Giulia. Un nome come tanti. Così come sono tanti i profili Instagram delle influencer di nome Giulia. Eppure lei, Giulia Sinesi, make-up artist e beauty influencer da 134 mila followers, ha saputo costruire con costanza e pazienza uno spazio digitale tutto suo in cui parlare della sua passione più grande: il make-up. Uno spazio che apre le porte a tutti coloro i quali desiderano imparare piccole tecniche di trucco e trascorrere qualche ora in sua compagnia.
Oggi ha coronato il suo sogno: scrivere un libro nel quale poter svelare tutti i suoi preziosi segreti beauty. La cosa più bella per lei? Avere a disposizione tantissime pagine bianche e abbandonare per un po’ il limite dei 15 secondi delle Instagram Stories.
Noi l’abbiamo intervistata qualche giorno fa e abbiamo scoperto qualcosa in più sulla sua vita, sulla sua carriera e sulla sua storia.
V – Ciao Giulia! Da dove nasce la tua passione per il make-up?
G – Il mio interesse verso il make-up risale ai tempi della scuola. Quando ero piccola non mi vedevo per niente bella: ero una ragazzina piuttosto magra, dalla pelle molto bianca. Avevo lunghi capelli neri e quando mi guardavo allo specchio mi sentivo a disagio. I miei compagni di classe mi prendevano in giro. Così un giorno ho acquistato il mio primo bronzer e la mia prima matita occhi. Con soli due gesti ho provato una sensazione bellissima, perché ho visto subito un miglioramento e ho acquistato una grande sicurezza in me stessa. Da lì in poi ho iniziato a truccare anche le mie amiche, perché mi piaceva leggere questa sensazione di benessere anche sul volto delle altre persone. Per me quindi il make-up ha rappresentato fin dall’inizio l’unico modo che avevo a disposizione per potermi avvicinare alle persone.
V – Parlaci un po’ di te e dei tuoi studi da Make-Up Artist. Quando hai capito che il make-up e la cosmetica sarebbero diventati il tuo lavoro?
G – Più che averlo capito, io lo volevo! Dopo il Liceo ho frequentato per un po’ il corso di Beni Culturali all’Università, ma nel frattempo frequentavo anche un’accademia di make-up. Capitava sempre più spesso che, tra lo scegliere una lezione tra i banchi e truccare le modelle durante uno shooting, ho sempre preferito la seconda opzione. Con il tempo quindi ho capito che il make-up sarebbe diventato anche il mio lavoro. Ho lasciato gli studi e non è stato proprio facile, soprattutto perché provengo da un background culturale e sociale per cui se non hai una laurea e non lavori per una multinazionale, allora non hai fatto successo nella vita. Io ho sempre sentito il peso del giudizio, soprattutto all’inizio. Oggi però non lo sento più. Sono felice, amo il mio lavoro, ho persino scritto un libro! Direi che è andata meglio del previsto, no?
V – Qual è stato il momento in cui hai deciso di condividere sul web i segreti del tuo lavoro e quali sono stati gli strumenti digitali che hai utilizzato per lanciarti nel mondo degli influencer?
G – Tutto è partito da alcune coincidenze. Qualche anno fa collaboravo con una persona che lavorava sui social e mi spronava a condividere sul mio profilo foto dei look che realizzavo. Contestualmente lavoravo anche per un’azienda che aveva bisogno di contenuti Instagram. Così ho rotto il ghiaccio con lo strumento anche grazie a loro. E quando sei costretta a farlo per lavoro, è forse il modo migliore per lanciarsi. Quando sono arrivata su Instagram il mio più grande timore era quello di annoiare le persone, perché ho un modo di comunicare molto accademico. Ma in realtà questa è stata la chiave vincente perché le persone amano ricevere delle informazioni chiare e trasparenti e questo mio atteggiamento mi ha premiata. Inoltre sono stata molto fortunata perché le aziende mi hanno notata fin da subito per i miei contenuti di qualità.
V – Durante questi anni hai avuto a che fare con degli hater? Se sì, come hai reagito alle critiche e come le hai affrontate?
G – Non ti nego che quando ricevo dei commenti negativi ci rimango molto male e ci soffro. Le parole in alcuni casi sono molto più forti dei gesti. Io cerco il più delle volte di ignorarli e, in alcuni casi, rispondere a tono, ma non penso che riuscirò mai a superare questa cosa. Ciò che però mi aiuta di più è tutto il bene che ricevo dalla mia Community. E se fai del bene di solito ricevi del bene. Di conseguenza pochi commenti negativi 😉
V – Oggi cosa significa per te “essere un’influencer”?
G – La parola Influencer è stata coniata così tanto poco tempo fa che ancora mi sfugge il significato! (ride)… Per me essere un’influencer significa avere un senso di responsabilità non tanto a livello morale, quanto proprio a livello reale nei confronti delle persone. La parola influencer per me significa dare il via libera alle persone di fare determinate cose, che è una cosa bellissima ma ti carica anche di tanta responsabilità. Dire in una story “questo prodotto mi è piaciuto” si potrebbe tradurre in un acquisto (nel mio caso), e questo significa che ho un peso sulle tasche delle persone. Oggi quindi ci penso dieci volte prima di esprimere un’opinione rispetto a un prodotto.
V – Siete veramente in tantissimi, ma quali sono gli elementi che differenziano i professionisti del settore come te rispetto al mercato?
G – Una grande discriminante è il saper fare qualcosa e il dare dei contenuti di qualità. Nel momento in cui una persona ti segue ti sta dando una delle cose più importanti che ha a disposizione: il suo tempo. La differenza tra un professionista e una persona che si improvvisa sta proprio in questo: nella capacità di capire l’importanza del tempo che le persone ci dedicano e nel riempire questo tempo con contenuti di qualità. Per creare dei contenuti “pieni di contenuto” devi avere per forza delle competenze.
V – È uscito da poco il tuo libro “Vitamine di Beauty”. Da dove nasce l’idea di portare sulla carta tutti i tuoi segreti?
G – Per me il libro è stata una fortuna che sinceramente non mi sarei mai aspettata di raggiungere! È stata una salvezza perché mi ha dato tutto il tempo di cui avevo bisogno per raccontare ciò che volevo. Per me esprimere un concetto nei 15 secondi di story era diventato devastante e invece con il libro ho avuto finalmente pagine e pagine a disposizione per tradurre in parole tutte quelle tecniche che non riuscivo a spiegare in pochi minuti. In un anno e due mesi in cui ho scritto questo libro mi sono ritrovata e ho dato spazio e priorità a cosa pensavo veramente del make-up e del mondo del beauty. Inizialmente mi sforzavo di condividere contenuti che credevo che la gente volesse vedere. Esempio: “fondotinta super coprente” perché in America va un sacco! Oggi, grazie al libro, ho iniziato a condividere anche sui social ciò che è veramente importante per me. Meno trend e più utilità.
V – Cosa ti sentiresti di consigliare a tutte le ragazze e ai ragazzi che vogliono diventare influencer?
G – Sicuramente studiare tanto. Nel momento in cui vuoi spaccare in qualcosa devi studiare, sempre, anche quando sei arrivato in cima. Fare l’influencer oggi è un lavoro a tutti gli effetti e come tutti i lavori devi svegliarti la mattina e pensare a cosa puoi offrire al tuo pubblico. Altro elemento importante è capire qual è il tuo obiettivo finale. Devi chiederti “perché voglio lavorare sui social?”. Se la risposta è “voglio creare la mia linea di make-up” allora ti darai da fare per raggiungerlo. Sicuramente all’inizio avrai poche risorse e penserai di non farcela, ma devi apprezzare anche quel poco che hai e quei piccoli risultati che raggiungi. Lo stimolo più grande a me lo hanno dato le persone, prima dei brand. Se fossi arrivata in questo mondo pensando subito di iniziare a lavorare e a stringere delle collaborazioni, oggi non sarei qui. Ho fatto tre lavori all’inizio per poter mandare avanti il mio profilo Instagram e comprare pian pianino gli strumenti giusti per creare dei contenuti di qualità, anche perché oggi c’è tantissima competizione e bisogna per forza fare dei bei contenuti. Il primo stimolo in assoluto però è fare sempre quello che ti piace. E se ti piace fallo! Se lo vuoi fare troverai tutti i modi per farlo al meglio.
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