1×01 FRIENDS
In questo nuovo autunno da Netflix and chill, ho deciso di iniziare una sorta di rubrica sugli episodi pilota delle serie tv che pi offrono uno spunto di riflessione interessante. Il tubo catodico diventato ormai un mezzo superato e obsoleto ma mantiene ancora l’aura di elettrodomestico da compagnia che ha accompagnato la nostra vita e, nel caso di noi figli degli anni ’90, la nostra crescita. Con l’avvento di Netflix (di cui parliamo pi nel dettaglio qui), andiamo a perdere gli appuntamenti quotidiani davanti la tv, ma risolviamo anche quel brutto inconveniente dell’iniziare in medias res i nostri programmi preferiti.
Ho deciso quindi di partire dall’analisi del pilota di FRIENDS, sit-com simbolo di quel decennio fatto di colore, girl power e stabilit economica; decennio che viene collocato, peraltro, nel periodo della messa in onda dello show (1994-2004), quindi si pu tranquillamente affermare che la banda di amici pi famosa della storia della televisione ha, di fatto, creato gli anni ’90.
Il primo episodio è passato alla storia ed stato recentemente reso popolare di nuovo dall’anniversario della messa in onda della serie, ma rimane ancora ingiustamente sottovalutato. Andiamo a vedere quindi quali sono gli ingredienti che fin dai primi istanti hanno reso Friends, Friends. In poche battute si riconoscono le caratteristiche principali dei personaggi, quelle che rimarranno a prescindere dal loro percorso di maturazione. La scena si apre al Central Perk, il cafè dove tutti noi abbiamo sognato di trovarci con Ross, Rachel, Monica, Joey, Chandler e Pheobe. Qui vediamo ancora solo quattro di loro, parlare in modo disinvolto come se le telecamere non esistessero e scambiarsi battute come una qualunque comitiva farebbe.
Chandler da subito si rivela come il cinico e auto-ironico che tutti noi abbiamo imparato ad amare, accompagnato da Joey, bello come un membro di una boyband e stupido quanto una stessa canzone di una boyband. Phoebe (il cui nome in italiano viene pronunciato Febe, cosa che mi ha provocato non pochi giramenti di stomaco durante la visione), l’eccentrica ragazza dal passato difficile ma la cui generosità e attenzione agli amici suscita immediata simpatia. Infine c’è Monica, sfortunata in amore ma indipendente e sicura di sé. Il suo personaggio crea un netto contrasto con Rachel, che appare nell’episodio ancora vestita da sposa, mentre fugge da un futuro infelice. Da un lato una donna simbolo dell’indipendenza economica e intellettuale degli anni 90, dall’altro una ragazza fragile e priva di prospettive se non quella di passare dall’essere figlia all’essere moglie. Diventa inevitabile che la seconda, affascinata dallo stile di vita sì complicato ma libero, dell’altra, finisca per desiderare essa stessa di prendere il controllo della sua vita e delle sue scelte.
La serie intrattiene e diverte, ma sono questi elementi, questi messaggi mai vecchi, che la rendono perfettamente godibile e mai vecchia. Il motivo per cui ancora oggi viene imitata, senza venir mai superata, che non solo ha segnato i tempi che furono, ma individuato e affrontato quelle tematiche sempre attuali che possono essere amore, amicizia, ma anche la ricerca di se stessi. E tutto ci in un prodotto che non viene percepito affatto come pesante, ma sempre spensierato e con un sapore di familiarità.
Altro argomento affrontato, che invece si rivela assolutamente avanti coi tempi, quello dell’omosessualità. Quando Ross entra in scena (prima di Rachel) con la sua aura di sfiga contornata da pioggia e un adorabile goffaggine, rivela affranto di essere stato lasciato dalla moglie, scopertasi lesbica.
Tuttavia, tale evento non viene mai percepito da Ross come una svirilizzazione della sua persona, ma per quello che: sfiga. Non accusa Carol, la ex, per un qualcosa che non ha deciso di essere, bensì per qualcosa che ha scoperto di essere. Lui viene mostrato come un uomo i cui valori tradizionali lo hanno portato a sposarsi, crearsi una casa e una famiglia e vedere ci cadere in pezzi non lo deprime per la relazione finita in sì, ma per l’occasione sfumata di crearsi un nido.
Ross e Rachel sono ai lati opposti di una medesima situazione e diventa ironico pensare a come, per tutta la serie, si cerchino e alla fine trovino.
Friends la prova che la validità di uno show sta nella, seppur inconsapevole, lungimiranza. Il modo con cui affronta le tematiche che vi stanno alla base hanno influenzato il mondo delle serie tv; innovativa ancora oggi, per come le affronta in modo leggero e mai banale.
Dovremmo chiederci cosa siamo riusciti a cambiare, in cosa ci siamo evoluti nella vita vera nel frattempo, se i temi della sit-com sono ancora attuali, se certe problematiche, nonostante tutto, persistano ancora. A questo punto, per smuoverci, serve davvero prendere ad esempio un mero prodotto di intrattenimento.
E forse dobbiamo tutti affrontare il fatto che abbiamo ancora da imparare da una serie che neanche mostrava l’esistenza degli smartphone.
Nasce a Cosenza nel 1993. Laureata in Scienze Politiche, convive con una memoria straordinaria per fatti assolutamente irrilevanti. Da brava millennial, ha un account attivo su ogni social, ma il suo preferito rimane Twitter.