Subsonica: la musica contemporanea, mi butta giù!

Subsonica: la musica contemporanea, mi butta giù!

Di Lidia Giudice

1064848_10152869119391967_6737326794944668075_oPalapartenope. Napoli. Ore 8.30. Il fumo delle sigarette è onnipresente. si ride, si scherza, si fa amicizia, ma fondamentalmente non vediamo l’ora che tutto abbia inizio. Ad un certo punto la situazione cambia, si sentono i primi rumori, i tecnici controllano tutto per l’ultima volta, c’è elettricità in giro, ci alziamo tutti in piedi.
Ore 9.00 l’elettronica ci riempie le orecchie, qualcuno canticchia, la maggior parte muove la testa seguendo il ritmo.
Ore 9.30 le luci si spengono ed eccoli lì, immobili come statue. Samuel inizia a cantare e dimentichiamo il mondo. Suonano i primi brani del nuovo album (“Una nave in una foresta”), ci scaldiamo e con “Lazzaro” arriva il delirio: si salta, si suda, si grida, si inizia a pogare, non sta fermo nessuno, è impossibile resistere. Si ripercorrono brani dei vecchi album, siamo scatenati e arriviamo alla fine della prima parte con le magliette zuppe, i capelli inconcepibili, i polmoni in fiamme, ma con un sorriso che di più belli non c’è ne.
Si riparte, cambio di abiti per loro, le luci al led spettacolari. “Di Domenica” e “ Istrice” commuovono, ma quando il ritmo incalza non riusciamo a fermarci, sembra stupido fermarsi, dobbiamo gridare, saltare più in alto che si può, le parole a volte inciampano fra di loro e più loro si gasano e più si perde il controllo, per una sera mandiamo a f*****o i problemi, la noia, la quotidianità, non pensiamo, viviamo il momento. Si sente un ragazzo dire ad un amico “ Vedi, i Subsonica riescono a fare questo” , è vero noi siamo i fans dei Subsonica, sembriamo usciti da una centrifuga a 90°.
Parte il bis e la storica “Tutti i miei sbagli” in una versione inedita, tutti con il viso in alto, tutti cantiamo, ma quella canzone non si canta semplicemente, si vive, è poesia ed è dolore.
L’ultimo brano (“Perfezione”) è lo step finale di una maratona; Boosta è incontrollabile, noi siamo un ciclone. Finito tutto Max ci manda un bacio con la mano e tu ti emozioni, Ninjia lancia le bacchette (e per l’ennesima volta le lancia al lato opposto di dove mi trovo), Vicio sorride, Samuel ringrazia, la foto di rito è stata scattata. Li rivedrò, ne sei sicura.
I Subsonica si sono presi un altro po’ del mio cuore… e della mia milza.

Lidia Giudice
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Nata a Cosenza nel 1990, terminato il liceo si trasferisce a Catanzaro per studiare giurisprudenza. Ironica e solare, non sta mai zitta per più di due minuti. È una maniaca dell’ordine e generalmente rifiuta le sorprese o tutto quello che sfugge al suo controllo. Orgogliosa e razionale, nasconde un’anima da grande sognatrice romantica. Lunatica per influenza astrale (almeno così le piace credere) è però una persona affidabile, detesta infatti non mantenere la parola data.
Adora nuotare, ascoltare i Subsonica o del buon rock, guardare film strappalacrime e comprare borse. La sua più grande passione è la lettura. Sogna il Giappone ed è sicura che, prima o poi, inventeranno una cura per “mangiare dolci senza ingrassare”.