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Gli insegnamenti della musica – intervista al cantante Andrea Licciardo

Abbiamo fatto due chiacchiere con Andrea Licciardo, un aspirante cantante classe ’91 nativo di Lipari, piccola isola dell’arcipelago eoliano.

La passione per la musica nasce in lui sin da piccolo, quando partecipò ad un talent locale chiamato “CIAK IN TV” aggiudicandosi il secondo posto. Continua il suo percorso di studi affrontando diverse gare di canto, tra le quali il “KANTAFESTIVAL”, conquistando la semifinale del “festival di Saint Vincent”. Trasferitosi a Milano per proseguire il suo sogno, incide il suo primo disco formato da cover, conseguendo uno stage di formazione ed un book fotografico presso un’agenzia di moda e spettacolo. Nel 2018 arriva semifinalista ad Area Sanremo tour con il suo primo singolo “Gli insegnamenti della tua assenza”, pubblicato su tutte le piattaforme musicali.

Nel 2019 arriva finalista al premio Mia Martini con il suo secondo singolo “Un fiore dipinto di rosa” nelle vesti di cantautore; inoltre, nello stesso anno, è finalista regionale al TOUR MUSIC FEST (concorso ancora in atto).

Ad oggi, nonostante la vita lo abbia portato ad un lavoro che non ha nulla a che vedere con la musica, continua ad esibirsi in diversi contest locali della sua amata isola e non solo. Studia musica pop – leggera ed il suo timbro vocale si avvicina al genere melodico italiano.

L’obiettivo di Andrea è realizzare il suo sogno come cantante, senza mai arrendersi; per lui, nella vita, o si vince o si impara.

Andrea, raccontaci un po’: com’è nata la tua passione per il canto?

La musica è sempre stata parte di me. La passione è stata tramandata da mio padre che era uno speaker radiofonico di una radio locale; quindi cassette e dischi erano sempre a portata di mano. Seguivo con passione il festival di Sanremo sin da piccolo, tant’è che durante la settimana del festival mi facevo comprare dai miei genitori il giornale per ritagliare i testi delle canzoni in gara. Mi chiudevo nella mia cameretta e, utilizzando il pomello della tenda come microfono, cantavo le canzoni che più mi piacevano. Da qui nasce anche la voglia di provare a scrivere; scrivevo tantissime poesie, pensieri che mi passavano per la testa. Fino a che, quattro anni fa, presentai alle selezioni di Sanremo Giovani il mio primo inedito “Gli insegnamenti della tua assenza”. Una lettera indirizzata a mio padre dove affronto i nostri trascorsi ed i nostri alti e bassi. Ed è proprio attraverso la musica che siamo riusciti, dopo un lungo periodo di certo non facile, a ritrovare l’amore che un padre ed un figlio debbano avere. Oggi per me la musica è vita; senza di essa mi sento quasi soffocare. Grazie ai miei testi sono riuscito ad avvicinare a me un grande pubblico, tra cui tanti giovani, è questo era uno dei miei obiettivi. Il mio percorso musicale sta andando molto bene. Sono fiero di quanto fatto fino ad oggi e, vada come vada, andrò avanti forte del mio motto: ovvero che nella vita o si vince o si impara.

 Quando hai capito che la musica avrebbe avuto un ruolo chiave all’interno della tua vita?

Esattamente 4 anni fa feci le prime selezioni per Sanremo Giovani, venendo selezionato tra i 60 in gara. Alla fine non riuscii a raggiungere la finalissima, ma in quel momento capii che qualcosa all’interno della mia musica c’era. Quando il mio primo brano uscì nelle varie piattaforme, ricevetti sin dall’inizio delle recensioni molto positive. Non tutte ovviamente, ma in parte. Ecco, lì ho capito che la strada era quella giusta ed iniziai il mio primo progetto artistico, chiamato MUSICHEMPATIA. Per empatia s’intende la rarissima capacità di entrare in simbiosi con l’altro, mettersi nei panni degli altri e vivere attraverso i loro occhi. Il mio progetto discografico era rivolto ai giovani come me, approfondendo gli aspetti negativi e le varie problematiche che attanagliano il mondo giovanile. Stati d’animo, pensieri, debolezze; attraverso la mia musica raccontavo non solo le motivazioni di queste problematiche, ma anche come ricavarne dei punti di forza. E’ stato il mio primo LP composto da 6 brani. Ha avuto veramente un grande successo, da cui ho acquisito certezze e la voglia di credere sempre di più in me stesso.

Tutto il resto si annulla, ci siete soltanto tu e il microfono. Descrivici le tue sensazioni in quel momento intimo e privato.

Per me la musica è magia. E’ una sensazione che, ovunque io mi trovi, riesce a trasmettermi il desiderio di cantare per settimane intere senza mai smettere. Se solo le corde vocali lo permettessero… Quando canto sono tante le immagini che mi scorrono davanti agli occhi, ma l’emozione più grande è quella di rendere mio qualsiasi brano, come se fosse un’esperienza ed un’emozione da me vissuta.

Il tuo nuovo singolo “Guerre personali” racconta di un amore abbastanza tormentato. Cosa ti ha ispirato a trattare tale argomento?

Oggi l’amore non è un sentimento facile da provare. Spesso sminuiamo il significato della parola stessa, dando per scontato che l’amore risieda soltanto in una storia passionale. L’amore ci circonda in ogni cosa; lo ritroviamo nell’affetto verso i nostri cari, i nostri amici ed i nostri animali. Ma soprattutto è un sentimento che dobbiamo nutrire verso noi stessi. Dobbiamo imparare ad amare noi stessi prima di amare gli altri. Ho voluto raccontare di questo amore tormentato perchè io credo che la vita spesso ci mette davanti a degli ostacoli che noi dobbiamo superare. Molte volte testa e cuore imboccano direzioni diverse e ci ritroviamo a dover prendere delle decisioni affrettate per poi magari pentircene. Nel mio brano i due protagonisti rivivono diversi ricordi, dalla distanza ai momenti felici insieme, fino al mettere in dubbio che forse la scelta di allontanarsi non si è poi rivelata essere quella giusta. I due, durante il distacco, soffriranno molto; entrambi hanno la voglia di ritrovarsi ma non riescono mai a trovare il momento giusto, nonostante lui tenti più volte di cercarla. Alla fine l’amore trionfa ed entrambi vincono le loro guerre personali.

Qual’é la canzone – tra quelle che hai scritto – alla quale sei più legato?

“Gli insegnamenti della tua assenza”, un brano, una lettera che ho scritto per mio padre ma dove molto probabilmente ognuno di voi si rivede. Il brano parla del rapporto tra me e mio padre, un rapporto difficile da gestire per via di una scarsa comunicazione che sin da piccolo è sempre mancata tra me e lui. Alcune colpe le attribuisco a me stesso, in quanto sono stato assente nei suoi confronti. Abbiamo combattuto entrambi per abbattere quel muro che ci separava. Da quando ho scritto questa canzone, il mio rapporto con mio padre è totalmente cambiato. E’ vero quando si sostiene che con la musica riesci a comunicare cose che a voce non riesci a dire. A me è proprio successo questo. Una svolta notevole per il nostro rapporto, che il tempo ha contribuito a rafforzare e recuperare ciò che pian piano si era perso.

Chi è Andrea Licciardo nella quotidianità? Parlaci un pò di te.

Sono una persona molto severa con me stesso, poco con gli altri; infatti questo mi ha portato a tante delusioni, non solo in amore ma anche in amicizia. Sono circondato da tante persone che mi vogliono bene, ho una famiglia che mi sostiene e crede in ciò che faccio. Sono dinamico, solare, vivo di energie e credo nel destino. Nulla accade per caso. Sono, in generale, un tipo debole in termini di sentimenti, sia che si tratta d’amore che di amicizia. Studio molto tra il mio vocal coach Marco Vito e la mia insegnante di canto. Credo tantissimo in qualsiasi cosa faccio; mi piace creare, inventare e soprattutto scoprire sempre cose nuove. Sono molto social, amo tantissimo esplorare ciò che il mondo, in continuo mutamento, ci offre. Lo ammetto: sono un po’ vanitoso, mi piace essere fotografato e prendermi cura del mio corpo. In generale sono un tipo “perfettino”, come sostengono tanti miei amici.

Che consiglio ti senti di dare a chi vuole intraprendere la tua stessa strada?

Di crederci, tanto. Questa è la prima regola in un mondo di leoni fatto di tanta competizione. Bisogna innanzitutto credere in noi stessi, perché distruggersi è un attimo. Create, informatevi e leggete il più possibile; ma soprattutto studiate, perché all’interno dello studio c’è la base di tutto. Non arrendetevi al primo ostacolo e, se vi deludono, credeteci ancora di più. Nella vita non si perde; o si vince o si impara. Continuate a credere nei vostri sogni, nessuno può infrangerli.