Jonio Wild, una Calabria insolita e selvaggia tutta da scoprire

Jonio Wild è un’associazione che propone delle avventure per colline, torrenti e canyon nel territorio cariatese e per tutta la costa ionica. Il motto recita: “La Calabria come non l’hai mai vista o per meglio dire lo Ionio come non l’hai mai visto“.

Com’è nata la vostra attività?
La nostra attività inizia nel 2012 quando con le “Lampare” (la nostra associazione politica) facevamo un sopralluogo nella discarica nei pressi del fiume Nicà e venimmo a conoscenza della battaglia navale del Nicà tra Crotoniati e Sibaritidi. Da lì scaturì il sentimento di valorizzare il nostro territorio poiché c’è tanta storia da raccontare. Negli anni successivi ci siamo avventurati nel territorio e abbiamo scoperto bellissimi torrenti intraprendendo delle piccole escursioni. Poi in occasione di Pasquetta 2019 abbiamo conosciuto Roberto De Marco, guida calabrese molto stimata, abbiamo preso i contatti e da lì è iniziata l’avventura di Jonio Wild. La pandemia ci ha costretto ad interrompere il progetto, ma nel 2021 mentre con le Lampare occupavamo l’ospedale di Cariati, grazie all’appeal mediatico che abbiamo ricevuto, abbiamo pensato di riprendere il progetto. A giugno 2021 siamo entrati a far parte di un acceleratore di imprese che si chiama Apical, una startup bresciana che mette a disposizione il patentino da tour operator per piccoli progetti che hanno difficoltà a farsi conoscere. Grazie a loro abbiamo creato la struttura di Jonio wild e i nostri pacchetti ora raggiungono le grandi agenzie di viaggio online.

La vostra attività non si limita al trekking ma si arricchisce con l’esplorazione e la conoscenza dei posti attraverso visite guidate pensate sia per le scuole del territorio che per i turisti. Si può dire che c’è più amore e rispetto per la montagna e per la natura?
Si, veniamo da due anni di pandemia dove le persone sono state chiuse in casa, perciò hanno voglia di stare all’aperto e c’è una riscoperta dei piccoli borghi e delle colline che stanno attorno. Noi di Jonio Wild proponiamo varie attività come il trekking, il canyoning, mountain bike, rafting e le visite culturali nei borghi limitrofi. Abbiamo creato una rete stringendo collaborazioni con guide al di fuori del nostro territorio, in Sila e sul Pollino per le attività di rafting sul fiume Lao, coprendo tutta fascia ionica dal basso Crotonese fino all’alto Ionio.

In vista dell’estate quali attività sono previste?
Abbiamo iniziato domenica con un “aperi-trekking” facendo una passeggiata per le colline fino ad arrivare al sito archeologico di Terravecchia/Cariati (Pruija), dove c’è una piccola parte della muraglia di Annibale. Giunti lì abbiamo creato un piccolo bar all’aperto dove le persone hanno degustato un aperitivo. Il nostro scopo è infatti quello di rendere accattivanti questi sport che ancora sono di nicchia e sono praticati quasi esclusivamente dagli appassionati. Quindi cerchiamo di renderli appetibili con questi format come gli aperitivi o i party. Poi in vista dell’estate inizieremo le attività di torrentismo nel fiume Moranile dove d’estate si può godere di una piscina naturale dove fare il bagno e i tuffi.

Quali sono gli obiettivi futuri di Jonio wild?
Il nostro obiettivo futuro è quello di diventare punto di riferimento del turismo esperienziale sulla costa ionica. Le persone si chiedono cosa c’è in Calabria e le risposte sono sempre le stesse: il mare, la ‘nduja, la cipolla ed il tartufo così i turisti si proiettano tutti sul Tirreno che abbonda di questi prodotti. Invece nella costa ionica c’è tanto da vedere e da conoscere e ha tante esperienze “wild” da offrire.

Quali sono i requisiti o più in generale cosa deve fare o non fare una persona che si approccia al trekking o al canyoning?
Per ogni attività ci sono standard e regole da seguire; ad esempio per le passeggiate in montagna se non si è muniti delle scarpe da trekking le persone non possono partecipare all’evento. Per il canyoning e il rafting invece è la guida stessa che fornisce tutta l’attrezzatura per partecipare. Per il canyoning si deve indossare il caschetto, la muta, l’imbraco e i ganci, perché oltre a tuffarsi e a scivolare ci sono dei punti dove si viene legati alla corda con i ganci e si scende verso le cascate. Ovviamente le attività sono varie anche per difficoltà e ognuno si deve approcciare al proprio grado di esperienza. Si parte dal trekking urbano nel nostro centro storico fino alle avventure più wild tra le nostre colline e anche in mare. A breve faremo un trekking marino con i sub dove faremo tutto il giro della costa fermandoci in diversi lidi per fare delle piccole degustazioni e passare del tempo insieme e per dei momenti piacevoli in Calabria.


Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni