Biden: sarà un secondo mandato Obama?

Joseph Robinette Biden Jr, meglio conosciuto al mondo come Joe Biden, o meglio, come il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America, prenderà il posto del suo famoso predecessore, Donald Trump, il 20 gennaio 2021. 

Le ultime elezioni americane hanno catturato l’attenzione a livello mondiale di tutti i mass media, tenendo con il fiato sospeso non solo gli elettori americani che hanno espresso in prima persona la propria opinione, ma anche chi, dall’altra parte del mondo, si è interessato fortemente alle elezioni di una delle persone, se non la persona, più influente al mondo. 

Annata 1942, volto già ben noto nel panorama politico statunitense per la sua carica di senatore federale per il quale è stato eletto alla giovane età di 29 anni e presidente più anziano mai eletto negli Stati Uniti d’America, Biden è un esponente dell’area moderata del Partito Democratico, appartenente al ramo centrista, esattamente come uno degli ultimi presidenti degli Stati Uniti d’America, Barack Obama.

Ed è proprio sul rapporto politico e personale tra i due che sono state accese molte luci, anche dopo che durante una delle ultime conferenze stampa prima di lasciare la presidenza, Obama ha premiato Biden con la medaglia presidenziale della libertà, il più alto riconoscimento civile americano. Un rapporto che potrebbe far pensare ad una continuità di operato da parte di Biden rispetto alla strada intrapresa da Barack Obama. 

Nonostante l’appartenenza alla medesima corrente politica, Biden ha espressamente escluso che il suo mandato sarà una mera continuazione di quello del suo caro amico, nonché collega, Barack Obama. 

La strada intrapresa da Biden sembrerebbe, dalle prime dichiarazioni, quella di un’apertura maggiore all’opposizione dei repubblicani. Nonostante il team di Biden sia costituito anche da politici già conosciuti duranti gli anni di presidenza di Obama, Biden sembra essere consapevole di trovarsi a dover affrontare un periodo storico ben diverso rispetto a quello durante il quale Obama ha retto le redini degli Stati Uniti d’America. 

A prescindere dalla crisi economica che a livello mondiale sta mietendo vittime, aggravata dalla pandemia che rappresenta, si potrebbe dire, la ciliegina su di una torta già di per sé disastrosa, Joe Biden sembra consapevole di un’altra verità che, ahimè, dovrebbe essere lampante agli occhi di tutti: il mondo, e non solo gli Stati Uniti d’America, hanno subito un forte cambiamento dopo la presidenza di Donal Trump, personaggio tanto discusso quanto apprezzato dagli americani. 

“L’America è tornata”: queste tra le prime parole pronunciate da Biden dopo aver vinto contro Donald Trump. Di fronte ad un’America che si è mostrata divisa dagli eventi di questi ultimi mesi, Biden punta a ritrovare l’unità del paese che da gennaio dovrà condurre. 

Di fronte agli ultimi anni di Trump che hanno contribuito a cambiare la visione internazionale della democrazia americana, creando spesso attriti nei rapporti tra gli Stati Uniti ed altri Paesi, ci troviamo di fronte ad un Presidente che sembrerebbe non voler “mettere alla porta” i repubblicani in quanto appartenenti alla visione politica di Trump, ma aprire al dialogo con l’unico obiettivo di poter ripartire. 

A prescindere dalla diversa ideologia politica e dalla eventuale componente filo-americana di ognuno di noi, l’augurio futuro che mi viene in mente è (con tono oserei dire quasi beffardo) “Make America great again