I creativi, è notorio, sono personaggi poliedrici, spaziano da un ambito artistico all’altro, scoprono la loro natura in ogni tipo di elemento.
Alessandra Perna, rappresenta proprio questa tipologia di artista. Alessandra è scrittrice, musicista (suona il basso e canta nel gruppo punk italiano Luminal), è fondatrice della rivista letteraria FOGA.
Nella scrittura, l’autrice trova la sua espressione più pura, infatti dopo il primo lavoro “Non farti fregare di nuovo”, ci presenta la sua nuova opera “Tutto dovrebbe essere migliore”, un romanzo composto da 33 singoli racconti che riescono ad amalgamarsi l’un l’altro in un’unica effervescente opera.
Il romanzo è stato composto nel giro di un anno, ma raccoglie in sé tutti gli anni di contraddizioni e cambiamenti di Alessandra. Cambiamenti non sempre positivi, ma che hanno ispirato la sua formazione artistica.
Alessandra ha vissuto svariati momenti di fragilità quotidiana, tormentate crisi di panico, dovute anche a sintomi psichiatrici importanti. Tutto questo turbine di emozioni, però, alla fine trova uno strumento attraverso cui esprimersi, la scrittura.
“Era immobile, le spalle curve in avanti, sembrava quasi
mi volesse abbracciare, anche se sapevo che non si sarebbe
mosso per nessun motivo al mondo.
Ricordavo di averlo amato, una sensazione pesante, carica
di malinconia” – 18. Non dobbiamo piangere
Nero su bianco i pensieri prendono forma, nella consapevolezza che realmente “tutto dovrebbe essere migliore”, le parole infatti sono materia modellabile, esprimono sentimenti, preoccupazioni, gioie, tristezze, con una semplicità e una disillusione forte in ogni singola frase.
Ogni singolo racconto non è causale, anche se causali sono gli incontri con gli “sconosciuti” dei racconti. Da ogni incontro, anche il più insignificante, la scrittrice trae la sua forza per curare ogni sua ferita fisica ed emotiva.
Ogni mattina, infatti, Alessandra si sveglia molto presto, verso le 6 e trenta circa, beve il suo caffè e fuma un paio di sigarette e inizia subito a scrivere il fiume di emozioni che confluiscono in sé, in un silenzio assoluto, assordante per molti, ma non per lei.
“Il mare è calmo, e i riflessi della luna sembrano aghi del
colore del latte. Le sue parole mi fanno male: sono una verità
ovvia, insindacabile” -16 Tu sai cos’è la solitudine?
Alessandra ci offre un fiume in piena di parole e sensazioni racchiuse in un unico romanzo, il romanzo di una combattente, combattente contro la quotidianità e contro le numerose strade che si percorrono nella propria esistenza.
“Hai ripetuto, ci hai creduto, ogni istante: tutto dovrebbe
essere migliore”. ”.
Classe '88. Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Praticante avvocato penalista. Appassionata di musica, suona basso, chitarra ed è una collezionista incallita di vinili. Ama leggere Bukowski ma ogni tanto non disdegna Cosmopolitan.
Anche se abita in una tra le più calde regioni d'Italia, pratica lo snowboard.