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Black Friday, Cyber Monday e Green Friday: i mille volti del mese di novembre

Il Black Friday e il Cyber Monday sono tra i momenti più attesi dell’anno da chi desidera fare acquisti online. Un modo, da un lato, per avviare le campagne di marketing per il periodo natalizio da parte dei commercianti e, dall’altro, un’occasione ghiotta per accaparrarsi qualche articolo che, fortemente scontato, sarebbe inavvicinabile per le tasche di un consumatore medio durante il resto dell’anno. E’ indubbio: le aziende e i negozi hanno trasformato questa giornata in una vera e propria macchina da soldi.

Un giorno dedicato a qualcosa di soddisfacente: fare shopping. E allora perché si chiama “Venerdì nero”? Il termine Black Friday è stato coniato negli Stati Uniti ed indica il giorno seguente a quello del Ringraziamento, festa che si celebra ogni quarto giovedì di novembre. Secondo la tradizione, il Black Friday sarebbe nato negli anni Sessanta, quando i negozianti iniziarono ad applicare sconti allettanti verso la fine di novembre per incentivare gli acquisti in previsione del periodo natalizio. All’epoca, pare che i commercianti utilizzassero il colore rosso per annotare le perdite nei propri registri contabili, mentre quello nero per indicare i conti in attivo. Anche se il Black Friday è nato negli Stati Uniti, la sua notorietà è ormai globale. In Italia, il Black Friday si è diffuso notevolmente solamente in anni recenti, quando anche nel nostro Paese si è cercato di sfruttare questa occasione per dare un impulso alle vendite, perlopiù soffocate dalla crisi economica. Diverse aziende che operano nel settore del digital market research si sono interessate agli italiani e al loro atteggiamento riguardo a questa ricorrenza. Al Sud il Black Friday è più atteso che al Nord: nel Mezzogiorno ci si aspetta infatti un carrello più ricco (fino a cinque prodotti di media) e un budget di spesa più elevato. Secondo le stime, nel 2022 il volume di vendite in Italia durante i giorni del Black Friday è aumentato del +197% rispetto al Black Friday 2021. Una crescita che manifesta l’interesse degli italiani verso le offerte online, in costante aumento dall’era pandemica. A dominare l’intero periodo di saldi dello scorso anno è stata principalmente l’elettronica di consumo (31% prodotti tecnologici, 10% elettrodomestici) ma si è registrata una crescita anche della categoria Health & Beauty e dei prodotti per bambini. Dal punto di vista demografico, invece, sono stati i Millennials a guidare gli acquisti (50%), seguiti dalla Gen X (31%) e GenZ (15%).

Ma il Black Friday non è l’unico giorno in cui si possono fare buoni affari. Anche durante il cosiddetto Cyber Monday è possibile acquistare moltissimi articoli a prezzi vantaggiosi. Il Cyber Monday (in italiano letteralmente “Lunedì Virtuale”) si basa sullo stesso principio del Black Friday e deriva anch’esso – e come potrebbe essere altrimenti – da un’usanza americana. Coniato nel 2005 dalla National Retail Federation degli Stati Uniti, il Cyber Monday è il lunedì immediatamente successivo al Black Friday e, come avviene durante la giornata del “venerdì nero”, anche durante il Cyber Monday molti negozi offrono sconti su tantissimi prodotti (anche fino al 70%). Durante questa giornata sono soprattutto i negozi online che attuano sconti importanti, in particolare – come suggerisce il nome – su prodotti tecnologici. Al contrario dei saldi Black Friday, con il Cyber Monday non ci sono orari di apertura o chiusura, in quanto la maggior parte delle offerte sono valide per ventiquattro ore. Inoltre, siccome le vendite sono gestite online, non c’è un limite geografico per questa festività: è online ed è valida in ogni angolo del mondo. Per comprendere l’importanza del fenomeno, basta dare un’occhiata alla previsione di affari: nel 2023, si prevede che le vendite del Cyber Monday genereranno un fatturato di 13,7 miliardi di dollari, mentre nel 2022 le vendite del Cyber Monday sono cresciute del 5,8%, raggiungendo un fatturato totale di 11,3 miliardi di dollari. Lo sconto medio disponibile applicato sugli articoli durante il Cyber Monday, invece, è stato registrato al 30% negli Stati Uniti e al 27-28% nelle altre parti del mondo.

Non si può non riflettere sul fatto che, negli ultimi anni, si siano registrate sempre più iniziative di protesta e boicottaggio di queste giornate. Un venerdì (e un lunedì) nero per l’ambiente: secondo uno studio inglese, infatti, solo nel 2020, sono state emesse 429mila tonnellate di CO2. Il problema maggiore di questa giornata di sconti folli sta nella logistica. Gli acquisti del Black Friday, infatti, avvengono per la maggior parte online, e ciò presuppone un massiccio impiego di trasporto su strada. Oltre a questo, un altro enorme problema è rappresentato dagli imballaggi: nel mese di novembre si registra il più alto volume di rifiuti dell’anno secondo Greenpeace. In Europa – fortunatamente, mi verrebbe da dire – stiamo iniziando a preferire il Green Friday al Black Friday. Già da qualche anno, infatti, la consapevolezza in fatto di sostenibilità ha sollevato più di un dubbio su questa ricorrenza iper-consumistica tanto che, nel 2017, in Francia è nato un movimento di esplicito boicottaggio, il Green Friday appunto, che ha l’obiettivo di far diventare l’ultimo venerdì di novembre un giorno di riferimento per aumentare la consapevolezza, tramite azioni concrete e campagne a favore di un consumo sempre più responsabile. Sono infatti sempre più i brand che decidono di intraprendere azioni in aperto contrasto con il consumismo di queste giornate. Attraverso il Green Friday è possibile fare acquisti più ragionati, sviluppando una maggiore coscienza critica sia sui consumi sia sull’impatto ambientale di ciò che acquistiamo. Il Green Friday ci invita a fare questo: invece di partecipare all’acquisto per il prezzo più basso, sarebbe meglio pensare a come riutilizzare ciò che già abbiamo, o magari riportare in vita qualcosa che è già presente nelle nostre case. E perché no? Siamo tutti responsabili dell’impatto sociale e ambientale delle nostre scelte, ancora di più durante il mese di novembre.

Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni