Star crossed lovers: scandali a Buckingham Palace

Sia l’amore tra il festaiolo Harry e Megan Markle che l’amore tra l’affascinante William e Kate Middleton hanno generato sicuramente scalpore nella storia della Corona inglese, conquistando le prime pagine dei quotidiani locali e overtheocean.      
C’è stato nella storia, però, anche un matrimonio che, prima di questi, ha destato scandalo a Buckingham Palace.       
Anzi, non solo uno!    
Andando in ordine cronologico, era il 3 giugno 1937 quando il duca di Windsor, l’ex re del Regno Unito Edoardo VIII, sposava la pluridivorziata americana Wallis Simpson, che gli fece perdere la testa con corona annessa.        
Solo qualche decennio più tardi, dopo questo chiacchieratissimo amore impossibile, la Royal Family impedì anche al giovane Carlo di sposare la bionda Camilla Shand: tra i due il colpo di fulmine era stato immediato e la scintilla non sembrava potesse spegnersi, eppure all’altare Carlo portò la compianta Lady D, perdendo – apparentemente – le tracce dell’amata Cami. 

Ebbene, le royal love stories a Palazzo sono sempre state oggetto di critica e revisione perpetua; la stessa Margaret, sorella dell’attuale Regina, veniva tacciata di “ribellione emotiva” nella sua storia con David, al contrario della perfetta Elisabetta, che davanti al cuore metteva sempre prima i suoi royal duties. 
Sua Maestà la Regina sposò Filippo, Duke of Edinburgh… ma fu vero amore il loro? Ai posteri l’ardua sentenza. 

Da un’attenta lettura delle pagine della storia della corona inglese è innegabile l’intesa mentale fra i due, ma la chimica? Quella reazione che accende il fuoco della passione in tutte le coppie, divampava anche fra di loro? 

L’imperturbabilità di Elisabetta non lascia trapelare risposta: un matrimonio durevole, per Lei – come Lei stessa ha affermato nel discorso recitato per il suo venticinquesimo anno di matrimonio – non abbisogna di amore nel senso più puro del termine ma “deve essere fondato su una rete di fratelli, sorelle, madri e padri, cugini e parenti. Una filigrana, un intreccio di piccoli fili tenuti insieme dal sangue, dalla parentela e dalla fiducia. Solo lì, al centro di quel groviglio di relazioni familiari, può forgiarsi un’unione di successo tra due persone: fedeltà, lealtà, obbedienza e devozione, sono questi i valori cristiani che sorreggono il matrimonio e che legano una famiglia. Non dobbiamo mai dimenticare che essere una famiglia felice è una lotta costante, una battaglia che vale la pena combattere perché non c’è niente nella vita che la eguagli. Una solida unione con il giusto consorte è il fondamento su cui ogni matrimonio di successo deve basarsi. È un giuramento spesso messo in discussione di questi tempi. Esso si basa su una domanda alla quale posso rispondere chiaramente e senza subbio: sì, lo voglio!”.

Ebbene, Queen Elisabeth ha assistito, durante il suo lunghissimo regno, al divampare di diversi amori irrefrenabili, ma da quando Wallis fece il suo ingresso a Palazzo fino a quando Meg uscì dal regno portandosi, questa volta, marito, titoli e tutto il resto, la reazione della Corona è cambiata nel tempo. 

Anzitutto occorre precisare che le basi della successione all’interno della Corona britannica sono state determinate dagli sviluppi costituzionali del XVII secolo, culminati nel Bill of Rights del 1689 e nell’Act of Settlement del 1701. Il Parlamento ha anche stabilito varie condizioni che il Sovrano deve soddisfare: sicuramente è escluso che un cattolico romano possa succedere al trono; il Sovrano deve, inoltre, essere in comunione con la Chiesa d’Inghilterra e deve giurare di preservare la Chiesa d’Inghilterra e la Chiesa di Scozia; deve promettere, altresì, di sostenere la successione protestante. La Succession to the Crown Act del 2013 ha modificato le disposizioni del Bill of Rights e dell’Act of Settlement per porre fine al sistema di primogenitura maschile, in base al quale un figlio minore può spostare una figlia maggiore nella linea di successione. Tale legge ha anche posto fine alle disposizioni in base alle quali coloro che sposano i cattolici romani sono esclusi dalla linea di successione: era ora!

Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo all’inizio di questa gossip story.  

Edoardo VIII è stato re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, dello Stato libero d’Irlanda e degli altri Dominion britannici, oltreché imperatore d’India, per meno di un anno e più esattamente dal 20 gennaio all’11 dicembre 1936, giorno della sua abdicazione.
Nel dopoguerra Edoardo frequentò donne sposate, destando le critiche della società tradizionalista: in questi anni conobbe l’americana e già divorziata Wallis Simpson e se ne innamorò perdutamente e quasi illogicamente.

Quando nel 1936 Giorgio V morì, Edoardo salì al trono con il nome dinastico di Edoardo VIII. Lo scandalo più grande fu l’annuncio che, per la cerimonia di incoronazione, sarebbe salito al trono accompagnato dalla cara Wallis, purtroppo già (o ancora?) sposata con un altro uomo: come pretendeva il capo della Chiesa anglicana di fare un tale affronto a tutto il suo popolo? La Simpson era sposata di fronte a Dio e agli uomini con il suo primo marito: Edoardo, re d’Inghilterra, poteva soltanto essere il suo concubino. 

La Chiesa anglicana, infatti, non permetteva alle persone divorziate di risposarsi se i loro ex coniugi erano ancora vivi; Edoardo fu messo di fronte ad una scelta: l’amore o la corona?   
Egli non avrebbe mai potuto sposare Wallis Simpson e rimanere, al contempo, seduto sul trono. 
Agli occhi di tutti e a maggior ragione della famiglia reale, l’amore di Wallis sembrava essere divampato più per il denaro e per l’intrigante posizione sociale piuttosto che per the King Himself: malelingue? E chi può dirlo. 

L’amore di Edoardo, però, prevalse e sconfisse i sogni di gloria: Edoardo VIII dichiarò ufficialmente e senza esitazione alcuna di voler sposare la Simpson, con o senza l’approvazione dei suoi governi. 
Edoardo disse che non avrebbe mai potuto essere un buon re senza il sostegno della “donna che amava”. 

Scoppiò una crisi, più che di istituzioni, di valori: epilogo infelice, per il regno, fu l’abdicazione di Edo in favore del fratello minore Alberto, duca di York, che divenne re Giorgio VI del Regno Unito; happy ending d’amore però per la coppia che visse felice e contenta lontana dai riflettori nel ducato di Windsor.

La storia d’amore del prozio Edoardo influenzò, tuttavia, la vita sentimentale del giovane Charles: Carlo, infatti, innamorato fin da ragazzino di Camilla Shand, era seriamente intenzionato a sposarla. In un celebre incontro con Lord Mountbatten, Carlo gli dichiara le sue intenzioni: “Non voglio perderla mai, è quella giusta”. 

Ma la Royal Family, anche questa volta, non stette lì a guardare. Un tale affronto non poteva macchiare, ancora, la lucente corona inglese. 

Pare che lo zio di Carlo, Lord Mountbatten, abbia detto al nipote: “È bello per voi due avere un’avventura, ma tutto questo non può assolutamente finire nel matrimonio“.
La Corona compì tutti i gesti necessari a separarli: Charles fu infatti chiamato improvvisamente a curare degli affari della Marina all’estero, perché come si suol dire “lontano dagli occhi lontano dal cuore”.  
Diversamente da quello che appare, però, Carlo non fu così ingenuo da non capire le tattiche della sua famiglia. Egli rientrò a Londra, richiese un incontro privato con la madre e denunciò il suo amore verso Camilla e l’intuita avversione contestuale nei confronti della stessa da parte dell’intero albero genealogico. 

Forse perché lei non è illibata? O non è la famiglia giusta? O perché ragiona con la propria testa? O forse perché diverte tutti prendere due persone che sono perfettamente felici insieme e trovare una ragione per separarli? Non sarebbe la prima volta in questa famiglia.”

Sta di fatto che Carlo sì ebbe il coraggio di parlare, ma purtroppo cuor di leone non ebbe il coraggio di agire: obbedì a mammina Her Majesty the Queen e partì in missione. Al suo ritorno la dolce amata era già unita in matrimonio con il suo, nel frattempo, promesso sposo Andrew Parker Bowles. Camilla alla fine si piegò al volere (imposto) dalla Corona, accettò il suo destino e il suo sogno d’amore con Carlo si infranse. 

Più o meno. 

Perché Camilla non fosse la candidata più adatta ancora non è chiaro.     
All’epoca si vociferava avesse avuto già troppi concubini, o probabilmente di intralcio fu l’assenza di sangue blu nel suo albero genealogico. 

Passò del tempo e finalmente qualche anno dopo, Carlo, lo scapolo più famoso d’Inghilterra, dovette scegliere la sua futura sposa: si propose a Diana nel febbraio del 1981 e cinque mesi dopo la coppia pronunciò il fatidico “I do”. 

https://www.chedonna.it/2018/12/21/choc-dallinghilterra-carlo-fu-costretto-a-sposare-lady-diana-il-motivo/


Problema: nel 1986 Carlo e Camilla erano già tornati intimi e Diana, pervasa e accecata dalla bestia della gelosia, resistette poco al fianco dell’erede al trono d’Inghilterra. 

Dopo aver dato alla luce due meravigliosi principini, il 9 dicembre 1992, la coppia comunicò la loro intenzione di separarsi: essi divorziarono ufficialmente il 28 agosto del 1996 e Lady D, considerata sempre un membro della famiglia reale, continuò a vivere a Kensington Palace e a svolgere il suo lavoro pubblico per diversi enti di beneficenza.
Il 31 agosto 1997 tutto il mondo pianse la prematura scomparsa della bellissima Principessa, rimasta uccisa in un incidente d’auto a Parigi: come, quando e perché è un’altra storia.

Si chiude il sipario, Lady D esce definitivamente dalla scena, e ritorna invece come un dejavù la buon vecchia Camilla. 

Rimasero impresse nella mente e nel cuore dell’ormai non più troppo giovane Charles le parole della prozia Wallis: nel 1939, al funerale di Edoardo, ella gli regalò un orologio da taschino con una bussola, un lascito da parte dello zio defunto, su cui vi era inciso “non hai scuse per andare nella direzione sbagliata”: lei stessa gli confidò: “non voltare mai le spalle al vero amore; malgrado il dolore e i sacrifici tuo zio ed io non abbiamo avuto mi rimpianti”.
Beh, non si può dire che Carlo non ascoltò tale consiglio alla lettera.

La Corona, tuttavia, al ritorno di fiamma tra Carlo e Camilla reagì con il solito distacco e silenzio stampa che la contraddistingueva: non un briciolo di legittimazione alla nuova compagna di vita (non solo di letto) di Carlo. 
Queen Elisabeth decise di abbattere il suo incrollabile muro e si avvicinò a Camilla solo nell’estate del 2000, quando la regina non poté rifiutare l’invito alla festa di compleanno del re Costantino di Grecia, dove Camilla era stata invitata. 
Alla fine, The Crown decise di lasciar unire in matrimonio la coppia del secolo: il 9 aprile 2005, al Principe Carlo fu finalmente concesso di sposare la Parker Bowles con una cerimonia civile al Guildhall di Windsor, evento a cui la cocciuta regina diserterà insieme al suo fedele Filippo.

È vero, forse Camilla non sarà mai la moglie del re o se lo diventasse non avrebbe al 100% l’approvazione della Corona, ma in questa vita ha ottenuto qualcosa di valore molto più ingente e prezioso: il grande amore.

Quella di Carlo e Camilla è quindi la favola più irreale di sempre all’interno di Buckingham Palace? 
E no! Tale padre tali figli. 

Il perfetto principe William ha infatti sposato una plebea, tale Kate Middelton, con la quale, tuttavia, come riporta la stampa locale, “forma una squadra vincente: hanno saputo fare della loro grande sintonia il loro grande punto di forza”. 
Il 29 aprile del 2011, passato alla storia come il giorno del Royal Wedding più importante di sempre, William prese in moglie la dolce e borghese Kate, ex compagna di università (si conobbero infatti all’Università di St. Andrew) e attuale madre dei tre piccoli principini di Londra. 

Il carattere di uno, compensa quello dell’altro. William ha un lato impulsivo, Kate invece è costantemente calma e questo la rende la migliore partner possibile: si prendono cura l’uno dell’altro ma in modi diversi. Qualcuno potrebbe dire che hanno un matrimonio vecchio stampo, ma sembra funzionare, è molto collaudato”.
Con le nozze, i Windsor hanno aperto le porte a una Commoner: una borghese, Kate Middleton, figlia di un ex hostess e di un dipendente della British Airways, destinata adesso, un giorno, a diventare Regina.

Da allora nulla è stato più come prima: l’arrivo di Meghan Markle, la prima divorziata bi-etnica, a palazzo ha cambiato, per l’ennesima volta, le carte in tavola.           
Una donna americana, già sposata, figlia di padre bianco e madre afroamericana,ha in qualche modo distrutto l’idea di una monarchia britannica ancorata a pregiudizi ormai superati.           


In conclusione, la Corona ha affrontato, negli ultimi dieci anni, scandali, matrimoni, eventi che hanno cambiato la Royal Family per sempre.          
L’hanno distrutta? I più tradizionalisti pensano di sì, altri dicono di no.   
Molti hanno visto, in tutta questa ribellione, una necessità e un’occasione di rinnovamento.
Una monarchia che viene obbligata dalle contingenze – dall’amore incontrollabile e finalmente incontrollato– ad essere diversa, consapevole dei propri limiti e, di conseguenza, più moderna.

I Windsor hanno dimostrato di saper cambiare se stessi per rinnovarsi.    
Ennesima prova ne è stata la decisione, presa dall’ultima arrivata e sofferta in prima persona da Sua Altezza Reale, della c.d. “Megxit”: Harry e Meghan, contestando l’assedio dei reporter e l’invasione della privacy, dopo solo pochi giorni di royal wedding, dichiarano di essere stanchi di vivere con la luce dei riflettori puntata addosso.     
Pertanto, l’8 gennaio scorso, Meghan e il Principe Harry hanno annunciato su Instagram la loro decisione di fare un passo indietro come membri Senior della famiglia reale britannica, dividendo il loro tempo tra il Regno Unito e il Nord America, e di diventare finanziariamente indipendenti. 

L’evento è stato soprannominato Megxit: il New York Times ha registrato: “‘Megxit’ Is the New Brexit in a Britain Split by Age and Politics“.    

La Megxit ha portato ad un incontro della famiglia reale il 13 gennaio, soprannominato “Sandringham Summit” e descritto come senza precedenti.            
Queen Elisabeth, ancora una volta, è stata elogiata per le sue incredibili qualità nella gestione della crisi: è Lei l’unico membro della Royal Family a saper governare i propri sentimenti, si può dire.


Invero, in molti a casa Windsor sono andati contro tutto l’assetto dei valori reali, contro la Corona, l’opinione pubblica, gli scandali e il tempo: il risultato è quello che, in fondo, sogniamo tutti noi.
Il grande amore e il lieto fine.            
E, in qualche modo, chi più chi meno, chi scendendo a compromessi, chi aspettando e pazientando, chi sopportando in silenzio, tutti i Windsor hanno amato nella loro –  lunga, si può dire?– vita.   
Anche Elisabeth.        
Che non si dica che la Regina non abbia amato in vita sua: innamorata della Corona, della Famiglia, della Sua Patria.
Lunga vita alla Regina!          
Aspetto con ansia l’annuncio della prima fidanzata di George… chissà Cupido quali danni provocherà con le sue frecce questa volta.           
Peccato non ci sarà Elisabeth a gestire la prossima crisi.     
Forse.

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Martina, sempre la più piccola dell’annata ‘94, laureata LUISS in Giurisprudenza, si definiva ad otto anni “simpatica, anche se i miei fratelli dicono che parlo troppo. Sono una persona responsabile, riflessiva, apprensiva, equilibrata, e molto sensibile, ma soprattutto un po’ pettegola. Sono allegra, divertente e socievole, mi piace stare in compagnia per scherzare, giocare e raccontare barzellette.” Da allora le cose non sono cambiate: parla sempre tanto, pensa sempre troppo e rimane la solita rompi scatole.Va sempre di corsa, non sa stare ferma e forse mostra troppi denti quando sorride.Ama emozionarsi con le piccole cose e cerca in ogni momento un motivo per sorprendersi.E’ un’inguaribile romantica e a volte, a furia di stare con la testa fra le nuvole, rischia di cadere in qualche burrone, dal quale però, trova sempre la forza di rialzarsi!