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Mick Schumacher, testa, cuore e fame di Formula 1

Sono passati circa 9 anni dall’ultima volta che il suo cognome compariva in griglia, un cognome importante e pesante che però Mick Schumacher, che proprio oggi festeggia 22 anni, porta con un enorme sorriso, un lieve filo di naturale ingenuità, e tanta ambizione mentre partecipa ai test prestagionali del 12/14 marzo in Bahrain. Proprio in Bahrain il pilota tedesco della Prema Racing ha conquistato il titolo del campionato FIA di Formula 2 lo scorso 6 dicembre, chiudendo la stagione con 215 punti e aggiudicandosi il meritato debutto in Formula 1 come pilota dell’Haas F1 Team insieme al compagno di scuderia Nikita Mazepin. 

Già nei lineamenti del suo volto molti ritrovano, o desiderano ritrovare, suo padre Michael Schumacher, sette volte campione del mondo e probabilmente il pilota più amato nel mondo del motorsport. Il confronto appare quindi irrazionalmente inevitabile, dai suoi atteggiamenti al suo modo di rapportarsi a questo sport: difatti, la sua determinazione e la voglia di dimostrare il suo valore sono già sotto gli occhi di tutti, qualità che chi ha avuto modo di lavorare con lui ha confermato, ereditando dal Kaiser, dedizione al lavoro ed un immancabile carattere competitivo.

Non ha mai desiderato approfittare della notorietà a cui necessariamente è stato esposto fin da bambino: muove i primi passi nel mondo del karting già all’età di nove anni ma sceglie di gareggiare col nome “Mick Betsch”, utilizzando il cognome da nubile della madre e, dopo aver disputato campionati nazionali ed internazionali con i kart, nel 2014 riesce ad accedere alla Formula 4, entrando in contatto con la squadra Prema Powerteam, fortemente legata alla Scuderia Ferrari. La sua scalata verso la Formula 1 è carica di ottimi piazzamenti e numerose vittorie, accedendo in pochi anni alla Formula 2 e conquistando nel 2019 un meritato posto all’interno della Ferrari Driver Accademy, programma sportivo per la formazione dell’eccellenza tra i giovani piloti. 

Osservando il suo percorso, è quasi scontato che Mick sia il pilota con il maggior numero di tifosi già prima del suo debutto: ha scelto di mantenere la sigla “MSC” nella tabella dei tempi, stessa sigla utilizzata dal papà Michael per distinguersi da suo fratello Ralf durante la loro militanza Formula 1. Ha inoltre dedicato un emozionante momento a suo padre ed ha tutti i tifosi del Cavallino rampante quando nel 2019 ad Hockenheim è salito sulla Ferrari F2004, la stessa auto con cui Michael ha conquistato il suo ultimo campionato di Formula 1, momento poi bissato anche al Mugello in onore del 1000° gran premio della Ferrari in F1. 

Senza dubbio il talento indiscusso di Mick Schumacher si sviluppa in un mondo molto difficile come quello dell’automobilismo, pregno di figli di grandi piloti che cercano di replicare lo stesso percorso dei genitori, sponsorizzati dal giusto budget e i contatti necessari per accedervi. Spesso per molti di loro è stato un fallimento, mentre per tanti altri una prova enorme che sono riusciti a superare egregiamente. L’obiettivo di Mick sarà infatti quello di crescere come pilota e uomo caricandosi e scontrandosi col calore umano che ruota intorno alla sua figura, una giusta sfida che il neo-pilota Haas mostra già di affrontare con entusiasmo ed adrenalina, ringraziando sempre la sua famiglia per l’appoggio costante ricevuto.

Confrontare però diverse generazioni, soprattutto nel mondo del motorsport, può non produrre un’analisi oggettiva e comporta l’attribuzione di enormi responsabilità ai piloti del domani, stanti nella pretesa di vedere replicato il passato: non è quello che si auspica per Mick, anzi il volere è quello di vederlo plasmare il proprio percorso senza l’interferenza di agenti che non riguardano gli aspetti personali e professionali del suo carattere. Resta il forte desiderio di vederlo in azione, di affezionarsi alla sua figura attraverso un legame invisibile ma presente che lo ha già fatto entrare direttamente nei cuori della gran parte dei sostenitori di questa disciplina. 

Il regalo di compleanno per Mick Schumacher quest’anno sarà partecipare al suo primo Gran Premio di Formula 1 in Bahrain domenica 28 marzo (ore 17.00), al pari di avversari ed amici di suo padre, con il bramatissimo ritorno di Fernando Alonso e la beata persistenza di Kimi Raikkonen giusto per fare qualche esempio. 

Ciò nonostante, tutti gli occhi saranno puntati su di lui, con noi spettatori frementi e pronti ad inaugurare la stagione sportiva più romantica e nostalgica degli ultimi anni.

Andrea Celeste Centofanti
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Abruzzese come gli arrosticini, romana d'adozione, residente presso Terra di Mezzo, domiciliata presso Hogwarts, laureata in Giurisprudenza per caso, si ispira a De Andrè e Pink Floyd. Interista, afflitta da cinefilia, adora scrivere ma mai farsi leggere.