Oggi abbiamo la fortuna di aggiungere la testimonianza di Gianluca Iacono, doppiatore e attore di professione.
Gianluca Iacono nasce a Torino il 14 marzo del 1970. Inizia la sua carriera negli anni Ottanta nel teatro per poi lavorare anche nel campo del doppiaggio. Nel 1984 fa la sua prima apparizione come attore televisivo nello sceneggiato “Scene da un matrimonio”. Insieme all’attrice Vanessa Giuliani ha formato un duo comico “Gustavo Gustava ovvero gli Imperfetti”, con cui ha realizzato spettacoli teatrali, fino a vincere il Festival Nazionale di Cabaret di Modena nel 1996.
Ricordiamo Gianluca Iacono per aver doppiato numerose serie TV, tra cui Jason Segel in How I Met Your Mother, Brennan Elliott in Squadra Med – Il coraggio delle donne. Per quanto riguarda la serie animate è l’inconfondibile voce di Vegeta in Dragonball. Per quanto concerne il mondo videoludico è la voce di Virgilio in Dante’s Inferno, Barry Wheeler in Alan Wake, Francis Pritchard in Deus Ex: Human Revolution, Frederic-104 in Halo 5: Guardians, Jacob Seed in Far Cry 5, Robert Kendo in Resident Evil, Aragorn in Il Signore degli Anelli: La conquista, Miller in Metro 2033, Jordi Chin in Watch Dogs e Elijah Kamski in Detroit: Become Human.
Inoltre è la voce italiana di Gordon Ramsay, dalla 5ª stagione in Hell’s Kitchen USA.
Cosa ti ha spinto a entrare nel mondo del doppiaggio?
Io non ho mai pensato all’inizio di fare il doppiatore né mi ritengo un doppiatore e basta. Il doppiatore è un attore che lavora anche nel mondo del doppiaggio ovviamente può anche fare cinema, teatro e televisione. L’attore ha la possibilità di recitare con tanti media diversi, tra cui il doppiaggio. Io non mi ritengo solo un doppiatore anche se sono famoso soprattutto per questo mestiere, perché è la mia occupazione principale. Quando ho cominciato a studiare dizione avevo 12 anni e non avevo neanche idea che esistesse il doppiaggio. Parliamo dei primi anni ’80, i miei genitori non facevano questo lavoro né tanto meno c’era internet.
Quindi, ho fatto dizione specialmente perché mi piaceva fare le facce, le voci e i personaggi. Una serie di concomitanze di cause mi hanno portato a conoscere una scuola di dizione a Torino. Dopo aver appreso i principi della dizione, ho fatto recitazione e molto teatro. Mia madre, che non c’è più da 21 anni, mi disse che, quando avevo un anno, urlavo sempre come un’aquila. Mia madre non ne poteva più tanto da portarmi dal pediatra e chiedergli, “come mai mio figlio urla sempre?” Il pediatra disse: “si vede che vuole parlare”. Un vero e proprio segno del destino.
Sappiamo che hai doppiato Barry Wheeler in Alan Wake, cosa puoi raccontarci del doppiaggio di questo storico e importante titolo?
Me lo ricordo molto bene. Per me era una delle prime esperienze come doppiatore per quanto riguarda il genere distopico. Ricordo che doppiai il mio personaggio guardando il doppiatore americano con il motion capture sulla faccia. In pratica, doppiavo lui che leggeva le battute. Una situazione particolare poiché nei videogiochi doppiamo su una forma d’onda. In questo caso alcune cutscenes di gioco le ho doppiate guardando a video l’attore.
Qual è stato il personaggio più difficile da doppiare? E a quale sei più affezionato?
Il personaggio dei videogiochi che ho chiesto di non fare più è Wilhelm di Borderlands 2. Ricordo di aver utilizzato la voce in un modo talmente faticoso e distonico, con delle battute talmente pesanti che a fine turno ero distrutto. Il personaggio a cui sono più affezionato è Vegeta di Dragon Ball. Amo questo personaggio perché è sovrastante, ma al tempo stesso la gente tende a dimenticarsi di tutti gli altri perché per l’appunto c’è Vegeta. Ho lanciato un hashtag dal nome #NonSoloVegeta, proprio per rimarcare il concetto che non ho doppiato solo questo personaggio. Altre personalità iconiche sono sicuramente Marshall in How I Met Your Mother, anche attori come Joaquin Phoenix.
Quali sono i consigli che daresti ai nuovi aspiranti doppiatori?
È fondamentale imparare l’uso della dizione. Inoltre, è indispensabile imparare l’utilizzo dello strumento dell’apparato articolo fonatorio in tutte le sue accezioni. Prima di fare un corso di doppiaggio, imparate la dizione e contestualmente seguite un corso sulla recitazione. Un’altra cosa essenziale è leggere ad alta voce. Spesso nei corsi dove insegno almeno una media di 7-8 persone su 10 mi dice che addirittura non legge.
Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni
L’intervista completa continua su Videogiochitalia.it
Classe 93, dall’animo nerd, da sempre grande appassionato di videogiochi. Dal 2013 realizza video su YouTube. Negli anni scopre di avere una particolare attitudine per le interviste, campo giornalistico a cui dedica la maggior parte del suo tempo.