di Frannie
Il 15 novembre nella cittadina di Offenbach, nella regione tedesca dell’Assia, una ragazza ventitreenne di nome Tugce è seduta al tavolo di un McDonald’s a mangiare tranquillamente un hamburger con degli amici. Improvvisamente, sente delle urla provenire dal bagno e decide di andare a vedere di cosa si tratta. Scopre, così, una banda di bulli che sta molestando due ragazzine. Grazie al suo intervento, i bulli si allontanano.
Sembra una storia a lieto fine ma uno dei ragazzi della banda decide di aspettare Tugce nel parcheggio del fast-food. Appena la vede, si avvicina e le sferra un pugno fortissimo alla tempia. Tugce stramazza a terra e perde conoscenza. Non si risveglierà più, cade in coma profondo e due settimane dopo verrà dichiarata clinicamente morta. I genitori, straziati, decidono di donare i suoi organi.
Probabilmente neppure uno sceneggiatore sarebbe stato in grado di scrivere una storia così drammatica e assurda perché è impensabile morire in questo modo a ventitre anni. Una serie di particolari, poi, rendono l’intera vicenda ancora più triste: l’indifferenza delle persone presenti nel fast-food che hanno ignorato le urla provenienti dal bagno, l’indifferenza dei dipendenti del McDonald’s che non sono neppure usciti a soccorrere Tugce e infine, il fatto che delle ragazzine si è persa ogni traccia. Nessuna di loro si è fatta viva per aiutare la polizia ad identificare gli altri componenti della banda. Infatti il ragazzo (appena diciottenne) che ha ucciso Tugce è in carcere ma si rifiuta di parlare e di dire i nomi di coloro che erano con lui quella sera.
La triste storia di Tugce ha scosso l’intera Germania, per tutti ormai è diventata “l’angelo del McDonald’s”. Il presidente tedesco Gauck ha scritto alla famiglia lodando “il coraggio esemplare e la forza morale” della giovane ragazza mentre centosessantamila cittadini hanno già firmato una petizione in cui chiedono che le venga conferita la Croce al merito federale.
L’Instaglorious award di questo mese è dedicato a Tugce ed a tutti quegli eroi solitari che non sono inermi spettatori di ciò che accade attorno a loro. Cercano nel loro piccolo di fare del 
bene, di comportarsi rettamente. La morte di Tugce è uno schiaffo in faccia all’ignavia che da sempre affligge il genere umano perché il dolore che non si vive sulla propria pelle sembra sempre qualcosa di lontano, anche se poi è tremendamente vicino, e non ci preoccupa. Prima o poi ci troveremo tutti di fronte alla scelta tra ciò che è facile e ciò che è giusto. Tugce ha scelto il ‘giusto’, la gente che quella sera mangiava un panino a pochi metri da lei ha scelto il ‘facile’. Ignorare il male, far finta che non esista perché non riguarda noi e voltare il capo dall’altra parte sarà sempre più facile.
Si avvicina la fine dell’anno, è tempo di bilanci e anche ‘Venti’ non è da meno. Perciò sarete voi a scegliere l’Instaglorious award dell’anno 2014.
Ci limitiamo soltanto a suggerire alcuni nomi, ma naturalmente potrete proporre chiunque vogliate.
I nostri Personaggi dell’anno sono: Samantha Cristoforetti e Papa Francesco.