Nella Mente di un Mentalista: intervista a Mattia Di Pace

Siete andati al compleanno di vostra cugina e avete vissuto l’esperienza più bella e paranormale della vostra vita. No, non vi sto parlando di un incontro alieno: avete assistito allo spettacolo di un mentalista. Niente conigli tirati fuori dal cilindro o donne affettate in cassapanche, ma eleganti e misteriose tecniche che vi hanno fatto sentire nudi di fronte ad altri mentre qualcuno vi leggeva nel pensiero.

Ma cosa si cela, invece, nella mente di un mentalista? Lo abbiamo chiesto a Mattia Di Pace, cosentino classe 1995, mentalista da circa 10 anni, laureato in Fisica presso l’Università della Calabria e specializzando in Fisica Nucleare e Subnucleare.

Ciao Mattia, iniziamo subito con una domanda che possa togliere ogni dubbio: qual è la differenza tra un mentalista e un illusionista?

Il Mentalismo non differisce dall’Illusionismo: è una sua sottocategoria. Il mondo dell’illusione si divide in due grandi famiglie: magia e mentalismo. Seppur convivendo nella stessa “casa”, appartengono a due “mondi” separati. La magia si occupa di tutto ciò che è prestidigitazione, manipolazioni, illusioni visive, grandi illusioni e così via. Il mentalismo è concentrato principalmente su tutto ciò che è considerato paranormale, come la lettura del pensiero, il controllo mentale oppure il controllo della mente sulla materia. Esistono tecniche condivise tra maghi e mentalisti e tecniche che non saranno mai usate dai primi o viceversa. Non dimentichiamoci comunque che l’obiettivo è solo uno: creare illusioni che possano in qualche modo regalare emozioni.

Parliamo allora della tua esperienza. Come sei diventato mentalista?

Ho letteralmente letto centinaia di libri a riguardo, italiani e soprattutto inglesi, partendo da autodidatta. Ho successivamente seguito videocorsi e corsi dal vivo con professionisti del settore, relativi a quest’arte e a materie ad essa connesse (come la psicologia), ottenendo diversi attestati. Tutto ciò mi ha permesso di entrare in contatto con alcuni tra i migliori esecutori nel campo del Mentalismo e della comunicazione, in Italia e non solo. Sono davvero pochi i reali praticanti in Italia ed è per questo che mi piace molto scambiare idee, segreti e tecniche quando incontro qualcuno che come me ama intensamente la materia e se ne occupa con dedizione.

Puoi raccontarci un aneddoto interessante relativo a una delle tue tecniche di mentalista?

Mi vengono in mente diverse cose, ma una in particolare riguarda una serata, un compleanno, in cui avevo deciso di presentare un numero in cui avrei dovuto prevedere, dopo alcune scelte del pubblico, la parola “cavallo” che avevo per questa ragione scritto su un foglio e sigillato in una busta. Questo numero non fu mai presentato. Al mio tavolo era seduta la sorella della festeggiata con alcune sue amiche e a quanto sembra avevano, per qualche strano motivo, un gruppo segreto di cui solo loro erano a conoscenza. Una chiacchiera tirò l’altra e alla fine venne fuori che il loro gruppo si chiamava proprio… Cavallo!

Da buon mentalista quale sono (forse!?) mi venne l’illuminazione. Esclamai subito: “So che questo è un segreto e che credete quindi che nessuno sino ad ora potesse in qualche modo scoprirlo, eppure io prima di venire qui stasera, ho previsto che sarebbe saltato fuori questo discorso ed è per questo che ho portato un foglio sigillato in una busta con su scritto proprio la parola cavallo.” Inutile descrivere l’espressione incredula sulle loro facce dopo che, sotto loro attento controllo, presi la busta e gliela consegnai. Il miracolo era stato compiuto. Un dubbio che rimase acceso. Ora chi lo sa, magari scopriranno la verità grazie a questa intervista!

Cerchiamo adesso di rubarti i segreti del mestiere: ti andrebbe di svelarci una delle tue tecniche da mentalista?

Va bene, oggi sono buono. Prendete 5 oggetti e metteteli in fila sul tavolo. Fatelo ora. Concentratevi adesso su uno degli oggetti. Bene. Dovreste ora averne uno in mente. Non posso vedervi, non so chi siate, che oggetti abbiate preso né scelto. Eppure, posso dirvi che probabilmente non avete scelto né il primo né l’ultimo oggetto della fila. Mi risulta difficile credere che abbiate scelto quello centrale. Secondo la mia personale opinione avete scelto il secondo o il quarto oggetto. Questo perché per uno strano meccanismo della nostra psiche, tendiamo (in un range ristretto di possibilità) a voler escludere gli estremi nonché quello centrale, perché considerato il più banale. Provate con un vostro amico o in famiglia e buttatevi quindi su uno o sull’altro!

Cosa vorresti dire a chi vorrebbe avvicinarsi a questo mondo?

A chi vuole iniziare posso dire che per praticare quest’arte al meglio sono necessari studio e dedizione. Quindi se volete iniziare, è inevitabile affacciarsi in primis al mondo dell’Illusionismo. Bisogna infatti apprendere le tecniche di base dell’arte illusoria, come depistaggio dell’attenzione o psicologia dei giochi. Se notate che questo studio iniziale vi piace, vi colpisce e sentite il bisogno di avere sempre più materiale da studiare o da provare e se sentite che qualcosa dentro sta in qualche modo nascendo, siete sulla strada giusta.

È il momento di addentrarsi meglio e spostarsi sul settore mentale. È necessario arricchire il tutto con buoni corsi di comunicazione, teatro, scenografia. Questo mondo, così come altri settori artistici, ha molte facce: non basta solo il gioco di prestigio o la tecnica psicologica. Come ricorda un grande della magia italiana quale Silvan: “Conoscere un gioco è ottimo; sapere il trucco è necessario; saperlo presentare è tutto.” Questo è il più grande segreto per cui esiste l’originalità e la così vasta differenza tra esecutori, ognuno con il proprio stile. Se questa è la vostra strada, sentirete che è qualcosa che non potrete più abbandonare.

Cosa pensi invece degli scettici?

Credo che uno scettico che vuole assistere a un numero non sia in realtà un vero scettico! Pensateci bene. Se davvero la vostra convinzione è che qualcosa non sia fattibile, avreste bisogno di smentire questo pensiero? La risposta è che non siete scettici, ma agnostici: non lo sapete e quindi dovete in qualche modo verificare. Ed è ottimo! È per questo che il pubblico è ampio. Sia gli scettici, sia coloro che vogliono soltanto stupirsi sono attratti da questo tipo di spettacoli. Quindi invito tutti, anche gli scettici, a venire a trovarmi per divertirci insieme e, chi lo sa, magari farvi appassionare e diventare mentalisti!

Grazie Mattia, ci vediamo il 19 Aprile sulla pagina Instagram di Venti per un incontro live in cui potrai mostrare al nostro pubblico quanto sia facile leggermi nel pensiero!