APPUNTI DI ECONOMIA
Note:
- obiettivo della rubrica è spiegare in modo semplice e veloce, concetti economici chiave/di base o trattare un argomento di cui si è sentito molto parlare nei tg o sui giornali;
- se avete qualche domanda o curiosità scrivetemi qui nei commenti, sarò ben lieta di rispondervi, o meglio, di informarmi per voi su quello che chiederete.
Per questo numero degli appunti di economia , abbiamo pensato di darvi un breve resoconto su quella che è una parte molto importante dell’economia: le esternalità, in particolare (indovinate un po’?) le esternalità di rete.
Partiamo dalla definizione del concetto di esternalità di rete: un prodotto o tecnologia esibisce esternalità (o effetti) di rete quando per il singolo acquirente il valore del prodotto dipende dal numero di utenti che ne fanno uso. Tipico esempio è quello legato all’utilizzo del fax. Se fossimo gli unici possessori di un fax potremmo utilizzarlo ben poco, ma esso diventa tanto più utile quanto maggiore è il numero di utenti che a sua volta ne possiede uno.
Si possono distinguere due tipi di effetti di rete: diretti ed indiretti.
Diretti: si hanno quando il numero di utenti che utilizza il bene influisce sull’utilità dell’individuo per il fatto che l’utente può interagire con più persone. Il fax, il telefono, l’e-mail, i software applicativi vedono aumentare il proprio valore al crescere della rete di utenti.
Indiretti: si hanno quando l’utilità dell’utente dipende dalla maggiore attenzione che il proprio prodotto riceve, se diffuso estensivamente, da parte delle aziende produttrici di beni complementari, di contenuti, di aggiornamenti. Esempio tipico è quello del mercato dei pc: se più consumatori utilizzano lo stesso tipo di hardware, i produttori di software tenderanno a produrre una più ampia varietà compatibile con quel dato hardware.
Affinché si inneschino le esternalità di rete è necessario raggiungere una massa critica di utenti adottanti, oltre la quale, per il singolo utente, il non appartenere al network diventa uno svantaggio rilevante (non possiamo fare a meno di pensare a Whatsapp o Facebook! Quanti si sono iscritti a Facebook “perché ce l’hanno tutti”?).
Le tecnologie come le ICT caratterizzate da consistenti effetti di rete, tendono ad esibire periodi molto lunghi di introduzione (Whatsapp esiste dal 2009, lo avreste mai detto? Personalmente, non avevo neanche uno smartphone nel 2009!) fino al raggiungimento della massa critica, seguiti da una crescita esplosiva. Ciò accade per il verificarsi di commenti positivi per i quali, al crescere della rete di utenza, sempre più individui saranno spinti ad adottare il prodotto: maggiore è il numero di persone che adotta una tecnologia, maggiori saranno i miglioramenti che la coinvolgono. Una tecnologia che migliora più rapidamente al crescere del numero di adottanti possiede maggiori opportunità di sopravvivenza poiché gode di un vantaggio di selezione: i nuovi adottanti sono spinti a far propria la tecnologia più diffusa o che presumono sia la più diffusa. Il rischio è di avere il monopolio (in casi estremi) di una sola azienda o tecnologia.
Altro punto da evidenziare è che le economie di rete possono causare forti barriere all’entrata in un mercato, poiché l’impresa entrante dovrebbe fare i conti con quelli che si chiamano switching costs (i costi del passaggio da una tecnologia all’altra) che l’intera rete di utenti dovrebbe affrontare per passare ad una nuova tecnologia. Va sottolineato tuttavia, che il crearsi di barriere all’entrata ad opera degli effetti di rete è difficile da verificarsi al giorno d’oggi per la sempre più veloce e libera circolazione delle informazioni e della tendenza sempre più marcata ad adottare standard aperti.
In mercati con esternalità di rete che possono essere internalizzate dagli operatori, la competizione risulta essere particolarmente agguerrita nella fase iniziale poiché con il raggiungimento della massa critica, l’innescarsi dei feedback positivi può portare a posizioni quasi monopolistiche. Grande importanza riveste quindi non soltanto la dimensione di un’impresa, ma anche la velocità con cui essa cresce, dal momento che la prima impresa a raggiungere la massa critica rischia di conquistare l’intero mercato. Importanti in questo contesto sono le aspettative: la convinzione che una data tecnologia diverrà lo standard del mercato può spingere un numero sempre maggiore di utenti ad adottarla, facendola diventare, di fatto, lo standard di mercato (sono le cosiddette aspettative auto-avveranti).
In sostanza, cari lettori, fate attenzione alla rete in tutte le sue forme e in tutti i suoi effetti e per questa volta lasciatevi catturare da essa, ma sempre con moderazione!
Nata nel 1990, di Irsina (è in Basilicata, regione che esiste ed è bellissima!), vive a Milano. Si è appena laureata in Discipline economiche e sociali all’Università Bocconi. È testarda, sognatrice, ambiziosa e a tratti arrivista, è tanto dolce, un po’ paranoica e molto curiosa. Le piace leggere e ogni tanto le riesce di scrivere qualcosa di carino, quando si sente adeguatamente ispirata. Adora la matematica, l’economia, ed è appassionata di politica. Vorrebbe essere un po’ come Ipazia – sperando però di non finire come lei – e un po’ come la sua mamma, che ammira tantissimo. Non butta mai niente, le piace conservare tutto, in particolare i fiori.