La forza della solidarietà e la grande mobilitazione per aiutare il popolo ucraino

Nelle ultime settimane più di due milioni di profughi hanno lasciato l’Ucraina. Sono soprattutto donne e bambini, fuggiti dalle città sotto assedio, che hanno trovato rifugio oltre il confine, accolti da ogni parte d’Europa. Spesso sono famiglie divise, strappate brutalmente alla loro quotidianità, e non sanno quando e se rivedranno i propri cari. Penso al loro dolore, ai bambini che abbracciano il papà prima di partire verso la salvezza, mentre lui resta a combattere per la libertà. Ogni giorno leggiamo la stampa e guardiamo il telegiornale, seguendo con preoccupazione gli sviluppi della guerra in Ucraina. Ci immedesimiamo in chi soffre, in chi ha perso tutto, in chi ha messo insieme le poche cose che è riuscito a raccogliere infilandole in un borsone, spesso con il proprio animale da compagnia stretto al petto, ed è fuggito verso una nuova vita. Dall’inizio dell’invasione i nostri cuori e pensieri sono lì, con chi è rimasto e con coloro che stanno fuggendo. Tuttavia, oltre le terribili notizie, ci sono dei racconti, delle immagini che ci trasmettono speranza: ho letto storie di persone dal cuore grande che hanno compiuto gesti eroici, che hanno dato la vita per salvare gli altri, anche chi non conoscevano; ascoltandole cresce in noi il bisogno di renderci utili e di aiutare concretamente. La forza della solidarietà è grande, la generosità e l’altruismo sono valori preziosi che ti portano a metterti a disposizione di chi ha più bisogno.

In momenti difficili come questo, con una guerra a due passi da noi, è bello vedere tante persone sensibili: la solidarietà diventa un sentimento comune, l’altruismo è sentito, forte e dunque potente. Viene fuori l’umanità, i buoni sentimenti, si risveglia in noi il senso di appartenenza al genere umano, e quindi all’impossibilità di voltarci dall’altra parte. Ed è così che nascono iniziative di solidarietà: penso a chi accoglie in casa intere famiglie, a chi porta generi di prima necessità nei luoghi di raccolta, a chi con i propri mezzi mettein salvo donne, bambini e anziani. Penso a quella fotografia di passeggini in fila, attrezzati di tutto, lasciati dalle mamme polacche per le mamme ucraine in arrivo con i loro bambini alla stazione. Una delle immagini più belle. E, ancora, a quell’uomo che ha salvato la vita ad una fotografa facendole da scudo con il suo corpo; penso ai volontari che si occupano di portare cibo e aiuti agli animali in difficoltà. Non dimentichiamo che anche loro hanno bisogno di aiuto.

Questi gesti pieni d’amore, autentici, e ricchi di significato danno speranza: ecco la riscoperta dei buoni sentimenti – del far del bene in maniera disinteressata – per la semplice voglia di regalare un sorriso e di portare luce dove è stata brutalmente spenta. Anche dalla Russia provengono gesti di solidarietà. In molti hanno capito cosa sta veramente accadendo e si oppongono al regime di Putin, andando incontro all’arresto pur di dire la verità. Penso a Yelena Osipova, un’anziana signora, che nonostante sia stata già arrestata in piazza dalla polizia è ritornata ancora una volta a manifestare per la pace. Penso alla solidarietà dei bimbi russi scesi in piazza a San Pietroburgo con un fiore in mano, portati via insieme ai loro genitori. In un mondo già pesantemente provato dalla pandemia, e in un momento storico in cui con difficoltà stiamo cercando di ritrovare una quotidianità perduta, ci siamo fermati un attimo e abbiamo ricordato l’importanza dell’altruismo. È grande la soddisfazione e la gioia di essere utili, far parte di questa grande mobilitazione a favore di un popolo che sta subendo un male ingiusto, un dolore enorme. C’è finalmente un mondo più consapevole dell’importanza della vita. Tendiamo una mano a chi ha bisogno, a bambini innocenti che meritano di ricominciare a vivere: per noi sono piccoli gesti mentre per chi li riceve è un grande dono. Uniti siamo più forti. Tra le tante raccolte fondi serie e affidabili c’è quella indetta da “Croce Rossa Italiana”, che ne ha lanciata una per rispondere alle tante necessità impellenti (manca cibo, acqua, elettricità, assistenza sanitaria); troviamo poi l’impegno di “Save the Children”, una delle più grandi organizzazioni internazionali umanitarie che si occupa di fornire aiuto ai bambini che hanno bisogno di assistenza; ma anche “Medici senza frontiere” e “Unicef Italia” per l’Ucraina. E poi c’è il lavoro di “Soleterre”, una Fondazione Onlus la cui priorità adesso è fornire cura e assistenza ai bambini malati di cancro e alla loro famiglie. 


Articolo già pubblicato sul Quotidiano del Sud – L’AltraVoce dei Ventenni il 21/03/2022