LA MODA METALLURGICA DI PACO RABANNE

Di Ludovica Rizzo

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“Le donne del domani saranno tenaci, efficienti, seducenti: innegabilmente superiori agli uomini. I miei outfit sono creati per questo genere di donna. I miei abiti sono armi. Quando li indossi, suonano come il grilletto di una pistola”

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Paco Rabanne per Marie-Claire, 1967

 

Il tema di questo mese, la rete, le interrelazioni, gli intrecci, si sposa appieno con la filosofia e lo stile di Paco Rabanne, stilista spagnolo che operò a Parigi per più di trent’anni. I suoi studi per diventare architetto sono forse alla base dell’idea unica e singolare di vestire la donna con materiali nuovi ed inusuali: metallo, carta, plastica. Placchette dorate, metalliche, colorate e tintinnanti aderiscono al corpo femminile rivestendolo di una corazza. Strette maglie si intrecciano abbracciando e delineando le forme del corpo a sottolineare una sensualità aliena. Gli anni sessanta e settanta in cui opera lo stilista si caratterizzano, d’altronde, per quest’ispirazione al futuro, al mondo extra-terrestre, ed è così che Barbarella rappresenta al meglio lo stile Rabanne: una donna che viene dal futuro e seduce con abiti attillati e scintillanti.

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Paco Rabanne inizia a farsi conoscere nel 1963 con una linea di orecchini, che ottiene subito successo, ed una di bottoni in plastica che propone a grandi case di moda come Givenchy e Balenciaga, maison per cui sua madre lavorava coma sarta. Di lì a poco, nel 1966, viene creata la prima linea di abbigliamento, da lui stesso nominata “Twelve Unwearable Dresses in Contemporary Materials”, che suscita gli entusiasmi e le critiche degli addetti al settore parigini: Coco Chanel grida allo scandalo definendolo “metallurgico” e non sarto, molte star come Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Brigette Bardot and Francoise Hardy invece ne apprezzano lo stile.

Gli anni sessanta e settanta sono il tempo dell’innovazione e della sperimentazione e lo stilista spagnolo sa leggerne i trend e gli sviluppi guardando al futuro con occhi creativi, affermando il suo concetto di bellezza che unisce allo stile sensuale e futuristico l’economicità di tessuti inusuali. Il successo ottenuto gli permette anche di stringere numerose collaborazioni per disegnare costumi di scena per il cinema ed il teatro.
Nel 1968 lancia il suo primo profumo, cui seguiranno molte altre linee.
Nel 1999 Rabanne si ritira dalle scene. Nel 2000 la maison viene venduta all’azienda spagnola Puig e nel 2006 vengono definitivamente abbandonate le passerelle. Dal 2011 si sono di nuovo avvicendati alla guida della casa di moda gli stilisti Manish Arora e Lydia Maurer, nel tentativo di rilanciare una griffe ricca di storia ma ironicamente povera di futuro.

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Audrey Hepburn
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Jane Fonda
Barbarella Jane Birkin
Barbarella Jane Birkin