Povere creature!, riscatto e consapevolezza femminile

Dal 25 Gennaio 2024, è disponibile nelle sale italiane il nuovo film di Yorgos Lanthimos, Povere Creature! (titolo tradotto dall’originale inglese Poor Things!). La pellicola, distribuita da The Walt Disney Company, sta facendo molto parlare di sé. In primis, per l’eccellenza della performance di Emma Stone, già vincitrice di un Golden Globe come miglior attrice protagonista per la sua interpretazione nel ruolo di Bella Baxter, e poi, per l’originalità della storia tratta dal romanzo dello scrittore scozzese Alasdair Gray che, grazie alla trasposizione cinematografica di Lanthimos, assume nuove forme e spessore trasportando lo spettatore in un viaggio alla scoperta di sé. 

L’ambientazione del racconto è la Londra vittoriana – anche se, nella versione originale del romanzo, tutto parte da Glasgow, in Scozia – dove le donne vivono una condizione di vita subordinata e sottomessa agli uomini. 

Gli unici ruoli che vengono loro pubblicamente riconosciuti sono quelli di moglie e madre con un destino legato a doppio filo a quello dell’uomo più vicino. Le donne sono effettivamente rappresentate come un’appendice dell’uomo che ne fa uso (ed abuso) a suo piacimento e la loro esistenza si consuma all’intero delle mura domestiche, vere e proprie prigioni dorate. 

All’interno di questa cornice si inserisce il personaggio di Bella Baxter, una donna non convenzionale poiché “nata” dalla mente dello scienziato Godwin Baxter che, inizialmente, viene presentata come una donna in possesso di scarse capacità cognitive. Nonostante la sua diversità, Bella vive, grazie (o a causa) dell’intervento di suo padre, una vita simile in tutto e per tutto alle altre donne della sua epoca: poche, controllate interazioni sociali, poche possibilità di svago, un’esistenza spesa tra noiose attività domestiche e poco altro.

L’equilibrio iniziale della storia così come il personaggio di Bella inizia ad essere turbato quando appare un primo nuovo personaggio, l’assistente di Godwin Baxter, Max Candless, chiamato dallo stesso Godwin per partecipare ad uno “studio sperimentale” su Bella. 

La ragazza, infatti, si comporta come una bambina nel corpo di un’adulta, che deve essere monitorata e studiata nel suo quotidiano. Così, Max e Bella iniziano a passare molto tempo insieme, lei è incuriosita dalle interazioni con Max ed inizia ad evolvere come individuo. Scopre la sessualità ed inizia a chiedere di uscire. Si accorge che oltre le mura di casa c’è un mondo da esplorare. Questo suo desiderio di scoperta si scontra con la figura paterna di Godwin che vorrebbe per la figlia un matrimonio con il suo praticante.

Il futuro della ragazza sembra ormai scritto se non fosse per l’entrata in scena dell’avvocato Duncan Wedderburn, che si invaghisce di Bella e le propone di fuggire all’estero. Bella, disorientata dalla richiesta, non resiste al richiamo dell’avventura e decide di partire sotto la promessa di tornare dal viaggio e sposare Max.

Da qui in poi, il viaggio di Bella sarà un viaggio di maturazione alla scoperta di sé e del proprio posto del mondo. Toccherà molte città, tra cui Lisbona, Alessandria d’Egitto e Parigi. In questi viaggi la personalità di Bella andrà via via formandosi attraverso le diverse esperienze che la porteranno ad evolversi in una giovane donna, matura e decisa che sfida, spesso anche inconsapevolmente, lo status quo cui tutti sono abituati.

Bella, rompe gli schemi quando, da vittima dell’avvocato rubacuori, si trasforma in femme fatale, spingendo il povero Duncan Wederburn ad impazzire per amore. Lei stessa, decide di mantenersi da sola a Parigi in una casa di piacere per “sperimentare” e “conoscere” i meccanismi del mondo. Man mano che il film avanza, la figura di Bella si trasforma sempre più e passa dall’essere una ragazzina inerme ad una donna emancipata che gli uomini intorno a lei non riescono più a controllare.

Gli stereotipi dell’epoca vittoriana, dove le donne sono viste come appendici degli uomini vengono completamente ribaltate e nessuno, né il padre, né il futuro sposo, né l’amante, saranno più in grado di avere un’influenza su di lei.

Il viaggio si conclude con la decisione di Bella di tornare a casa per assistere il padre ammalato, ma la ragazza che torna nella casa di Londra ha poco a che fare con la ragazzina partita tempo prima.

Indomita ed ormai completamente emancipata, Bella si presenterà al padre con un disegno chiaro per sé e tanti progetti per il futuro che porterà avanti con la determinazione di una donna che ha scoperto se stessa, la propria forza e che è in grado di affrontare le mille avventure che la vita spesso riserva.

Crediti immagine: locchiodelcineasta.com

Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni