Davide Farronato, una vita tra calcio e doppiaggio

Davide Farronato nasce a Torino il 18 maggio del 1988. Appassionato di doppiaggio fin da bambino, frequenta la scuola teatrale Sergio Tofano di Torino, diretta da Mario Brusa per poi intraprendere stabilmente il lavoro come doppiatore.
Davide Farronato ha doppiato numerose pellicole, lo ricordiamo nei panni di Sebastian Chacon in Emergency, Jaden goetz in My Fake Boyfriend e Booboo Stewart in The Last Survivos.
Nelle serie animate ha prestato la voce a Billy Miller in Inazuma Eleven Ares e Gyutaro in Demon Slayer. Nelle serie tv doppia Miguel Diaz in Cobra Kai.
Per quanto concerne i videogiochi ha prestato la voce al personaggio Nick in The Quarry e a Brisone in Assassin’s Creed Odyssey. Inoltre, è direttore del doppiaggio dei due titoli calcistici di eFootball e FIFA.

Come ti sei avvicinato al mondo del doppiaggio?

Molto banalmente, scoprendolo. Da bambino ero un divoratore di cartoni animati, in particolar modo adoravo Aladdin e, guardandolo, mi innamorai letteralmente della principessa Jasmine. Allora mia madre mi spiegò che, in quanto cartone animato, non era possibile fosse reale. Io obbiettai, convinto del fatto che dato che parlava, doveva per forza esistere. Ma lei mi spiegò che parlava perché esisteva il mestiere del doppiaggio che dava vita a cose che, apparentemente, non ne avevano. Per me questa fu una rivelazione, mi innamorai completamente di questa idea.
Ho iniziato tramite la scuola di teatro diretta da Mario Brusa, frequentando un corso triennale dal 2009 al 2012. Questo percorso mi ha sconvolto la vita. Un po’ perché mi ha dato la possibilità di scoprire le mie capacità, e poi perché mi ha permesso di incontrare tanti amici e colleghi. Molti di loro fanno parte della mia vita, con alcuni ho anche dato vita a una realtà teatrale a Torino chiamata ContraSto.
Una volta conclusa la formazione triennale, nel 2014 ho continuato con il corso di doppiaggio, proprio perché mi mancava la tecnica.

Qual è stato il personaggio più difficile da doppiare, e a quale sei più affezionato?

Il personaggio più difficile da interpretare credo sia stato Gyutaro della seconda stagione di Demon Slayer. È un demone con una timbrica particolare, pieno di sofferenze, rabbia e disperazione, e ovviamente per me non è stato facile interpretarlo. Ma anche questo è stato motivo di orgoglio, perché gli anime necessitano di un lavoro differente rispetto a quello dei videogiochi o di altri prodotti. Hanno un codice espressivo e interpretativo molto ben definito e per uno come me è molto più complesso lavorarci rispetto a lavorare ad altro. Il primo è Miguel Diaz di Cobra Kai, che eredita un po’ la veste di teen idol dei giorni moderni che prende il testimone di Daniel LaRusso di Karate Kid. Questo è un motivo di responsabilità, e poi perché è stato una sorta di successo quasi inaspettato. Quando doppiammo Cobra Kai non ci saremmo mai aspettati questa risonanza in Italia e nel mondo. Siamo arrivati a doppiarne cinque stagioni e con una sesta che mi auguro prima o poi si faccia. L’altro personaggio a cui sono legato è Paul Lindbergh di Tempesta d’amore, che va in onda su Rete 4. Essendo una soap il codice interpretativo è chiaramente diverso. Gli sono legato perché ho avuto la possibilità di incontrare l’attore e di diventare suo amico. È arrivato in un momento della mia vita in cui avevo bisogno di avere un personaggio come Paolo, un po’ svampito ma con una bella evoluzione.

Noi ti ringraziamo per la tua disponibilità, ma prima di andare vorremmo conoscere un curioso aneddoto sulla tua carriera.

Qualcosina ho vissuto. Mi è capitato di conoscere il personaggio che doppio in Tempesta d’amore, che va in onda su Rete 4. Ci siamo incontrati a Monaco di Baviera dove viene girata la soap ed è stato molto divertente. Con lui siamo diventati amici e ci sentiamo ogni tanto. Aggiungerei anche la possibilità di lavorare e di avere stretto un rapporto personale con Adani, Pardo, Caressa e Marchegiani. Ad esempio, io ho sempre avuto il sogno di fare radio.
Allora Fabio Caressa mi fece assistere nel 2019 a una puntata del programma che fa insieme a Ivan Zazzaroni il sabato su Radio Deejay. Ho partecipato ovviamente non in onda, però sono stato lì con loro, è stato molto divertente e sono stati molto carini.

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Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni