Le parole che hanno segnato il 2021 e quelle che ci accompagnano verso il nuovo anno

L’anno appena terminato è stato testimone di una società in vorticosa evoluzione e di eventi da ricordare. Per questo motivo, non è affatto semplice racchiuderlo in una sola parola ed è necessario imbarcarsi, come novelli Ulisse, in un viaggio alla scoperta della lingua che cambia, seguendo o anticipando l’attualità stessa. Il nostro lessico non è solo lo specchio delle tendenze di una lingua viva, ma definisce il mondo che vediamo. Prestare attenzione ai termini usati nel discorso pubblico, sui mass media, sui social network e nella quotidianità diventa un esercizio utile per comprendere in quali direzioni si stia muovendo il nostro contesto sociale e politico e in che modo raccontare la contemporaneità.

Per cercare di identificare le parole chiave dell’anno abbiamo attinto ai neologismi entrati nei dizionari italiani e stranieri, ai dati delle ricerche di Google, ma anche ai principali quotidiani e periodici d’informazione. L’edizione del 2022 del Nuovo Devoto-Oli, il vocabolario dell’italiano contemporaneo diretto oggi da Luca Serianni e Maurizio Trifone, registra nella versione cartacea 75.000 voci. Alcune di queste, quali donna, uomo, casalingo e amore, sono state oggetto di riscrittura, mentre i neologismi sono ben 500 e attingono alla realtà che ci circonda. Troviamo così: climaticida, cioè che o chi contribuisce allo sconvolgimento del clima sulla Terra, il gergale boomer, ma anche transfobico, cioè che o chi dimostra transfobia. Non mancano i termini che fanno riferimento all’emergenza pandemica, come covidico, che indica il soggetto affetto da Covid-19, e covidiota, chi ignora le misure di sicurezza anti-Covid mettendo a rischio se stesso e gli altri. A queste, non possiamo non affiancare quelle che secondo Google Trends sono state le parole dell’anno: non si tratta di liste delle cose più cercate in assoluto, bensì dei termini di ricerca che durante l’anno hanno registrato una crescita considerevole. Se nel 2020 la maggior parte si concentrava sulla pandemia da coronavirus, nel 2021 si è registrata un’inversione di tendenza, lenta ma costante, che riflette la volontà di tornare lentamente alla normalità. Non è un caso che Google abbia deciso di dedicare ai termini legati all’emergenza sanitaria una classifica a sé, consentendo così di far emergere le altre tendenze: Serie A, Europei, Raffaella Carrà, Champions League, Roland Garros, Christian Eriksen, Wimbledon, Green Pass e Matteo Berrettini. Tra i personaggi spiccano anche il Premier Mario Draghi e Orietta Berti, tra gli eventi troviamo il Festival di Sanremo ma anche il Black Friday, tra i temi spiccano il DDL Zan, la riconquista di Kabul da parte dei talebani e le informazioni sul green pass. Secondo Menlo Park, invece, in Italia gli argomenti più affrontati su Facebook e Instagram vanno dai vaccini ai cambiamenti climatici, dal femminicidio all’Eurovision, passando per la vittoria dell’Italia agli Europei e l’intelligenza artificiale. Il lessico del 2021 mostra così una mutata – e maggiore – sensibilità, ma anche la necessità di riscrivere alcune parole di uso comune in maniera integrale.

Guardando indietro, ho deciso di individuare le cinque parole che porterò con me nel 2022, rispettando un personalissimo rituale per arrivare pronta alle sfide che mi aspetteranno: alcune sono sulla bocca di tutti, altre giacciono nascoste, altre ancora sono una riscoperta.

Il 2021, per esempio, ci ha restituito la musica dal vivo, prima gravemente colpita dalla pandemia e poi gettata in un limbo fatto di rinvii, distanziamento, mascherine. È stata la boccata d’ossigeno di cui avevamo bisogno dopo i lockdown, l’ancora di salvezza dell’estate e dell’autunno, e spero sarà ancora uno dei punti saldi della nuova normalità. Lo sport, poi, mi ha tenuta incollata al televisore e ci ha uniti nuovamente nel segno delle notti – e delle albe olimpiche – magiche: e se l’estate prossima replicassimo con i Mondiali di calcio in Qatar? La pandemia mi ha costretta a fare i conti con il linguaggio scientifico e con nuovi modi di intendere alcune parole, tra cui spicca variante: da delta a omicron, il termine è diventato sinonimo di qualcosa di pericoloso o incerto. La crisi climatica ci ha colpiti con violenza, ponendoci innanzi a una sola alternativa: divenire sentinelle dell’ambiente, preservarlo correndo ai ripari nel minor tempo possibile grazie anche ai fondi del PNRR. Lo schwa, infine, ci ricorda che sperimentare con la lingua è uno dei passi fondamentali per plasmare il nostro vivere nella società, cosa di cui dovremo avere cura nel 2022 più che mai.

Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 03/01/2022