L’appello: Ministro Franceschini, dia spazio ai giovani
Dai parchi archeologici ai monumenti, dal linguaggio alle arti dello spettacolo, dalla biodiversità all’artigianato, il nostro complesso storico-artistico è un bene comune che diamo spesso per scontato. Il quadro attuale è, inoltre, sconfortante: i musei hanno riaperto solo nelle zone gialle, i cinema e i teatri sono ancora chiusi al pubblico e i professionisti del settore sono tra i più colpiti dalle restrizioni di questi mesi.
Un primo segnale è giunto nei giorni scorsi dal Ministro Franceschini con l’istituzione del Tavolo permanente per i professionisti della cultura, il cui oggetto sarà la tutela dei lavoratori. Il Tavolo esaminerà infatti le problematiche connesse all’emergenza del settore, per valutare l’adozione delle misure opportune per far fronte alle conseguenze dirette e indirette derivanti dalla pandemia, e sarà presieduto dal Direttore generale musei e composto da organizzazioni sindacali, associazioni del settore, rappresentanti delle istituzioni culturali cui si affiancheranno il Direttore generale per gli Archivi e il Direttore generale Biblioteche e diritto d’autore.
Il decreto è arrivato poche ore dopo l’intervento del Ministro al question time alla Camera, durante il quale ha sottolineato la necessità di abbassare l’età media del personale e portare giovani professionalità all’interno della Pubblica Amministrazione in modo da tenere il passo con la semplificazione, la digitalizzazione e le nuove tecnologie, con l’assunzione di 250 tra bibliotecari, archivisti, storici dell’arte, paleontologi e architetti e la possibilità di istituire un corso-concorso di reclutamento. Buone notizie, quindi, che riaccendono i riflettori sul patrimonio culturale italiano e sui giovani, ma si può fare di più. L’appello al Ministro è chiaro: coinvolga i giovani, inviti i nuovi professionisti della cultura al Tavolo. Siamo una generazione capace di unire studi antichi, spesso bistrattati, con sensibilità presente e attitudine alle tecnologie: siamo noi il futuro della cultura.
Già pubblicato su L’Altravoce dei Ventenni-Quotidiano del Sud 25/01/2021