Sulla scuola è il momento di scelte politiche organiche

Basta polvere sotto il tappeto

L’emergenza sanitaria ha tragicamente evidenziato alcuni storici limiti del sistema normativo italiano, aggravati dalla difficoltà dei decisori politici nel dare risposte chiare e tempestive in un così delicato momento di vulnerabilità collettiva.
Per la prima volta, il sistema è stato chiamato senza alcun preavviso a produrre regole per far fronte a una pandemia globale in costante rapidissima evoluzione e con una disuniforme diffusione sul territorio. Ne è derivata una emorragia incontenibile di ordini, disposizioni, raccomandazioni e divieti diversificati geograficamente: il cittadino è oggi chiamato a conoscere un complesso (e talvolta incoerente) mix di provvedimenti nazionali, regionali e locali che si affastellano gli uni sugli altri nell’affannoso tentativo di governare la crisi sanitaria.

In questo ribollente e variegato panorama, un caso particolare è rappresentato dalla questione delle scuole, oggetto a livello locale di un inaspettato vastissimo contenzioso giudiziario. Ogni ordinanza locale e regionale sulle scuole sembra infatti portare un peccato originale da lavare necessariamente nella sacra fonte dei tribunali amministrativi, sostanzialmente investiti della responsabilità finale di decidere la sorte degli studenti. Alla già complessa narrazione amministrativa si aggiunge quindi l’ulteriore complicanza dei provvedimenti giurisdizionali, sotto la cui ombra si annidano le irresponsabilità del sistema politico.

Pur nel rispetto del sacrosanto ruolo dei giudici di assicurare la protezione dei diritti fondamentali, constatato che la pandemia si è ormai trasformata in una emergenza di lungo periodo, parrebbe il momento per i decisori politici di intervenire sulla scuola in modo organico, ordinato, serio e scientificamente ragionato, con principi e criteri uniformi, frutto di scelte e responsabilità concrete. Il tema è divisivo, delicato e potenzialmente esplosivo, ma c’è già abbastanza polvere sotto il tappeto.

Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni – Quotidiano del Sud 19/04/2021