UNA RIDER “ARTISTA”: GLI EFFETTI DEL MISMATCH TRA DOMANDA ED OFFERTA DI LAVORO

Ricordo come fosse ieri l’ultimo anno di liceo. Un anno di riflessione in cui una marea di neo-diciottenni in tutta Italia si trova a dover rispondere ad una domanda fondamentale: che fare dopo il diploma?

C’è chi la sua strada l’ha sempre conosciuta; chi, invece, l’ha scoperta all’improvviso aprendo un libro di chimica; chi, forse, non l’ha ancora trovata nonostante siano passati innumerevoli anni dal giorno in cui ha dovuto dire addio agli accoglienti banchi di scuola. 

Scegliere è difficile e, se l’incoscienza (o forse i sogni?) di un ragazzino che si affaccia per la prima volta alla vita ti convincono che puoi scegliere liberamente, con gli anni la sensazione di avere il mondo in un pugno si affievolisce e ci si ritrova a dover fare i conti con i problemi degli adulti. È necessario affrontare la realtà che spesso è crudele e ti porta a deviare la tua strada. 

Gli imprevisti che ti portano a doverti reinventare per rimetterti in carreggiata li conosce bene Laura Morelli, probabilmente la rider più vecchia d’Italia con i suoi 60 anni alle spalle che racconta degli occhi increduli dei clienti quando si ritrovano di fronte un rider donna che parla in modo forbito. 

Laura, infatti, al momento in cui ha dovuto scegliere del suo futuro si è buttata a capofitto sul Dams di Bologna, laureandosi con lode. Ha più volte cambiato lavoro, occupandosi di iconografia, restaurazione di dipinti, promozione di arte contemporanea. Ed ora è una rider. 

La domanda sorge allora spontanea: come mai una donna come Laura, e come tantissimi altri, si trova a non poter lavorare nel settore dei propri studi?

La risposta è fornita da alcuni recenti studi di Unioncamere, Anpal e del sito Job Posting Indeed e può racchiudersi in una semplice parola: il mismatch. 

Il mancato incontro tra l’offerta e la domanda di lavoro provoca uno squilibrio notevole. Per questo motivo, alcuni settori risultano saturi ed altri in continua carenza, a causa del basso numero di lavoratori in grado di offrire le competenze richieste. 

Inutile elencarvi i settori in continua espansione: sarebbe come spingervi a scegliere in base alle statistiche di mercato. Posso solamente consigliarvi di godervi gli anni in cui avrete la sensazione di avere in mano le redini della vostra vita, perché li ricorderete sempre con un sorriso. 


Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni