The Age Of Trasparency

Di Carla Seminerio

Trasparente: Detto di corpo che lascia passare la luce, che lascia vedere gli oggetti che rispetto all’osservatore sono al di là del corpo stesso.
Così cita la Treccani.

Lo scorso martedì 3 Giugno, al Lincoln Center di Manhattan, si sono tenuti i CFDA Awards (Council of Fashion Designers of America). Tra tutti ha trionfato Joseph Altuzarra, nominato Womenswear Designer of the year, ma l’oggetto assoluto dell’attenzione mediatica è stato la cantante 26enne Rihanna. La giovane, bellissima, audace cantante, invitata a ritirare il premio di Icona di Style per l’anno 2013, si è presentata all’evento con un abito completamente trasparente, ricoperto interamente di cristalli.
Il clamore destatosi a seguito della sfavillante apparizione della cantante è stato si di aspra critica (Oddio le si vedono i capezzoli, Oddio un sedere!!) ma anche di assoluta approvazione, ulteriore conferma che il premio non sarebbe spettato a nessuna se non a lei.

rihanna

Ed ecco di nuovo in campo le trasparenze..anche se riemersa di recente sotto forma di pannelli di tessuto puri e semplici, la ‘tendenza trasparenza’ non è certo una novità. Nei primi anni 2000, designers come Alexander McQueen e Dolce&Gabbana hanno iniziato a giocare seriamente con i tessuti trasparenti. Nel 2007, la tendenza aveva preso un enorme campo:  grandi potenze come Chanel mandavano modelle in passerella praticamente in topless: “Questa è una stagione di moda trasparente (haven’t you heard?)” Diceva Cathy Horyn della stagione Spring Summer 2011. Bene, adesso nel 2014 l’abbigliamento see-through non è assolutamente più shockante, e dobbiamo ringraziare i social media per questo.

alexander

chanel

roberto

bluemarine

Parallelamente alla decisione della moda di ‘rivelare’, la cultura internet era in procinto di fare lo stesso all’inizio del millennio. Nel 2005 venne appunto fondato il sito PostSecret,art community dove la gente posta i propri segreti scrivendoli su una cartolina homemade, una selezione di post più interessanti viene poi pubblicata anche su libri d’arte o collocata in musei d’arte. Nel 2006 WikiLeaks prende vita. Non è un caso che la moda abbia iniziato ad eliminare strati il minuto dopo che gli altri hanno cominciato a mormorare le novità.

Altro grande lancio del millennio è stato Twitter nel 2006, che ha offerto la possibilità alla gente di essere trasparente ogni giorno, ogni ora. Oggigiorno siamo in grado di sapere tutto di tutti, se vogliamo o meno. Condividiamo foto su Instagram, post su Facebook e persino la nostra posizione. Certo la nudità fa ancora notizia, ma a questo punto chiunque e persino la madre del signor chiunque, è in grado di mostrare un po’ di pelle. Non abbiamo più nulla da perdere d’altronde!
Gertrude Stein ha detto una volta a proposito delle tendenze dell’arte: “Niente cambia di generazione in generazione, tranne le cose viste”. Per la generazione di oggi non c’è niente che non si possa vedere, scovare. Chiamatela invasiva, o vana o addirittura immorale. Qualunque cosa stia succedendo, probabilmente non smetterà tanto a breve.

La soluzione è la più semplice e la più democratica: Se non ti piace, non guardare!

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