Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica: una cura alla mala-informazione

In questo 2020, la linea tra scienza e fake news è davvero sottile. La cultura e la divulgazione scientifica hanno l’arduo ruolo di portare fuori dai laboratori le ricerche e permetterne la comprensione. La comunicazione deve essere di qualità. Per fare ciò, è necessario applicare con rigore il metodo scientifico facendo riferimento a fonti autorevoli e alla distinzione tra opinioni e fatti. L’attuale emergenza Cov-19 ci insegna che è sempre più semplice e consueto trovare informazioni non corrette che procurano confusione e paura.

Fare divulgazione scientifica e letteraria aiuta l’uomo a mutare.

Il Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica, istituito quattordici anni fa in collaborazione con il comune e l’Università degli Studi di Padova, è da sempre impegnato nella valorizzazione della storia della ricerca scientifica e fa propri questi intenti di inserirsi nel patrimonio culturale italiano con un ventaglio di iniziative a sostegno delle eccellenze scientifiche, coinvolgendo in modo specifico i giovani.

Parlare di libri è sempre importante e un premio come questo ha il merito di contribuire a mettere in relazione autori, case editrici e lettori. Nella società italiana in cui predomina la figura del non lettore, presentare e coinvolgere il pubblico attraverso eventi come questo di divulgazione letteraria e scientifica, aumenta la fiducia nella carta stampata e offre conferme rispetto agli ultimi dati statistici che raccontano di un leggero andamento in controtendenza con la mancata attitudine alla lettura.

Per molti anni la divulgazione scientifica e la letteratura nel nostro paese sono stati intesi come un tabù. Ad oggi, il Premio Galileo si è affermato e consolidato nel panorama nazionale con una impronta importante, tanto è vero che sono numerose le case editrici e gli autori che ogni anno sottopongono alla selezione i propri testi. A ciò si affianca la partecipazione attiva dei ragazzi, studenti universitari e liceali che compongono la Giuria Esterna del premio. La loro presenza fornisce concretezza a questo evento, definendone il ruolo di vettore di democratizzazione culturale e di metamorfosi sociale. La tendenza ad invertire la rotta si conquista attraverso un lavoro certosino che si diversifica negli anni e che coinvolge tutta la società, mettendo così a tacere la prorompente figura del non lettore.

Ogni anno, il Premio Galileo seleziona attraverso la giuria scientifica, la cinquina finalista composta dai migliori libri di divulgazione scientifica pubblicati in Italia nel biennio precedente. Per ben quattordici anni la città di Padova si è resa partecipe di un convivio culturale, solitamente svolto nel mese di maggio, al quale scelgono di unirsi illustri scienziati, giornalisti e semplici cultori di scienza provenienti da ogni nazione. Quest’anno l’emergenza sanitaria ha allentato i tempi, aumentando l’attesa per l’evento centrale del premio che si inserisce nelle giornate di Galileo-Settimana della Scienza e dell’Innovazione. Un programma vastissimo. Sette giorni di talk e di incontri, tra realtà differenti del mondo imprenditoriale, ricerca, scuola, università che rendono la città di Padova la capitale dell’innovazione, della divulgazione scientifica ricalcando le tracce lasciate dallo scienziato Galileo Galilei.  

Nella mattinata di domenica 18 ottobre 2020, presso l’Auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano di Padova, si è tenuta la cerimonia di premiazione. Una edizione del Festival segnata dal timore nella riuscita, visto l’aumento dei casi di Cov-19, che ha indotto l’organizzazione e una parte del pubblico a scegliere l’opzione di partecipare in digitale agli eventi. Una emergenza sanitaria che ha diminuito il numero delle presenze fisiche ma non la qualità e i contenuti offerti in termini di conoscenze e divulgazione scientifica.

 

Lectio magistralis prof. Alberto Mantovani, presidente della Giuria Scientifica

Nella stessa giornata di domenica, si è tenuta la votazione online e in sala per i presenti. Il vincitore della cinquina finalista è stato scelto dal voto espresso dalla Giuria Scientifica sommato a quello della Giuria Esterna, quest’ultima composta da 100 studenti selezionati dalle diverse università italiane e 10 scuole secondarie di secondo grado, divise tra la provincia di Padova e altre province d’Italia che hanno partecipato al Concorso Scuola del Premio Galileo. A guidare la Giuria Scientifica quest’anno, il Premio ha avuto l’onore di avere come presidente il prof. Alberto Mantovani, scienziato, pioniere dell’immunologia, direttore scientifico e docente di Humanitas University. Al presidente di giuria si affiancano cinque autorevoli giornalisti della divulgazione scientifica e cinque docenti universitari in grado di rappresentare la comunità scientifica dell’Ateneo di Padova. D’impatto e tanto attesa, la Lectio magistralis “Immunità, dal cancro al Cov-19: sogni e sfide” tenuta dal prof. Mantovani, prima della premiazione, emblematica cornice all’evento e all’attuale momento storico.

 

Momento della votazione online da parte della Giuria Esterna
Ho personalmente preso parte al Premio Galileo nel ruolo di Giurata esterna. Negli scorsi mesi mi sono stati somministrati i cinque libri finalisti, che ho letto con grande cura ed attenzione. Sceglierne uno solo della cinquina è stato un lavoro arduo e insidioso. Molto interessante è invece l’opportunità che mi è stata offerta partecipando nel doppio ruolo di lettrice e conoscitrice di scienza, essendo una studentessa di biologia. I testi proposti sono nell’insieme degli avventurosi racconti nel mondo che ci circonda. Tutto ciò che è vita viene analizzato macro e microscopicamente secondo trame e tematiche diverse. Sicuramente sono produzioni letterarie che sono meglio abbracciate da appassionati alle scienze che riescono nell’immediato a comprendere alcuni passaggi evidenziati nei capitoli. Ciò non toglie sottolineare come, da veri divulgatori scientifici, tutti gli autori della cinquina non lasciano nulla al caso e mettono ogni lettore nella giusta condizione per appassionarsi e perdersi nella lettura e nella conoscenza. Un plauso agli autori, con occhio critico hanno scandagliato il presente mescolando rimandi alla storia delle nostre origini e proiettandoci, un momento dopo, in un futuro imminente sia che si trattasse di genetica, percezioni ed emozioni, intelligenza artificiale, migrazioni di animali, crisi globali, esperienze scientifiche e personali.

 

Cinquina finalista Premio Galileo 2020

Il giro del mondo in sei milioni di anni di Guido Barbujiani e Andrea Brunelli (Il Mulino)

Esumim avrebbe partecipato a tutte le grandi migrazioni dell’umanità. È l’immaginario testimone di un viaggio iniziato sei milioni di anni fa, il cui primo passo – quello di scendere dagli alberi – ha dato avvio alla lunga catena di migrazioni attraverso la quale i nostri antenati hanno colonizzato il pianeta. Nella genetica, la guida per ricostruire una diaspora mai conclusa, espressione del nostro ancestrale nomadismo.

Senza confini. Le straordinarie storie degli animali migratori di Francesca Buoninconti (Codice)

Il nostro pianeta è attraversato da miliardi di animali in viaggio. Piccoli o grandi, da soli o in gruppo, percorrono decine di migliaia di chilometri in volo, in marcia o a nuoto, affrontando difficoltà e pericoli, su percorsi infidi che spesso costano loro la vita. Ma come fanno a raggiungere la loro destinazione? Come si orientano e come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati? Soprattutto, perché migrano?

La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse di Giulio Cossu (Marsilio)

Giulio Cossu, ricercatore di fama internazionale, testimone diretto dell’avvicinamento progressivo a un limite: la cura perfetta. A capo di realtà all’avanguardia prima in Italia e oggi in Inghilterra, Cossu ci guida in un appassionante viaggio che ricostruisce la storia e le vicende negli ultimi decenni.

Il senso perfetto. Mai sottovalutare il naso di Anna D’Errico (Codice)

Il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti da anni lavora a un’arma offensiva (e non letale) a base di odori capaci di creare il panico. Il giro d’affari annuale dell’industria dei profumi è elevatissimo. Insomma, quello che ruota attorno al nostro naso, è una cosa seria. Ma come funziona questo nostro senso così raffinato e complesso e al tempo stesso istintivo ed emozionale?
Tra ricerca scientifica e tante curiosità, un viaggio alla scoperta dei talenti del naso umano.

Cybercrime di Carola Frediani (Hoepli)

Cybercrimine: il fenomeno sempre più spesso minimizzato, esagerato o deformato che resta sempre astratto e incomprensibile. In questo libro invece si seguono in dettaglio alcune storie, la dinamica degli attacchi, l’impatto sulle vittime, sulla società ed economie mondiali. Tra ospedali in tilt, politici presi di mira, consulenti rovinati, caotici mercati neri e criminali allo sbaraglio.

 

Giulio Cossu, vincitore del Premio Galileo 2020

Il prestigioso riconoscimento quest’anno è stato assegnato al ricercatore Giulio Cossu con il libro “La trama della vita. La scienza della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse” (Marsilio Editori). Nel testo Cossu ci guida verso un viaggio nella ricerca scientifica: le ultime scoperte e conquiste nel mondo delle cellule staminali, terapie personalizzate, Crispr e le numerose domande e risposte ad obiezioni bioetiche. Un racconto pieno di sentimento, di delusione e di forza segnato dalla voglia di non rinunciare alla ricerca, per rivoluzionare il significato delle parole salute e cura.

 

Articolo già pubblicato sul Quotidiano del Sud – l’Altravoce dei ventenni di lunedì 26/10/2020

Maria Francesca Astorino
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Classe ‘96, laureata in Biologia all’UniCAL, è rappresentante di dipartimento. Sognatrice dalla vena poetica, racconta il mondo con fotografie e testi. Ama perdersi nei tramonti, cieli immensi: lì dove è lecito allontanarsi dalla realtà.