Avere un’idea, crederci fortemente, esserne presi totalmente e buttarsi a capofitto per realizzarla, questo è quello che capita quando si fa start-up, ed è quello che ci ha raccontato Francesca Del Sarto. Giovane torinese, con alle spalle 10 anni di carriera nel mondo del marketing, ad un certo punto della sua vita è stata completamente travolta da un’idea, un’intuizione coinvolgente che man mano l’ha portata a lasciare il lavoro per avverare il suo sogno e avviare il suo progetto, Auronia.
Auronia rappresenta un nuovo modo di vestirsi e di fare moda, un nuovo tipo di prêt-à-porter, che punta sull’essenza delle persone, i loro desideri, i sentimenti e la voglia di essere protagonisti, tramite la personalizzazione delle t-shirt con l’uso di fotografie.
Tramite il solo store online (non esiste, infatti, un negozio) è possibile caricare la propria foto, scegliere le fantasie e avviare il processo di co-creazione insieme ai fashion designer.
Abbiamo incontrato Francesca al La Nuvola Rosa – evento socio culturale sul rapporto tra le donne e la tecnologia, svoltosi a Roma dal 22 al 24 aprile – dove Francesca ha presentato la sua start-up.
Quando parla, fin dalle prime parole, si avverte il grande e coinvolgente entusiasmo che nutre per la sua idea.
Innanzitutto, spiegaci: cos’è e cosa vuol dire il nome Auronia?
<<Auronia è un nuovo mondo, una nuova galassia, dove le persone possono essere diverse e completamente protagoniste. E’ un pianeta con regole diverse.
Il nome Auronia è evocativo di un mondo parallelo rispetto a quello della moda tradizionale, un mondo in cui ogni donna partecipa alla creazione del capo d’abbigliamento, partendo dalla lavorazione della foto e dell’immagine. Sono proprio i ricordi e le emozioni legate alle foto che rendono i capi di Auronia diversi dagli altri. >>
Parlando della storia di Auronia: è un brand nato nel 2013, ma frutto dei pensieri e delle osservazioni avuti nel corso degli anni, complici l’interesse personale per la moda e la professione nel marketing. Ma com’è nata effettivamente?
<<Si, Auronia non è stata solo un’illuminazione: è nata a seguito del mio percorso personale, il mio amore per la moda e le novità (sono sempre stata amante dello shopping e man mano che i miei gusti si sono affinati non desideravo più capi uguali agli altri, volevo qualcosa che avesse la mia impronta), ma anche grazie al il mio percorso professionale, che mi ha aiutato a mettere le basi all’dea.
Una volta avuta l’idea, infatti, è come se non esistesse nient’altro di meglio al mondo, se ne diventa follemente innamorati, e guai a chi ha da ridirne! Ma bisogna avere poi la lucidità di concretizzarla e renderla operativa. Ho iniziato a fare ricerche e a valutarne la fattibilità, per capire se effettivamente potesse essere produttiva ed economica al punto giusto.>>
Hai quindi avviato la tua start-up che, voglio ricordare, collabora stabilmente con lo IED di Torino e fa parte delle aziende seguite da Treatabit, sezione dedicata ai progetti digitali di I3P (Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino)…
<< Si, una volta compreso che il progetto potesse essere fattibile ed economico, mi sono lanciata ed ho iniziato a partecipare a fiere, convegni, in Italia ed all’estero, per fare ricerche, prendere contatti, fare network.
Bisogna sottolineare che tutto il motore dietro la start-up è lo stesso start-upper, la stessa persona! La start-up puoi alimentarla solo tu! Quindi il salto va fatto. Io mi sono buttata, sarà stata anche l’incoscienza, non so…mi sono lanciata nonostante la mia timidezza. I limiti personali devono essere superati. Quindi ho iniziato a investire denaro, a fare test di prodotto e di mercato, a cercare contatti, a scegliere i fornitori… Anche qui l’impegno e l’impronta personale sono importanti: bisogna convincere, porre l’idea in modo giusto, intrigante, mostrare opportunità di business futuri, trasmettere entusiasmo e potenzialità. >>
E bisogna saper cogliere le occasioni…
<< Assolutamente si! E non esiste se un giorno si è stanchi, se non si ha dormito la notte…, l’occasione è quella e bisogna sempre fare del proprio meglio. Certo, è impegnativo ma sfidante! A dir la verità, all’inizio l’approccio è stato difficile, ma man mano che la mia idea diventava realtà e vedevo che alle persone con cui mi ponevo – e di cui, forse, all’inizio, avevo anche un po’ “paura” – riuscivo a trasmettere entusiasmo o riuscivo a convincerli, o solo incuriosirli, beh, questo a me dava entusiasmo per mille! Si crea un ciclo che si autoalimenta, un dare – avere. Ma quando dai, l’avere vale per dieci! Quindi, nonostante le difficoltà iniziali e le porte sbattute in faccia, bisogna fare il primo passo. Poi, pian piano le cose arrivano. >>
Come dici tu stessa, ti sei innamorata della tua idea, non riuscivi a pensare ad altro, così hai lasciato 10 anni di carriera ed hai investito tutto nel tuo progetto. Tu per Auronia ti sei veramente messa in gioco! Daresti lo stesso consiglio? A chi ha un’idea ma è ancora titubante sul puntare tutto e provarci, che diresti?
<<Ah si, caspita, ho davvero puntato tutto! Si, darei certamente lo stesso consiglio. Credo che bisogna, in qualche modo, mettersi in gioco, capire almeno se ne vale la pena. Quando si “accende la lampadina” ormai è fatta…se si accende sei spacciato! Non puoi ignorarla, perché poi avresti una vita d’inferno, la ricorderesti ogni secondo! Certo bisogna valutare per bene anche le motivazioni alla base dell’essere titubanti, bisogna valutare i limiti dell’idea e quanta voglia si ha di realizzarla. In ogni caso, sono dell’opinione che se si hanno dei dubbi bisogna toglierseli e rischiare, quando si può. Ci sono momenti della vita in cui si hanno tante responsabilità, come la famiglia, per cui uno non se la sente di fare quel passo, invece quando si è più giovani, e non si hanno quei tipi di legami, si può provare con più serenità.
Altrimenti, prima o poi, ci si ritrova con la mente e col cuore sempre lì, si hanno rimpianti e magari nel frattempo qualcun altro ha portato avanti la stessa idea. Bisogna cogliere le occasioni e superare le titubanze.>>
Vuoi dare qualche consiglio pratico a chi volesse creare una start-up sulla propria idea?
<< Prima di fare il passo bisogna parlare, non solo con amici e persone di fiducia che possano motivare o dare consigli, bisogna parlare con chi ha la professionalità adeguata, con elementi istituzionali, incubatori e venture capitalists. E’ importante avere l’opportunità di essere seguiti da chi ha fondi e professionalità. I venture capitalist, soprattutto, hanno enormi capacità di capire le opportunità future in modo rapido, sono abituati a gestire il nuovo. Aiutano a comprendere se ci sono elementi di criticità nell’offerta ed eventualmente a trovare soluzioni alternative. Questi soggetti si possono facilmente trovare agli start-up days, agli start-up cups o agli MTVdigital days. Io ho partecipato all’evento Gamma Donna a Torino e lì ho potuto mostrare il mio progetto, avere riscontri e ottenere contatti. Ci sono davvero tante opportunità per trovare una conferma per le proprie idee.>>
Uno sguardo al passato ed uno al futuro: cosa pensi guardando la strada fatta e come vedi il futuro?
<< Non tornerei più indietro! E’ stimolante, naturalmente, come esperienza professionale, ma anche come esperienza di vita. Poi, andrà come andrà. Ci sono tante start-up che partono, vanno bene ma poi non riescono a diventare azienda. Io in ogni caso ci ho provato e sono riuscita a catturare l’attenzione delle persone, quindi questo è già una grande soddisfazione. Certo è ovvio che l’intenzione è quella di creare qualcosa che abbia la sua nicchia di mercato. Proprio per com’è fatta, Auronia non sarà mai mainstream, è molto particolare, fa e farà sempre parte di una nicchia. Poi la nicchia può essere piccola o grande, e questa è la sfida: renderla quanto più possibile estesa.
Il futuro quindi lo vedo sfidante: sempre più un crescere, un migliorare, un innovare. La spinta verso il futuro è molto laboriosa, ci sono molte cose da fare e c’è sempre bisogno di tutte le mie attenzioni. E’ una sfida continua, ma rende la vita bella e viva.>>
Venti ti augura di continuare nel migliore dei modi e sempre con lo stesso entusiasmo questa sfida! Un grande in bocca al lupo a te e ad Auronia!
Per avere il vostro capo Auronia andate qui!
In più, in esclusiva solo per voi che leggete e seguite Venti, Auronia offre un buono per provare gratuitamente la grafica della t-shirt, senza il vincolo dell’acquisto. Poi, se volete, potrete naturalmente effettuare l’acquisto direttamente dal sito web di Auronia.
Per ottenere il buono, seguiteci e scriveteci!
Io ho già inviato la mia foto, questa è la stampa che sarà sulla mia t-shirt (che più mia di così non potrebbe essere)!
Commercialista e revisore, appassionata di scrittura e digitale. Sempre immersa in qualche progetto sfidante, cerca spesso novità per rivoluzionare il (suo) mondo. Nel 2014 ha creato questo contenitore di storie, pensieri, idee e (tante belle) persone.