Quando la cultura si fa spettacolo e valorizzazione dell’intero territorio

L’intervista a Giuseppe Citrigno

Fare cultura e intrattenimento al Sud non è sempre semplice, ma ci sono realtà virtuose che da anni si impegnano per regalare al pubblico appuntamenti che uniscono cultura, svago e valorizzazione del territorio. Tra questi spicca la rassegna L’Altro teatro, che da alcuni anni anima il centro storico di Cosenza e il teatro con iniziative di prim’ordine. Proprio in questi giorni si sta svolgendo lo spin-off estivo presso la Rendano Arena, che ha già visto come protagonisti Mr. Rain e i Coma Cose e l’atteso ritorno nella veste consueta del festival Invasioni. Martedì 18 luglio, invece, debutterà l’opera lirica en plein air con “La Traviata”.

Per saperne di più, abbiamo incontrato uno dei promotori, Giuseppe Citrigno.

Come sono nate le kermesse L’Altro teatro e Rendano Arena?

«L’altro teatro è nata dieci anni fa, al teatro Rendano, per una felice sinergia tra noi – cioè io, Gianluigi Fabiano ed Enzo Nove, venuto purtroppo a mancare lo scorso anno – e l’amministrazione comunale di allora. Quest’ultima per motivi economici aveva delle difficoltà ad allestire la stagione di prosa e ci siamo fatti carico di questa attività dal punto di vista imprenditoriale. Questa avventura è stata subito apprezzata, non solo dall’amministrazione, che ha avuto la possibilità di far vivere il teatro Rendano che è un piccolo gioiello della nostra città, ma anche dal pubblico. In dieci anni abbiamo avuto una lunga serie di sold out e abbiamo portato in città nomi importanti: c’è molto impegno nella scelta e nell’investimento economico, ma la risposta è stata ottima con 600-700 abbonati, numeri mai registrati a Cosenza. D’estate abbiamo invece la Rendano Arena, che ha luogo proprio a Piazza XV Marzo, davanti al teatro Rendano. Nata durante le estati della pandemia, quando la bella stagione dava modo di organizzare manifestazioni all’aperto, è una kermesse che ha visto l’appoggio delle varie amministrazioni comunali, sempre disponibili, e che ci sta dando belle soddisfazioni».

Iniziative di questo genere sono anche un supporto vero e proprio al centro storico di Cosenza.

«Quello di far rivedere tutto il centro storico è un sogno che coltivava già vent’anni fa Giacomo Mancini. Con il passare degli anni non si è sviluppato come lui avrebbe voluto, però portare lì il pubblico e gli spettacoli è uno stimolo per la città a far rivivere il centro storico e tutto l’indotto. La nostra è una goccia nel mare, ma facciamo il nostro meglio e, come dico sempre, intanto si comincia così, riportando le persone nel centro storico. Noi lo facciamo con questa attività, la speranza è che anche altri riescano a sviluppare altre manifestazioni o incentivi».

Ad animare l’estate ci pensa Rendano Arena: come si sviluppano iniziative di questo tipo?

«Nelle stagioni precedenti siamo riusciti a calamitare su Cosenza nomi come Ranieri, Bertè e l’unica tappa calabrese dei Pinguini Tattici Nucleari, ma anche la grande prosa leggera con Izzo e Buccirosso. Quest’anno il direttore artistico Fabiano ha riscontrato difficoltà nel trovare nomi altisonanti perché molti artisti hanno preferito scendere in Calabria nel mese di agosto, quando però la città si svuota. Abbiamo così deciso, con il sostegno del comune, di puntare sulla manifestazione Invasioni che giunge alla 25° edizione e per noi è motivo di orgoglio. Viste poi le difficoltà sulla musica leggera, perché non portare la lirica all’aperto visto che la città ha una grande tradizione lirica? Il nostro è un pubblico che segue la lirica con passione da cinquant’anni e abbiamo provato a dar vita a questa operazione sia culturale che imprenditoriale, visti anche i costi della lirica. È una scommessa, certo, che al momento pare sia bene accolta, con centinaia di biglietti venduti e molte richieste. Pensiamo sia stata un’ottima scelta, che ripeteremo nelle prossime edizioni».

Può darci qualche anticipazione per il prossimo autunno?

«La Calabria paga la sua posizione un po’ periferica, ma stiamo lavorando per una stagione che aprirà con un grande ritorno e un musical dedicato proprio ai giovani. La nostra mission è quella di fare cultura, ma bisogna saper proporre anche spettacoli leggeri così da far avvicinare il pubblico al teatro ed educarlo ad assistere anche a spettacoli più impegnati. Serve il giusto mix tra cultura e divertimento per accontentare tutto il pubblico».

Risposte concrete, insomma, alla fame di cultura, spettacolo e divertimento del territorio. Da non perdere.


Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni