Conflitti e cereali mondiali

Come il conflitto in Ucraina aggrava la fame nel mondo

Scaffali dei supermercati vuoti e corsa all’ultimo pacco di farina o pasta, all’ultima bottiglia di olio di girasole…un déja-vu di due anni fa? Probabilmente (tolta la folla di persone), ma la situazione adesso è ben più drammatica. Non solo per la guerra in atto, della quale tuttavia non parleremo in questo articolo, ma perché se due anni fa la mancanza di prodotti era legata per lo più alla difficoltà di far viaggiare le merci, oggi corrisponde alla mancanza di materie prime. Gas e petrolio russi certo, ma anche cereali e olio di girasole ucraini.

Putin, con l’invasione dell’Ucraina, non sta portando alla fame soltanto questo popolo (e il suo). Nel 2021, l’ONU ha acquistato più del 50% delle risorse per il Programma di Alimentazione Mondiale contro la fame nel mondo dall’Ucraina. A farne le spese sono soprattutto Paesi già poveri come quelli del Nord Africa e del Medio Oriente. Certo, ci si potrebbe approvvigionare da altri Paesi ma questi stanno limitando le esportazioni e, in più, grava comunque sul prezzo finale il rincaro dei carburanti…e intanto la fame aumenta e con la fame aumenteranno i migranti e con i migranti le instabilità sociali e politiche dei Paesi coinvolti… Ma torniamo ai cereali. Quando si parla di cereali non bisogna pensare soltanto a farina, pane e pasta ma anche di mangimi per gli animali da macello. Inoltre, l’industria della carne fa ancora di più le spese con il caro carburanti, dato il trasporto di materie prime e prodotti finiti e l’elaborata catena di produzione; mentre l’olio di girasole viene utilizzato in molti prospetti lavorati industriali.

Che cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo? Oltre a sostenere al meglio le persone che soffrono, forse è il momento iniziare a sostituire ogni tanto la carne con i legumi, un buon compromesso tra cereali e carne, non necessitano di mangimi e a filiera più corta ‘consumano’ meno carburante.


Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni