Il futuro delle patologie croniche attraverso farmaci innovativi e il loro uso “off label”

La terapia farmacologica è fondamentale nel trattamento e nella cura delle patologie croniche. Nonostante si stiano diffondendo terapie palliative o nuovi approcci terapeutici per trattare le malattie, i farmaci rappresentano spesso il trattamento d’elezione e un riferimento essenziale per i pazienti ed anche per i medici per tenere sotto controllo la malattia. Tra le malattie croniche più comuni vi è il diabete di tipo 2, patologia causata da una progressiva resistenza all’azione dell’insulina l’ormone che regola il metabolismo degli zuccheri e la cui carenza o resistenza provoca un aumento del glucosio nel sangue. Il diabete di tipo 2 è la forma di diabete più frequente, derivante spesso da una condizione di obesità.

Obesità e diabete che sono sempre più correlate, rappresentano patologie invalidanti che gravano sulla salute delle persone esponendoli a rischi anche più seri, come ipertensione, ischemie, tumori. Secondo l’analisi globale pubblicata sulla rivista The Lancet in vista della Giornata mondiale dell’obesità del 4 marzo, riferita a dati del 2022, sono 159 milioni i bambini e gli adolescenti obesi e 879 milioni gli adulti. I numeri, rilevano gli autori della ricerca, sono in costante aumento. Oltre ad un dieta ben controllata, uno stile di vita sano e l’attività fisica costante, per trattare il diabete sono necessari farmaci, ed esistono molte classi di farmaci che agiscono in modo diverso ma tutti con lo scopo di aumentare la risposta all’insulina.

Per l’obesità fino ad oggi non esistevano farmaci realmente efficaci scevri da importanti effetti collaterali. Attualmente un farmaco innovativo nato per curare il diabete sta facendo molto discutere per il suo utilizzo alternativo come farmaco anti obesità. Si tratta del farmaco Ozempic, appartenente alla classe dei farmaci agonisti dell’ormone GLP-1 (Glucagon-like peptide-1) prodotto dall’azienda Novo Nordisk. Questo farmaco per il suo duplice meccanismo di azione (stimola la produzione di insulina e diminuisce il rilascio del glucagone ovvero l’ormone che provoca il rilascio di carboidrati dal fegato), è importante per la cura dei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Ma è il suo effetto secondario, ovvero quello di favorire il rallentamento dello svuotamento gastrico dopo l’assunzione di cibo e quindi ridurre l’appetito, che ha suscitato l’interesse della comunità scientifica tanto da essere utilizzato nei pazienti obesi. Da circa due anni quindi la vendita dell’Ozempic commercializzato con un dosaggio più alto per la cura dell’obesità ha avuto un picco esponenziale. Non solo le persone che hanno un indice di massa corporea superiore a 30 utilizzano l’Ozempic, ma anche persone in leggero sovrappeso che invece di adottare uno stile di vita più sano eliminando le cattive abitudini alimentari decidono di puntare sulla cura immediata con l’Ozempic per perdere chili in breve tempo. Infatti la perdita ponderale è importante e soprattutto repentina tanto da sopportare i fastidiosi effetti collaterali del farmaco.

Molti vip di fama mondiale con qualche chilo in più hanno ritrovato la loro forma fisica grazie all’Ozempic e ciò ha contribuito al nascere di una nuova moda in cui tantissime persone preferiscono ritrovare la forma fisica in maniera semplice e senza fatica somministrandosi il farmaco come “off label” cioè al di fuori delle indicazioni teraupeutiche. L’Ozempic è molto costoso (la cura per un mese varia tra 600€ e 800€), e la prescrizione medica in Italia è riservata solo ai pazienti affetti da diabete di tipo 2. Il prezzo però non ha impedito la vendita di questo farmaco per le persone in sovrappeso comportando problemi nei mesi scorsi nel suo approvvigionamento. Quello che è nato come un farmaco innovativo e rivoluzionario per la cura di patologie croniche come il diabete e l’obesità severa rischia di diventare un farmaco di uso comune, autoprescritto senza reale necessità causando problemi associati alla produzione ed alla sicurezza sottovalutando gli effetti collaterali e i rischi per la salute a lungo termine, nonchè un notevole aumento della spesa farmaceutica.

Sicuramente la ricerca scientifica è molto importante perchè dà speranza e prospettive di vita per patologie croniche e gravi per le quali fino a qualche tempo fa non vi era rimedio. Il 17 luglio infatti il consiglio di Amministrazione dell’AIFA ha approvato l’immissione in commercio di 5 nuovi farmaci: uno antileucemico, uno contro la colite ulcerosa, uno contro il melanoma avanzato, un antiallergico e un farmaco contro l’alopecia. Questi nuovi farmaci potranno essere utili per trattare patologie non rispondenti all’uso di altri farmaci dimostrandosi utili per condizioni invalidanti e di disagio. Tuttavia come dimostra la vicenda dell’Ozempic è necessario un rigido controllo dei farmaci e una maggiore sensibilizzazione per un corretto utilizzo che tenga conto degli effetti collaterali e dei rischi per la salute anche a lungo termine, per prevenire il loro abuso ed evitare che farmaci così importanti possano non essere reperibili a chi ne ha davvero necessità. Inoltre parallelamente allo sviluppo tecnologico e farmaceutico, ciò che può fare realmente la differenza in futuro per scongiurare malattie croniche e il loro decorso nefausto è la prevenzione attraverso un corretto stile di vita e uno screening periodico.

Denise Mele
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Vive sul Pianeta Terra da 11234 giorni. Curiosa di ogni cosa, un po’ distratta, ironica. Farmacista con tanti interessi, dalla musica al giornalismo, passando per lo sport. Ama il mare d’estate, la montagna d’inverno e la birra in tutte le stagioni.