Il mio viaggio in Grecia alla scoperta della culla della civiltà

Ho sempre sognato di andare in Grecia, e quest’estate finalmente insieme al mio ragazzo e ai nostri amici siamo partiti. L’8 agosto, muniti di Green Pass e di PLF (passenger locator form) arriviamo ad Atene con un volo da Catania e prendiamo a noleggio un auto: inizia così la nostra avventura nella culla della civiltà occidentale, ricca di storia, cultura e arte. Con la guida in mano ripercorriamo la storia mentre visitiamo la maestosa Acropoli e il museo archeologico nazionale; girando per la città notiamo che i segni della recente crisi economica sono ancora visibili, ma la Grecia – soprattutto grazie al turismo – pian piano si sta risollevando. Scegliete le ore meno calde, indossate sempre scarpe comode e un cappello. Noi esploravamo il più possibile, camminavamo molto, circa 15 km al giorno; per un pò di relax vi consiglio il lido “Astir beach”, una bella spiaggia di sabbia e acqua limpida nei pressi di Vouliagmeni. Il cibo in Grecia è ottimo e le porzioni generose: provate la moussaka, uno sformato di purè, melanzane e carne tritata, (esiste anche in versione dolce), ci sono molte alternative anche per chi segue una dieta vegetariana, le mie preferite sono state le foglie di vite ripiene di riso, l’ottimo yogurt, le polpette di zucchine con salsa tzatziki e i formaggi, in primis la feta, che si possono gustare anche fritti e ricoperti di miele e sesamo (non proprio dietetici, ma davvero buoni!). Quasi in tutti i ristoranti ti offrono qualcosa, il dolce o la frutta.

Il giorno dopo, passando per il ponte sul canale di Corinto, abbiamo visto alcune persone che praticavano il bungee jumping, saltando letteralmente nel vuoto. Mossi da grande coraggio ci siamo allontanati. Finalmente arriviamo a Micene, un luogo dove la storia si lega al mito: secondo Omero fu fondata da Perseo, che chiese aiuto a un ciclope per erigere le mura, chiamate appunto “ciclopiche”. E’ stato emozionante visitare il sito archeologico, un tempo polis (città) e attraversarne l’ingresso monumentale, la celebre “Porta dei Leoni”, scoperta dall’archeologo tedesco Heinrich Schliemann. Appassionato di mitologia greca, ha il merito di aver riportato alla luce la civiltà micenea e il tesoro di Atreo (Tomba di Agamennone), preziosa testimonianza dell’architettura micenea. Conoscevo già la storia di Schliemann e vi suggerisco di approfondire la sua vita piena di scoperte e avventure.

Nauplia, invece, è una deliziosa cittadina di mare, attraversata da bellissime viuzze, il giusto mix tra moderno e antico, con un bel lungomare perfetto per una romantica passeggiata. Viva dal punto di vista turistico, è il posto giusto per gli acquisti: qui è pieno di eleganti boutique e di negozi davvero carini con abiti e oggetti artigianali. Segnalo l’hotel in cui abbiamo soggiornato: Impero Luxury Suites Nafplio, dove ci siamo trovati benissimo. Imperdibile è la visita alla fortezza veneziana di Palamede, da cui si può ammirare uno splendido panorama.

Il nostro viaggio prosegue: affascinante complesso di rovine medievali, Mistra è una città fortificata bizantina; qui sono rimasta colpita dalla bellezza del paesaggio naturale. Monemvasia, detta anche “Malvasia” è un un’isola rocciosa che, a seguito di un terremoto, si era separata dalla terraferma a cui è collegata da una strada rialzata. E’ un bellissimo borgo medievale fortificato, suddiviso tra città bassa e città alta, da cui si può ammirare un meraviglioso panorama, uno dei posti imperdibili del Peloponneso. Passeggiando tra le stradine pittoresche mi sono sentita trasportata in un’epoca antica. E’ inoltre celebre per il vino pregiato prodotto con uve malvasia.

A questo punto facciamo tappa nel Màni; ceniamo a Limeni da “Teulonio” dove ci regaleranno una scatolina di miele e sale ottimi. Il giorno dopo visitiamo l’incantevole Areopoli, e nel pomeriggio ci aspetta il celebre sito archeologico di Delphi; qui controllate bene gli orari in modo da non perdervi la visita al Museo Archeologico. Il mattino seguente ci svegliamo presto, pronti per una gita in un posto incredibile: le Meteore. Meteora – che in greco significa “sospesa in aria” – è un luogo affascinante e pieno di mistero, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: in cima a falesie di arenaria vi sono dei monasteri, sospesi tra cielo e terra, alcuni visitabili e da cui si può ammirare un panorama mozzafiato. Io e la mia amica abbiamo dovuto indossare un foulard per coprirci le gambe e poter entrare nei monasteri. Per visitarli vi consiglio di mettere scarpe sportive perché ci saranno tanti gradini ripidi da salire. Una curiosità: qui è stato girato uno dei film di 007 Solo per i tuoi occhi. Dopo un breve giro della città di Salonicco, giunti all’aeroporto riconsegniamo l’auto e prendiamo l’aereo. Dopo circa un’ora e mezza di volo arriviamo a Santorini, l’isola più bella e romantica delle Cicladi. Lì affittiamo dei motorini per gli ultimi quattro giorni di viaggio. E’ un posto straordinario per la sua conformazione data da un’esplosione vulcanica; l’elegante Oia è la località che mi è piaciuta di più. Visitiamo anche altre città, tra cui Fira, la capitale – bella ma troppo turistica per i miei gusti – e Imerovigli, piena di case lussuose con piscine a sfioro che danno sul mare. Kamari e Perissa, spiagge di sabbia nera vulcanica, sono quelle che vi suggerisco per un bagno. 

Santorini mi ha affascinata per i suoi colori e l’armonia: passeggiare tra le tipiche stradine, ammirare le variopinte e curatissime bouganville, il bianco candido delle case, lasciarsi incantare dal profondo blu del mare e delle cupole delle chiese, sono cose che la rendono un luogo da sogno. E poi ci sono i magici tramonti sulla caldera, da godersi con un bicchiere di vino in mano. Per una cena speciale vi suggerisco il raffinato Black Rock ad Oia: provate il polpo, le specialità dell’isola, le focacce con i pomodorini che vi offrono come antipasto e i dolci con frutta e cioccolato bianco (ci penso ancora!). Ed eccoci arrivati al giorno del rientro; il 19 agosto prendiamo il volo diretto Santorini – Palermo, ed è già con un po’ di nostalgia che salutiamo l’isola di Santorini, detta in greco kallista “bellissima”, un posto unico al mondo. 


Già pubblicato sul Quotidiano del Sud – L’AltraVoce dei Ventenni il 20/09/2021