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Giornata mondiale del libro. Un libro per “viaggiare” anche in quarantena

Nel 1996, a Parigi, la Conferenza Generale dell’UNESCO ha proclamato il 23 aprile come la “Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore” per promuovere e incoraggiare la lettura e valorizzare il lavoro degli autori che apportano un contributo fondamentale allo sviluppo culturale e sociale dell’umanità. La data non è casuale, tutt’altro, ha un significato ben preciso, infatti il 23 aprile del 1616 è il giorno in cui sono morti due degli scrittori più importanti della letteratura mondiale, Miguel de Cervantes e William Shakespeare. Cervantes è un autore fondamentale, perché  ha scritto quello che viene considerato il primo vero romanzo, il Don Chisciotte, dando così inizio al genere che tanto ha segnato la letteratura e che, forse, è il più diffuso e apprezzato. Lo scopo di Cervantes, col suo romanzo, era sottolineare e ridicolizzare l’inadeguatezza della nobiltà a fronteggiare un periodo storico caratterizzato dal materialismo, dal tramonto degli ideali e che fa da preludio ad una crisi che interesserà la Spagna nel periodo successivo. Romanzo quanto mai attuale, potremmo dire, che in questo periodo di pandemia, e di chiusura forzata a casa, potremmo leggere, o rileggere, trovando spunti interessanti per analizzare la realtà che ci circonda.

Shakespeare non ha bisogno di presentazioni, le sue commedie e tragedie sono uno spaccato della società inglese dell’epoca Elisabettiana, in cui ci fu una fioritura artistica e culturale che viene ricordata ancora oggi.  Il mio amore per Shakespeare risale agli anni del liceo, nei pomeriggi di studio ho iniziato a scoprirlo leggendo i Sonetti, per poi essere rapita da Amleto, Macbeth, Otello, Il racconto d’inverno, Sogno di una notte di mezza estate e potrei andare avanti all’infinito. Che gioia e che incredulità mi hanno pervasa vedendo poi in scena, al Globe theatre, una delle sue opere.

I personaggi di Shakespeare non sono solo una caratterizzazione della società elisabettiana, raccontano una storia, rappresentano l’animo umano, vizi e virtù, pregi e difetti, hanno una profondità filosofica rara, sono protagonisti del loro tempo, ma terribilmente attuali ed adattabili alla società del ventunesimo secolo. La penna magica di Shakespeare sa cogliere le sfumature di ciascun protagonista rendendolo reale e riconoscibile nella comunità elisabettiana. Un genio della letteratura che non ha eguali.

La “giornata mondiale del libro” vuole mettere in luce proprio questo, come i libri e la lettura siano mezzi indispensabili per conoscere noi stessi e gli altri, per aiutarci a scoprire un po’ l’animo umano,  per riuscire ad affrontare, senza troppi contraccolpi, i periodi di incertezza e precarietà come quello che stiamo vivendo. La letteratura è sì lo specchio della società, ma al tempo stesso, spesso, ci offre gli strumenti per analizzarla, per capirla e per riuscire ad affrontarla con meno timore, anche durante una crisi.

Nei giorni scorsi i social si sono riempiti di copertine di libri, io stessa ho colto con molto piacere l’invito a pubblicare 7 copertine di libri per 7 giorni, senza alcun commento, solo una foto con i libri che ci hanno particolarmente colpiti. Sono comparse le copertine dei libri di Isabel Allende, Zafòn, Coelho, Austen, Yoshimoto, Orwell, Eco, Woolf, Wilde, Dickens, Tolstoy, e tanti altri, un pullulare di romanzi classici e moderni, antologie di poesie e saggi, che hanno dato spunti di lettura interessanti per poter trascorrere questi giorni di quarantena a casa nutrendo un po’ anche l’anima e il cervello e non solo la pancia.

L’idea di celebrare il libro e la letteratura è nata, in realtà, in  Catalogna, più di 400 anni fa, e coincide con la festività di San Giorgio; in questa giornata, tradizione vuole che ogni uomo regali alla sua donna una rosa e, tutt’oggi, i librai della Catalogna regalano una rosa per ogni libro venduto.

Una rosa e un libro un po’ si assomigliano, ci vuole cura e tempo per una rosa,  i lettori attenti potrebbero cogliere un rimando ad Antoine de Saint-Exupery,  così come ci vuole attenzione e pazienza per coltivare il seme della lettura.

Tutti, quindi, possiamo festeggiare questa giornata, restando a casa, leggendo e comprando i libri per sostenere anche le librerie locali che in questi giorni hanno riaperto e hanno bisogno del nostro supporto. Inoltre, un’iniziativa della Commissione Italiana Unesco, che ha stilato un elenco di 40 libri ambientati in tutte le regioni italiane, due per ciascuna, ci permette di scoprire anche il nostro territorio stando comodamente seduti a casa e viaggiando con la mente, facendo magari un elenco di  tutti i luoghi meravigliosi che vorremmo visitare o rivedere quando potremo di nuovo viaggiare nel nostro meraviglioso Paese.

Il coronavirus ci ha privato di tante cose, della nostra quotidianità, dei nostri gesti d’affetto, della nostra libertà di viaggiare, ma, in attesa di poter tornare alla  normalità, possiamo sempre rifugiarci in un libro, magari in uno ambientato a primavera, per viaggiare ed assaporare la libertà delle parole e dei pensieri.