Persone e Personaggi – Primo Personaggio

Persone e Personaggi è la nuova rubrica ispirata a tutte le categorie di persone (e personaggi) che ho incontrato fino ad adesso. Sono fiduciosa che in ognuno dei miei personaggi sarete in grado di identificare "quella" persona che ha fatto parte della vostra vita. Infatti, "quando un personaggio è nato, acquista subito una tale indipendenza anche dal suo stesso autore, che può esser da tutti immaginato in tant’altre situazioni in cui l’autore non pensò di metterlo, e acquistare anche, a volte, un significato che l’autore non si sognò mai di dargli!".

Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!

Luigi Pirandello

Primo personaggio.

Il primo personaggio che incontri il primo giorno di lavoro, il primo giorno all’università, o in quelle occasioni che rappresentano il tuo primo passo verso una nuova esperienza, è il più pericoloso.

Il “primo giorno” tutto è sconosciuto, ma comunque esasperato: il primo giorno non ci sono vie di mezzo, non ci sono ponderazioni, considerazioni, le emozioni non hanno sfumature, ma soltanto gradazioni decise, di inquietudine o di soddisfazione.

Il primo giorno porta con sé delle aspettative, a cui si risponde con giudizi facili e veloci, che aiutano a delineare i contorni di ciò che ti circonda.

E dunque il primo giorno affidi il tuo giudizio alle prime impressioni, che, si sa, sono anche le più resistenti al cambiamento. Ma nonostante ciò, la possibilità di esprimere un giudizio rimane fondamentale, per poter riportare le emozioni ad uno stato di equilibrio, e per poter catalogare persone e cose sotto le voci “bene” e “male”, “migliore” e “peggiore” della propria vita.

Il primo personaggio che incontri, quindi, è la persona in cui hai riconosciuto un po’ di te stesso, le tue ambizioni, le tue passioni, i tuoi pensieri, ma soprattutto le tue paure.

Perché se c’è una cosa che lega le persone quasi più della felicità, è la paura. E qualsiasi nuova esperienza, per quanto eccitante, fa paura.

E allora passano i giorni, e tu e il tuo “primo personaggio” siete sempre più affiatati, sembra quasi che siate amici per davvero. E iniziate a condividere non più sensazioni di rabbia e paura, ma soprattutto di felicità e complicità.

Mentre il tempo scorre, il resto dell’ambiente intorno a te assume delle forme più verosimili e conosciute, e pian piano inizi a pensare che quelli che hai inserito nella categoria del “bene” possano, in fin dei conti, essere dei validi contorni al tuo “primo personaggio”.

Nonostante ciò però, il primo è insostituibile, come in ogni situazione della vita: il primo fidanzato, il primo amore, il primo amico. Sembra quasi che il primo, sia il migliore per il solo fatto di essere stato il primo.

Perché il primo ce lo siamo scelti, abbiamo fatto una rapida, ma sicuramente meticolosa, selezione di tutte le persone nel nostro raggio d’azione, e abbiamo capito che lui era il migliore fra tutti. Di certo, non possiamo esserci sbagliati. Il primo deve essere per forza quello giusto.

Insomma, anche quando le situazioni sono totalmente cambiate rispetto al primo giorno, e magari hai persino cambiato corso, università, città, lavoro, il primo sarò sempre il primo.

E torneremo dal primo ogni volta che avremo paura, e ogni volta che saremo felici.

Poi un giorno accade qualcosa, per cui inizi a sospettare che il primo non sia poi così simile a te; ma tu vuoi bene al primo come vuoi bene alle persone che conosci da quando sei piccolo, perché con lui hai maturato delle esperienze uniche e irripetibili, le “prime esperienze”. Lui ha occupato un posto speciale nella tua vita e nel tuo cuore, e quel posto ha preso irreversibilmente la sua forma.

Il problema non è tanto che il primo sbagli, perché sbagliamo tutti. Il problema è che tu hai consegnato al primo una fiducia e delle aspettative smisurate e infondate. E dunque lo sbaglio diventa delusione, ed essere delusi dal primo riporta il tuo sistema di emozioni allo uno stato di totale disequilibrio.

Hai fatto un errore di valutazione il primo giorno.

Il primo personaggio è senza subbio il più pericoloso, perché è colui che fa crollare le tue certezze quando hai maggior bisogno di affidarti a qualcuno che “conosci”, o che credevi di conoscere.

La verità è che alle volte le persone migliori, o semplicemente le più “giuste per noi”, si incontrano completamente per caso. Forse non sapevi neanche che potessero essere quelle giuste, anche se sono sempre state lì, semplicemente perché avevi sbagliato a classificarle, o non le avevi affatto classificate, perché avevi concentrato tutte le tue energie sul primo.

Non vogliamo accettare che esista qualcuno, che noi non avevamo preso in considerazione, che sia, in fondo, in grado di capirci, e di volerci bene, anche in un modo diverso dal nostro.

Non vogliamo neanche accettare che una persona in cui non avevi riconosciuto te stesso, le tue ambizioni, le tue passioni, i tuoi pensieri e le tue paure, possa invece accettarle e comprenderle anche meglio di come avresti fatto tu, o quel primo personaggio, tanto simile a te.

E infine, non vogliamo accettare che, sebbene i giudizi siano utili, il destino, con le persone, ha un ruolo molto più importante della ragione.

Martina Tagliavia
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Nata nel 1991 a Palermo, dal 2009 vive a Milano; ha trascorso l’ultimo anno in giro per il mondo, spostando il suo domicilio da New York a Vienna. Laureata in Economia Aziendale all’Università Bocconi, sta per terminare un percorso di laurea specialistica in Management presso lo stesso ateneo. Curiosa e frenetica, si descriverebbe con il famoso detto “Chi si ferma è perduto”. Ama viaggiare, non vivrebbe nello stesso posto per più di sei mesi consecutivi. Costantemente in equilibrio tra l’ossessione di pianificare ogni singolo istante della sua vita, e la continua ricerca di libertà e avventura che la contraddistingue.