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L’importanza dell’insieme per vivere con consapevolezza

Quanto è importante sentirsi parte di un qualcosa quando si è giovani? 

Si può trattare di un gruppo di amici, di un gruppo musicale, di un’associazione, di un team lavorativo. Oppure, ci si può sentire parte di un genere musicale, di uno stile di abbigliamento, e ancora, di uno stile di vita, di uno stile culturale. 

Sin dalla prima adolescenza, si intraprende il percorso verso la conoscenza del proprio sé, della propria identità. Nel corso di questa fase di crescita, si sperimentano diversi aspetti della propria personalità, si affrontano per la prima volta alcuni problemi, si intraprendono nuove relazioni, si scoprono nuovi ambiti della vita. Taluni periodi o momenti passati rimangono impressi nella memoria per l’aspetto determinante che li ha contraddistinti: averli vissuti “insieme” a qualcosa o qualcuno. 

Nella mente di un giovane che quotidianamente si guarda allo specchio e vede cambiare il proprio aspetto al crescere dell’età, è importante avere un qualcosa a cui aggrapparsi. L’istinto sociale, relazionale nell’uomo, spinge naturalmente l’individuo alla ricerca del proprio sé nell’altro. L’altro si può riconoscere in una persona o in un gruppo di persone, oppure in qualcosa di immateriale come l’amore per uno sport, per un ideale, una tipologia di libri e così via. 

La necessità di aggrapparsi all’idea che non si è soli, e che la condivisione rappresenta la chiave per scoprire il mondo e la propria individualità. Emergere attraverso il confronto continuo, attraverso la possibilità di dare fiducia al futuro osservandolo da una prospettiva di luce. 

Ogni ragazza o ragazzo ha speranza in qualcosa che rappresenta la chiave di volta per stare bene o, in qualche caso, per il benessere comune. 

Vi sono realtà associative, per esempio, che tendono a realizzare, attraverso la comunità e la condivisione di valori comuni, il bene di tutta la società. Esempi emblematici in tal senso sono rappresentati da associazioni quali “Legambiente”, “Plastic free”, che tutelano l’ambiente anche attraverso l’azione di giovani volontari; oppure, “Amnesty international”, “Libera contro le mafie”, associazioni volte a tutelare i diritti umani mediante attività che garantiscono la partecipazione di tutti coloro che si rivedono negli ideali posti alla base della loro costituzione. Queste realtà insegnano ai giovani che anche le piccole azioni possono cambiare il mondo, e che l’unione fa la forza. Ripulire le spiagge dalla plastica, organizzare delle manifestazioni in nome dei diritti delle donne, scoprire i territori più remoti dell’Italia e valorizzarli attraverso piccole opere di manutenzione o restauro, sono possibilità concrete per dare bellezza a ciò che ci circonda e migliorare il mondo. 

Alla base dell’agire associativo e della partecipazione attiva vi è lo spirito del volontariato, che anima il singolo partecipante e trova le sue motivazioni nel desiderio di dare, di offrire il proprio tempo e le proprie energie, senza lo scopo di lucro. Il volontariato è un’attività che, in qualsiasi forma estrinsecantesi, restituisce ricchezza emotiva e spirituale a chi agisce. È un’opportunità di crescita personale per i giovani. 

In questo contesto non può non essere citato anche il servizio civile universale. Bandito ogni anno dal Governo italiano per rivolgersi ai giovani rientranti nella fascia di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, offre loro la possibilità di dedicare alcuni mesi della propria vita ad attività che mirano alla realizzazione di valori comuni e posti alla base della Repubblica: la promozione culturale ed educativa, l’assistenza a chi ha più bisogno, la tutela dell’ambiente, del patrimonio storico, artistico e culturale, la promozione della pace tra i popoli, della non violenza. 

Vivere consapevolmente la propria età, quando si è giovani, passa spesso attraverso periodi di spaesamento e disorientamento. I giovani in procinto di intraprendere un percorso universitario o lavorativo spesso sono afflitti da un senso di solitudine o di frustrazione. Gli inizi restituiscono sempre una sensazione di paura e di inadeguatezza, ed in alcuni casi l’entusiasmo del nuovo finisce per essere sopraffatto dalle sensazioni negative. In questo contesto, sentirsi parte di un insieme che rende più forti e sicuri di sé, ritrovarsi in un comune sentire o in comune credere, può essere la soluzione per intraprendere il viaggio verso l’età adulta.

Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni

Chiara Mazzitelli
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È una persona curiosa e risponde alle sue curiosità con il dialogo ed il contatto con gli altri, perché crede che l’interazione sia la vera chiave per conoscere e conoscersi.
Le piace esprimersi soprattutto attraverso la scrittura e la danza.