Il dottorato di ricerca è una delle possibili strade dopo la laurea. In questo articolo abbiamo elencato i 10 motivi per cui dovreste farlo (o non farlo), facendo anche dei paragoni con il dottorato all’estero.
Se pensate che il dottorato di ricerca sia la strada da percorrere, allora dovete trovarne uno che faccia per voi. Abbiamo raccolto tutti i consigli per raggiungere quest’obiettivo e raccolto alcune testimonianze di chi “ce l’ha fatta”.
Quando cercare?
Iniziate a cercare il prima possibile. Non aspettate di laurearvi: trovare un dottorato richiede tempo e lunghe attese. Infatti, in molti casi, la risposta per un bando/borsa di studio può arrivare dopo mesi dalla richiesta. In altri casi, invece, i concorsi richiedono solo qualche settimana. Ad ogni modo, una volta deciso di voler fare il dottorato, iniziate da subito la ricerca di una posizione. Idealmente, dovreste iniziare almeno 6 mesi prima della laurea.
Cosa cercare?
Cercare una posizione di dottorato non è semplice, anche per via delle diverse strade percorribili. Infatti, potete ottenere la posizione di dottorato (tra Italia ed estero) tramite tre percorsi:
- Un colloquio con un professore che ha una posizione di dottorato aperta.
- Un bando accademico per una posizione di dottorato presso un istituto.
- Una borsa di studio associata ad un dottorato di ricerca.
All’estero, presso alcune università, è sufficiente che il professore decida di prendervi nel suo gruppo di ricerca affinché voi siate ammessi alla scuola di dottorato.
Spesso però il professore non possiede i fondi per mantenere la vostra posizione (a volte solo un anno, a volte nemmeno quello).
Pertanto, chiarite quanto prima chi provvederà al vostro stipendio.
In caso il professore non possa aiutarvi coi suoi fondi/borse, potreste provare ad applicare per borse di studio che finanziano il vostro progetto personale. Solitamente, il progetto è pensato e scritto insieme al futuro supervisor.
Alcuni esempi sono la borsa della fondazione tedesca Boehringer Ingelheim oppure la belga FWO, che finanaziano il dottorando in base al CV dello studente, del laboratorio ospitante e del progetto ovunque sia il laboratorio che avete selezionato.
In altre università e nazioni, come ad esempio l’Italia, invece, hanno accesso alle scuole di dottorato solo i vincitori di specifici bandi.
Infine, alcune borse di studio (es. “Marie Curie”) offrono, oltre che allo stipendio per sostenere il futuro di dottorando, un percorso di ricerca ed una posizione di dottorato.
Dove posso trovare un dottorato?
A questo punto, dovreste avere chiare tre cose. La prima è che volete fare il dottorato. La seconda è che siete nel momento giusto per cercarlo. La terza è che avete tre diverse possibilità per trovarlo: tramite un professore, un concorso o una borsa.
Sapete cosa cercare ma… dove cercarlo? E cosa cercare?
Un primo esempio è contattare direttamente un professore presso cui vorreste fare il dottorato. Questo è probabilmente il metodo migliore in quanto vi permette di scegliere il gruppo di ricerca in cui andrete a lavorare. Molti professori mettono i propri annunci per cercare un futuro dottorando su Naturejobs oppure anche su FindAPhD. Tuttavia, potete contattare un professore anche qualora non abbia nessuna posizione ufficialmente aperta. Un professore potrebbe fare un’eccezione di fronte ad un candidato determinato. Quindi è essenziale presentarsi bene ed in maniera personale (ne parleremo nei prossimi articoli).
Un secondo esempio è trovare un bando accademico per un dottorato. Questo metodo è valido soprattutto in Italia, dove è necessario vincere un bando per ottenere l’accesso alla scuola di dottorato.
Nello specifico, per trovare bandi per un dottorato in Italia, la scelta migliore è cercare direttamente sul sito web nell’università scelta (o se esiste, il sito del dipartimento in particolare).
Attenzione: spesso le date non sono unanimi ed anche le richieste dei documenti per la partecipazione al bando possono variare. I bandi sono ufficializzati verso giugno, e la data dell’esame è fissata approssimativamente tra luglio e settembre.
Inoltre, per trovare delle borse internazionali dovete mobilitarvi in largo anticipo.
I bandi nei vari paesi Europei hanno diverse date e richiedono documenti differenti. Per trovarli, controllate sempre i siti delle università e dei dipartimenti a cui siete interessati. Chiedete informazioni a chi fa già il dottorato in quel paese o direttamente ai professori con cui vorreste fare ricerca.
Un esempio pratico è chiedere consiglio sul gruppo Facebook dell’Associazione Internazionale Ricercatori Italiani (link) oppure ad uno dei contatti che forniremo in questo articolo (vedi sotto).
Infine, potreste trovare alcune posizioni aperte su AIRIbandi (link).
Esperienze e contatti di chi ci è riuscito
In caso vogliate sapere di più, abbiamo chiesto a dei dottorandi di raccontarci la loro esperienza. Oltre al percorso da loro fatto, troverete anche le sfide che spesso bisogna affrontare e come vincerle.
- La prima esperienza è di Cinzia Imberti: Dopo una prima delusione a Padova, Cinzia non demorde e trova una bellissima posizione a Londra, dove inizierà un dottorato duro ma con tante soddisfazioni.
- La seconda esperienza è di Chiara Rancan: Dopo aver trovato una posizione di dottorato all’estero, Chiara lascia il dottorato e ne inizia uno nuovo. La scelta coraggiosa è stata ripagata da una bell’esperienza.
- La terza esperienza è di Elisa Dell’Aglio: Elisa ci racconta di come ha trovato la sua posizione di dottorato in Francia, dandoci consigli su cosa tenere in considerazione prima di accettare un’offerta.
Consigliamo caldamente la lettura, utile oltre che piacevole. Inoltre, per maggiori informazioni, potrete contattare direttamente il dottorando, che potrà aiutarvi con qualche info aggiuntiva anche sul posto dove lavora o sul settore.
Aggiorneremo di continuo questo articolo man mano che ci giungeranno nuove esperienze e che ulteriori percorsi di dottorato saranno disponibili.
Infine, date un’occhiata ad una recente iniziativa dell’Associazione Internazionale Ricercatori Italiani (AIRI): la Guida Intergalittica per PhDStoppisti.
Per ogni ulteriore dubbio, potete contattare uno degli autori di questo articolo oppure lasciare un commento qui sotto .
Arianna Minelli arianna.minelli@esrf.fr
Chiara Rancan chiara.rancan@gmail.com
Cinzia Imberti cinzia.imberti@kcl.ac.uk
Elena Gabriele elena.gabriele@unimi.it
Elisa Dell’Aglio Elisa.Dellaglio@unige.ch
Federica La Russa federica.la_russa@kcl.ac.uk
Rocco Stirparo roccostirparo@ventiblog.com
Calabrese, classe 88. Amante degli esempi, è un ricercatore di dettagli, ma spesso perde di vista la sostanza. Parla di tecnologia, politica, cucina e tante altre cose su cui non è affatto preparato. Ha un PhD e sviluppa startup per lavoro.