Un litorale chilometrico di una bellezza selvaggia, la cosiddetta “sabbia del riminese”, che purtroppo però di Rimini ha ben poco, data l’attuale triste condizione in cui versano le Dune di Bagnara. Queste, che dovrebbero rappresentare una garanzia di sopravvivenza delle spiagge e una fonte di ricchezza per il territorio, versano oggi, nella loro quasi totalità, in una condizione di abbandono e di degrado disarmante, traboccanti di ogni forma di rifiuto.
“Sembra una discarica a cielo aperto” mi ha detto Michele a telefono. Ma procediamo con ordine.
Ci troviamo a Castel Volturno, nella provincia di Caserta, cittadina situata all’estremità della pianura campana, abitata nell’antichità dagli Opici, poi dagli Etruschi, poi da Romani e infine da una maggioranza di “non-cittadini”. Stradoni lunghi, larghi, semi deserti e decadenti da percorrere senza tante indicazioni, ma si sa, portano tutti al mare. Castel Volturno è stato il sogno andato in frantumi della borghesia campana degli anni ‘70, la quale sperava nella possibilità dell’acquisto della seconda casa, quella per le vacanze. Invece questo territorio è stato oggetto di un’esplosione edilizia senza regole, o almeno non positivizzate, di una politica scellerata, e di un’amministrazione irresponsabile.
A pagarne le conseguenze, ancora una volta, sono “i cittadini”, quelli i cui diritti sono stati umiliati, calpestati e traditi, ma che ancora sperano in un intervento risanatorio del territorio da parte della politica e in un risveglio delle amministrazioni ormai dormienti da troppo tempo.
Era una domenica mattina di inizio agosto, quando Michele Tagliafierro, imprenditore di quarantadue anni, con sua figlia Stefania, di appena nove anni, decide di andare a fare un giro delle dune con il suo quad. “Speravo di far vedere a Stefy la bellezza della nostra terra, una delle caratteristiche di Castel Volturno, le dune, e invece…” mi ha detto con tono quasi sommesso al telefono.
“Invece” Michele e Stefania quella mattina si sono ritrovati di fronte all’inciviltà e all’incuria dei non cittadini e delle autorità che non arginano il fenomeno, anzi, nemmeno sembrano preoccuparsene.
Dopo la deludente visita, Michele mi racconta che tornato a casa era “amareggiato” e che non riusciva a non pensare a ciò che avessero visto i suoi occhi e, ancora di più, quelli della figlia, così giovane.
“Lavoro fuori praticamente cinque giorni a settimana, lontano da mia moglie e le mie figlie, ma mai ho pensato di andare via da qui, di lasciare la mia terra e i miei cari. Castel Volturno è casa mia” mi spiega, ma questa volta il tono è diverso, sembra quello di chi ha subito un torto, di chi è stato privato ingiustamente di un bene.
Così è nata la pagina Facebook “Le Dune di Bagnara”, di cui Angela, la moglie di Michele è amministratrice dato che Michele non usa i social networks. Insieme quindi hanno deciso di usufruirne per postare tutti i video e le foto del degrado circostante, in modo da sensibilizzare tutti i conoscenti e non solo che frequentano quegli stessi luoghi.
Grazie a questa pagina si sono dati diversi “appuntamenti domenicali”– dice con voce sarcastica Michele – per raccogliere tutti i rifiuti lungo le dune e le spiagge e portarli almeno davanti agli appositi bidoni: plastica, vetro, alluminio, fogliame e addirittura calcinacci. Il tutto raccolto inizialmente da sole quattro mani, di cui due troppo aggraziate: le sue e quelle della piccola Stefania. Successivamente, grazie alla condivisione della pagina, ci sono stati altri partecipanti, tra cui altri due bambini.
“Ovviamente tutti noi sapevamo sin dall’inizio che non sarebbe stato sufficiente un lavoro del genere, dato che nemmeno la raccolta differenziata è mai iniziata qui, ecco perché mi sono rivolto per una tempestiva raccolta dei rifiuti, insieme ad Aldo Di Resta, presidente dell’associazione ‘Bagnara che vive’, il quale mi ha sostenuto anche con la sua pagina facebook, all’amministrazione, precisamente all’Assessore all’Ecologia, Ambiente, Decoro Urbano, Sanità e Tutela degli Animali Stefano Tommasi, che a distanza di due settimane ancora non si rende reperibile!”
Michele, Angela, Aldo e tutti i cittadini di Castel Volturno, date le terribili condizioni in cui versano le Dune di Bagnara, non vogliono più aspettare, non vogliono rimanere a guardare come questa mala gestio amministrativa e politica privi loro di ciò che per diritto spetta: la salvaguardia del territorio, dell’ambiente e del paesaggio. Ecco perché richiedono un intervento tempestivo da parte della pubblica amministrazione, affinché possano effettuare un sopralluogo congiunto per verificare le predette criticità, inoltre si dichiarano disponibili ad ogni forma di collaborazione che si renderà necessaria, al fine di ripristinare accettabili condizioni igienico sanitarie e di sicurezza.
“ Voglio poter respirare aria pulita, voglio poter andare in giro per le dune con mia figlia senza vedere questo degrado, voglio che il nostro mare, le nostre spiagge, le nostre dune non siano invase dalla plastica, ma che sia pulito e che Castel Voturno torni di nuovo ad essere il luogo ideale per una famiglia in vacanza!” mi ha detto più volte Michele, dato che tale condizione di degrado sta scoraggiando i turisti e gli stessi proprietari di abitazioni a fruire della località già da anni.
Le Dune di Bagnara e Bagnara che vive sperano dunque che venga attuato un programma di bonifica del territorio e che questo possa essere completato nei prossimi mesi, allo scopo di dare una dimensione alla località decisamente diversa, più bella, più fruibile e, si auspica, riesca ad attrarre nuovamente turisti ed investitori.
Vive nella capitale da anni, ma la sua città resta sempre Napoli. Molto legata alla famiglia, i nonni sono il pilastro della sua vita. Le piace viaggiare, leggere, ascoltare la musica e stare in (ottima) compagnia, se poi ci sono bambini, ancora meglio!