La cultura intesa come cura, fisica ma ancora di più, psicologica.
È questo il messaggio che si vuole dare premendo sulla riapertura di cinema, teatri e musei, per un settore che si è sentito messo a terra ed ha, come tanti altri se non di più di altri, un solo bisogno: ripartire.
Dal 26 aprile, con l’ultimo DPCM, difatti, sono finalmente state poste in essere tutte le misure necessarie affinché gli ambienti culturali ed artistici potessero tornare a rendere servizio alla comunità, applicando i protocolli di sicurezza già sperimentati prima dell’ultima chiusura. Vero è che musei e siti archeologici avevano resistito in qualche modo al secondo lockdown, cercando fin da subito di riaprire in sicurezza e garantire una sorta di normalità già nel periodo che andava dalla fine dell’estate al decreto istitutivo delle cosiddette “zone”, che tanto hanno caratterizzato la fine del 2020 e stanno investendo come un uragano il 2021.
Il settore culturale non si è mai realmente fermato, almeno nel suo impegno: difatti, aveva pensato di incentivare le attività rendendo disponibili spettacoli attraverso canali streaming e mostre digitali (ne sono un esempio le Gallerie degli Uffizi di Firenze le quali, gratuitamente, offrono una meravigliosa mostra sulla Divina Commedia illustrata da Federico Zuccari), facendo presagire un futuro colmo di questa tipologia di attività, da affiancare alla tipica passeggiata domenicale dedicata all’arte.
Sarà possibile, perciò, prenotare la mostra che più ci interessa tramite il sito online o telefonicamente, e questo è già un bene per evitare lunghe file ed attese sotto un sole che diviene sempre più caldo, e questo, per le sole zone gialle, sarà possibile per mille spettatori all’aperto e cinquecento per i luoghi al chiuso. Si potrà perciò cominciare a gustare nuovamente la sensazione di vivere all’interno della storia e farsi trasportare dal susseguirsi delle emozioni, ed è proprio il caso di dirlo, finalmente, “uscir a riveder le stelle”.
Photo: www.tpi.it