La pandemia di coronavirus ha causato una dura battuta d’arresto ai flussi turistici che nei primi mesi del 2021 sono diminuiti del 95% e generando perdite di oltre 4 trilioni del Pil globale a fine 2021, mettendo letteralmente in ginocchio un intero settore. Questa grave crisi è stata occasione di riflessione e di slancio per riconsiderare e rivalutare il settore turistico. Pertanto l’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) ha scelto come tema della 41esima giornata mondiale del turismo che si celebra il 27 settembre di ogni anno, “la crescita inclusiva del turismo”, puntando alla salvaguardia dei posti e delle bellezze dei territori attraverso l’investimento di risorse che creino economie forti, resilienti e inclusive, e adottando comportamenti sostenibili per un turismo sempre più green.
Se la pandemia ha impedito di viaggiare oltreoceano, di fantasticare mete esotiche e conoscere culture distanti da noi, ha invece permesso di scoprire luoghi vicino a noi che nulla hanno da invidiare in quanto a bellezze paesaggistiche e biodiversità. Tra queste, l’altopiano della Sila e in particolare la Sila Grande nel territorio del cosentino ha registrato nell’estate 2021 un boom di presenze inatteso, ma già annunciato visto l’incremento di visitatori nella stagione precedente. Lo conferma la guida del parco Eduardo che insieme alla moglie Simonetta gestiscono “Il rifugio Casello Margherita” un ex casa cantoniera diventata il primo rifugio montano della Sila.
<<C’è stato un ulteriore aumento di visitatori e non si è concentrato solo nel mese di agosto, ma è partito già da metà luglio. Ho riscontrato negli ultimi anni che il turismo in Sila è migliorato grazie alla maggiore presenza di figure professionali come le guide del parco che promuovono attività come lo sci di fondo, l’escursionismo e la mountain bike indirizzandosi verso un turismo sempre più sostenibile. Inoltre la cosa più importante è che gli operatori non lavorano più da soli come prima ma stanno nascendo reti di operatori una fra tutte “Destinazione Sila” che mette insieme tantissimi operatori, dalla guida all’agricoltore, creando un turismo enogastronomico a km 0.
La guida ammette che c’è ancora tanto da lavorare soprattutto in termini di promozione. <<Bisogna potenziare la rete sentieristica, un lavoro meritorio fatto dal parco e del club alpino di Cosenza che ha bisogno di continua manutenzione, andando a ripristinare cartelli e segnaletiche laddove non ci sono o aumentando la rete dei sentieri. Questa azione andrebbe a richiamare molti escursionisti che sono portatori di un turismo consapevole, sostenibile (perché camminare non inquina) e anche interessati ai beni culturali e artistici del territorio. Infine bisognerebbe disincentivare il turismo di massa come quello delle sagre che attira tantissimi visitatori che consumano il territorio, depredano castagneti, raccolgono ogni cosa senza accorgersi delle bellezze intorno. In occasione della sagra del fungo che si svolge nei weekend di ottobre, la mostra micologica ospitata nella casa del forestiero dovrebbe prolungarsi per tutto il periodo della sagra rendendola fruibile a tutti. Questo è importante per rendere i visitatori più consapevoli dell’importanza dei funghi, anche di quelli velenosi che sono fondamentali per l’ecosistema. Divulgare queste pillole di consapevolezza è necessario perché possono incuriosire e rendere consapevole il visitatore sui boschi e l’ambiente circostante cosicchè non venga solo per riempirsi la pancia>>.
Questa stagione estiva prolungata e affollata di turisti fa ben sperare nel futuro a chi ha deciso di avviare una nuova attività di ristorazione proprio alle porte dell’estate 2021. Lo chef Lino Tiano di “Silva” ristorante con una vista impareggiabile del lago Arvo a Lorica è entusiasta e prevede un autunno altrettanto florido con la presenza di molte famiglie che amano la montagna e la Sila, e perchè no attratte dalle varie attività che si possono praticare sul lago. <<Negli ultimi dieci anni si è visto l’aumento di attività sportive, trekking e sport acquatici (questi ultimi nella zona di Lorica) che non fanno altro che bene all’economia di un territorio che vive di turismo. Per migliorare l’offerta turistica si deve partire in primis dalle strade per favorire l’afflusso di visitatori, ma anche incrementare la sinergia tra gli operatori turistici già iniziata con “Destinazione Sila” al fine di continuare questa scia positiva e prolungare la stagione non solo al turismo di massa, rumoroso, del mese di agosto. >>
Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni