Per trovare un dottorato dovete osare: non fermatevi ai bandi

Questo articolo è parte di una lunga serie di esperienze di ragazzi/e che sono riusciti a trovare una posizione di dottorato e, così, ad iniziare la loro carriera post-laurea. Se volete dei consigli generale e leggere l’elenco di tutte le esperienze, consultate pure questo link.

Qui ci faremo ispirare dall’esperienza di Chiara, che sta svolgendo un post-dottorato alla University of California, San Francisco (UCSF).

Il progetto di dottorato deve piacerti.

Sono una biologa molecolare ed ho studiato praticamente sempre in Italia.

Infatti ho una laurea triennale in Biologia Molecolare e una laurea specialistica in Biologia Sanitaria, entrambe ottenute presso l’Università di Padova.

La prima vera esperienza di laboratorio, però, l’ho fatta all’estero, più precisamente a Vienna (Austria) presso l’istituto MFPL. Lì ho eseguito la mia tesi di laurea specialistica grazie al progetto Erasmus, che consiglio vivamente.

Successivamente, dopo lunghi e difficili riflessioni, ho deciso di continuare a rimanere all’estero e mi sono spostata a Monaco di Baviera (Germania) dove ho iniziato un dottorato in biologia molecolare, presso l’istituto Genezentrum della Ludwig-Maximilian Universität (LMU). Tuttavia, il progetto non era interessante come pensavo ed avevo una mediocre sintonia con la mia capa. La prospettiva sembrava di fare un dottorato di 5 anni, forse con nessuna pubblicazione. Dopo 9 mesi ho deciso di lasciare e cambiare.

Trovate un dottorato che vi faccia appassionare della ricerca.

Mi sono quindi rimboccata le maniche dopo questa delusione e fortunatamente ho trovato una posizione alternativa, sempre a Monaco di Baviera, presso l’Helmholtz Zentrum München.

Ho così iniziato nuovamente un dottorato, ma stavolta in immunologia: è la mia vera passione.

In quel laboratorio sono rimasta per 4 anni come dottoranda, e 1 anno da post-dottoranda, studiando alcuni aspetti della risposta immunitaria al virus della mononucleosi. Ora, dopo una lunga e meritata vacanza, sono approdata alla University of California, San Francisco (UCSF), negli USA, in un laboratorio che si occupa di immunoterapia per il cancro.

Contattate chi vi interessa. E fatelo in modo diretto.

Ho sempre cercato di contattare direttamente le persone a capo del gruppo di mio interesse. Sia per la tesi Erasmus che per il dottorato, mi sono fatta avanti io, senza che ci fosse una posizione aperta o altro. Ho contattato i capi gruppo via email.

Vi potrà sembrare strano, ma all’estero generalmente i professori/capi gruppo rispondono realmente alle email degli studenti. Si può ricevere una risposta nel giro di una-due settimane al massimo, molto più frequentemente in qualche giorno.

Ad ogni modo, nella mail ho spiegato chi ero e cosa avevo fatto finora, chiarendo che li contattavo perché interessata al loro laboratorio per una determinata posizione (internato, dottorato, collaborazione).

Ho spiegato il perché mi interessava lavorare nel loro lab, sottolineando che tipo di conoscenze potevo apportare al gruppo (questo generalmente diventa utile più avanti…ma se avete fatto qualcosa di molto particolare durante la tesi della specialistica, meglio menzionarlo). In allegato ho aggiunto il mio curriculum, adattato per la posizione che volevo.

Siate audaci ed aprirete le porte che vi interessano.

Riassumendo: per cercare un posto da dottorando (o qualsiasi tipo di lavoro in laboratorio) scrivete sempre ai capi gruppo.

Se il gruppo vi interessa e vi piace quello che fanno (o hai idee per un possibile progetto), non esitate a contattarli, anche se non c’è nessuna posizione aperta nel loro sito.

Spesso le posizioni ci sono, ma i capi gruppo non hanno tempo (e voglia) di fare troppa pubblicità. Senza urgenze, nessun professore ha voglia di leggere 50 curriculum o intervistare 20 candidati.

E se non hanno fondi a disposizione: non preoccupatevi. Se sono davvero interessati a voi, possono aiutarvi a cercare dei fondi o supportarvi nella richiesta di borsa di studio. I più disponibili sono anche in grado di indirizzarvi a qualche gruppo che conoscono e che ha attualmente una posizione aperta.

Ovviamente i bandi, soprattutto per le posizioni da dottorando, sono ottimi. Ma io non mi fermerei lì, soprattutto se non trovate un bando che includa le tematiche che più vi interessano.

Siate audaci e sfruttate appieno le possibilità che ci sono in giro.

 

Un grande in bocca al lupo a tutti,

Chiara

Rocco Stirparo
Website | + posts

Calabrese, classe 88. Amante degli esempi, è un ricercatore di dettagli, ma spesso perde di vista la sostanza. Parla di tecnologia, politica, cucina e tante altre cose su cui non è affatto preparato. Ha un PhD e sviluppa startup per lavoro.