CATTURATI DALLA RETE

14 giugno – 14 luglio: un mese dall’uscita dello scorso numero di Venti e un mese dall’inizio dei mondiali, che si sono conclusi ieri sera.

Inutile dire che non sono affatto appassionata di calcio e che le uniche partite che vedo sono solo quelle in cui gioca la Nazionale, ma la delusione per come sia andato il nostro mondiale è stata tanta; in fondo, ogni italiano ha il grande sogno di rivivere l’emozione del 2006, a prescindere dalla conoscenza e dalla passione per questo sport.
Ieri sera, mentre impaginavo i post di questo numero del blog, seguivo la partita finale gufando un po’ per la Germania… peccato che al 113’ ci ha pensato Goetze a segnare il goal decisivo e far vincere alla sua squadra il titolo, battendo l’Argentina.
A noi italiani non resta che continuare a fare battute sulla “fame cannibalesca” di Suarez e sperare in una formazione vincente per i prossimi europei.

Proprio pensando ai mondiali abbiamo scelto la tematica di questo mese: la rete. Fare rete, fare goal, raggiungere gli obiettivi, diramare, diffondere, condividere, fare network, catturare… tanti significati racchiusi in una parola.

Ma la rete per noi è soprattutto internet. Siamo la generazione 2.0, i nativi digitali, sempre connessi e online. Siamo nati con la rete e senza di essa, spaventa dirlo, ci sentiamo ormai, forse, quasi persi. La rete è un modo per informarsi e per restare in contatto col mondo. Quasi consola sapere che, almeno potenzialmente, non si è mai soli; anche se, alla fine, restando nascosti, proteggendoci dietro lo schermo di un pc o di uno smartphone, il rischio è proprio quello di restare isolati e di non vivere la realtà che ci circonda.

Ormai si pensa più a condividere sui social network ciò che stiamo facendo, invece di pensare veramente a farlo: davanti a un bel tramonto in riva al mare o un piatto di linguine con le vongole o una serata con gli amici, si preferisce perdere tempo con Instagram, Facebook, Twitter per fotografare, taggare, condividere e far sapere al mondo cosa stiamo facendo, piuttosto che pensare veramente a godere di quel tramonto, ad assaporare quel piatto di pasta, a ridere a crepa pelle con gli amici. La rete ormai ci ha catturati.

Il video di Gary Turk, Look up, lancia proprio un monito a spegnere la connessione e vivere la realtà.

“Go out into the world. Leave distractions behind.
Look up from your phone. Shut down that display.
Live life the real way.”

E’ quasi una poesia e mostra come liberarci dalla rete sarebbe semplicissimo: spegnere la connessione dei nostri smartphone, riporli in borsa o in tasca e dimenticarcene, restando off-line, almeno per una sera.

Ma per chi, come me, è ormai internet-dipendente, la questione è molto più difficile di quanto sembri. Ho fatto così ricorso ad iDon’t, l’app che aiuta a disintossicarci da internet, bloccando la connessione quando diventa eccessiva.
Al momento la mia situazione è questa:

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Riuscirò a liberarmi dalla rete?

Elvira Scarnati