmente diverso: partecipativo, interattivo e orientato al confronto. Ciò avviene proprio grazie all’incontro di diverse realtà, giovani, aziende e istituzioni, coinvolte a diverso titolo ad essere presenti in occasione del Festival e a manifestarsi le une con le altre in modo costruttivo.
- Con i drammatici scenari da cui siamo circondati (guerre, cambiamento climatico, femminicidi, solo per citarne alcuni) non è spesso facile pensare alle buone notizie e sicuramente le notizie “negative” non si possono ignorare. In questo caso, come pensate debbano essere “rotti gli schemi dell’informazione”?
Come si accennava, per Buone Notizie non si intendono espedienti o casi studio di basso profilo, ma storie di impegno civico, sociale e ambientale che, pur in un contesto generalmente poco fiducioso, dimostrino di avere invece un impatto positivo sulla realtà e sul futuro che vogliamo costruire.
- Come può impattare sul futuro e sulle future generazioni questo cambiamento nell’informazione e quale può essere quindi il contributo del Festival?
Il Festival vuole provare a suggerire una nuova direzione nel fare informazione, che parte dal principio che non sia tanto utile l’essere sovraccaricati da miriadi di notizie controproducenti, ma sia invece più stimolante ricevere notizie propositive e costruttive che offrano una linea d’azione positiva sul futuro. Considerando che il nostro target è composto da ragazzi under 30, speriamo che questa sia una buona pratica che spinga le nuove generazioni a essere più consapevoli nel trarre i. Se fino a qualche anno fa si parlava tanto di know-How oggi c’è un nuovo concetto preponderante: il know-Where!
- La prima edizione è stata un successo: più di 10 speaker di rilievo nazionale, 500 partecipanti, 10 aziende messe in dialogo con la gen z. Qual è stato il più bel riscontro e il miglior ricordo che vi portate dietro?
Senza dubbio la soddisfazione dei partecipanti e delle aziende partner, uniti sotto lo stesso tetto dallo stesso linguaggio. Un dialogo facilitato ed efficace che riporta le cose sui propri piani ideali.
- Potete darci qualche spoiler su come sarà l’edizione 2024?
Migliore. Con un livello degli interlocutori ancora più ampio. Con temi meglio affrontarti, interazioni più divertenti, una qualità di intrattenimento generalista all’insegna della leggerezza ma anche della serietá. Un late show a tutti gli effetti.
- Per questa edizione è previsto l’Ambassador Program, un’occasione per giovani content creator e divulgatori di formarsi gratuitamente sui temi della comunicazione e vivere un’esperienza diretta all’interno dell’evento. Come fare per partecipare?
L’Ambassador Program è il nostro modo per dare l’occasione a giovani content creator e divulgatori o aspiranti tali di mettersi alla prova e vivere un’esperienza diretta e stimolante nel mondo della comunicazione all’interno di un evento.
Vogliamo offrire uno spazio in cui poter dare sfogo alla creatività animando il profilo del Festival prima e durante l’evento, e in cui poter entrare in contatto con altre figure di giovani entusiasti e appassionati di comunicazione.
Si tratterà in primis di 6 incontri di formazione gratuita che si terranno a Bergamo tra metà ottobre e metà novembre, per poi trasformarsi in una partecipazione ancora più attiva e concreta durante il festival. Per partecipare o per ricevere più informazioni si puó compilare questo modulo o scrivere a people@festivalbuonenotizie.co
- In attesa del festival, volete lasciarci una buona notizia sul futuro che ci aspetta?
Già il fatto di essere riusciti a far accogliere a una città come Bergamo un evento come questo pensiamo sia un’ottima notizia!
Il futuro è di chi è disponibile a mettersi in gioco e noi non manchiamo all’appello!
Commercialista e revisore, appassionata di scrittura e digitale. Sempre immersa in qualche progetto sfidante, cerca spesso novità per rivoluzionare il (suo) mondo. Nel 2014 ha creato questo contenitore di storie, pensieri, idee e (tante belle) persone.