Le elezioni politiche del 4 marzo sono forse le più incerte di sempre. Secondo gli ultimi sondaggi, circa la metà degli elettori è indeciso su chi debba votare oppure pensa di astenersi dal voto.
Per aiutarci in questa scelta, ho provato a confrontare i vari gruppi politici: per ogni grande coalizione ho scritto quello che io penso siano i PRO ed i CONTRO ed ho voluto riportarli in questo articolo.
Ad ogni sezione troverete anche le fonti necessarie per approfondire i vari programmi e farvi una vostra idea.
Premetto che questo lavoro non è stato affatto semplice. Purtroppo, i programmi sono spesso molto generici, e ciò rende difficile valutare una proposta priva di dettagli importanti come la copertura finanziaria per attuarla. Inoltre, ci sono tantissimi punti condivisi dalle coalizioni diverse, essendo però spesso punti generici (Es. “No a politiche europee di austerità“) è difficile capire i modi in cui verrebbero attuati dalle diverse coalizioni. Questi punti saranno riportati a fine articolo.
Infine, invito ognuno a farsi la sua idea sui candidati, sui programmi e sui futuri premier. Qui riporto quelli che io considero i PRO ed i CONTRO delle varie coalizioni, cercando di essere obiettivo, per quanto mi è possibile, nel giudizio. Ma vi prego di farvi una vostra idea.
Ricordo che dobbiamo scegliere il nostro rappresentante, e non il presidente politico né un fantomatico programma. Pertanto, sarebbe il caso di informarsi anche su chi siano i candidati del proprio “distretto elettorale” e quali battaglie vorremmo che essi intraprendessero.
MoVimento 5 Stelle
I PRO
Il primo PRO del M5S è quello di aver scelto, senza ombra di dubbi, il proprio candidato premier: Luigi Di Maio. Le altre coalizioni lasciano qualche dubbio (Salvini, Meloni o un altro? Renzi, Gentiloni o Bonino?).
Di Maio è molto amato all’interno del suo partito e nessuno sembra criticare questa scelta.
Il programma del M5S è amplio. Molti punti sono largamente apprezzati, tanto da esser stati copiati (sono stati i primi a proporre un reddito di cittadinanza) o comunque molto condivisi (ad esempio, ogni coalizione vorrebbe lottare contro la politica di “austerity europea”). In generale, il movimento punta molto sul sostegno ai più deboli e disoccupati, col reddito di cittadinanza, aumento delle pensioni e soldi alle famiglie con figli.
Inoltre, il programma si distingue per la forte lotta contro la corruzione e contro i grandi evasori e la volontà di rendere l’Italia più “verde”, con obiettivi come 1 milione di auto elettriche oppure la fine dell’uso del petrolio in Italia (quest’ultimo entro il 2050).
Il punto di forza del Movimento è però da sempre la rigidità del codice etico “imposto” ai propri rappresentati eletti. Quest’ultimi devono rispettarlo pena l’espulsione. Queste regole sono così rigide che alcuni candidati sono già stati praticamente espulsi, prima ancora di poter entrare in parlamento. Inoltre, è un partito molto ben diffuso tra la popolazione, dalla quale accetta proposte e da molto potere sulla scelta dei propri candidati.
Il M5S è l’unico partito che può effettivamente criticare la mancanza/presenza di leggi, non avendo mai praticamente governato.
Infine, il Movimento ha da sempre rifiutato compromessi ed alleanze. É perciò improbabile che scenda a compromessi diversi da quelli annunciati in campagna elettorale.
I CONTRO
L’aspetto maggiormente negativo del movimento è l’imprevedibilità decisionale. Di fatti, il M5S non ha una vera e propria tendenza politica. Non sono né conservatori, né riformisti. Quindi è impossibile prevederne le decisioni di fronte ad un problema futuro. Inoltre, su molti punti sembra spesso contraddittorio (Euro, vaccini, ricerca scientifica).
Come abbiamo detto tra i pro, il M5S punta infatti principalmente sulle persone e sul codice etico, più che sull’ideologia. Tuttavia, la scelta delle persone sembra molto scarsa. Nessuno si prende la responsabilità di scegliere, sono gli iscritti a scegliere i candidati; per tal motivo, questo sistema porta all’interno del movimento persone con ideologie molto diverse e che purtroppo, molto spesso, non condividono pienamente il codice etico. Ad esempio, il 40% dei senatori M5S eletti nell’ultima legislatura è stato espulso, si è dimesso o ha cambiato gruppo parlamentare.
Quindi, votando il M5S non si ha la certezza che il proprio riappressante rispetterà il codice etico oppure che seguirà il programma. Si ha solo la certezza che verrebbe espulso dal movimento qualora fosse inadempiente. Troppo poco, l’elezione non è una lotteria.
Il programma è sì ampio ma spesso molto generico e poco realistico. Nel riassunto di venti punti, il M5S vuole ridurre enormemente il debito pubblico, però investire 50 miliardi nei “settori strategici”, 17miliardi alle famiglie, reddito di cittadinanza, abolizione legge Fornero (etc…). Cifre enormi, soprattutto considerando che l’obiettivo è anche quello di ridurre il debito.
Pertanto, il programma politico sembrerebbe tanto ambizioso quanto poco realistico.
Infine, non è assolutamente chiara la posizione su molti punti etici/diritti civili. Il programma manca di chiare direttive.
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La coalizione di centrosinistra
PRO
La coalizione di centrosinistra ha sicuramente esperienza di governo, essendo difatti la coalizione uscente.
La coalizione sembra essere più unita dopo l’ultima divisione (Grasso, Bersani e Speranza hanno fondato LeU). Inoltre, anche l’ideologia sembra ben definita, collocandosi moderatamente a centro-sinistra.
Il programma del centrosinistra è equilibrato. Sono poche le leggi che sembrano inattuabili e molte sono un continuum di quanto fatto nell’ultimo governo, che può comunque vantare qualche buon risultato ed un inizio di ripresa dalla crisi.
In linea generale, la copertura finanziaria per attuare il programma sembra esserci, a differenza dei programmi della coalizione del centrodestra o del movimento 5stelle.
Tra i punti di spicco del programma, troviamo la forte inclinazione pro-europeista ed una riduzione delle tasse più indirizzata verso il ceto medio-basso. Inoltre, il centrosinistra vuole combattere la disoccupazione (specie quella giovanile) cercando di collegare la scuola ed il lavoro. È inoltre l’unica coalizione che si sia espressa in favore della scienza e della ricerca scientifica (leggi le risposte di +Europa ai ricercatori). Il programma prevede comunque una forte riduzione del debito e punta ad una ripresa economica ancora maggiore di quella già raggiunta nell’ultimo anno di governo.
Infine, tra i possibili futuri premier, Gentiloni e Bonino sono i leader più apprezzati dagli italiani, con valori molto più alti rispetto ad esponenti delle altre coalizioni (Es. Salvini o Di Maio).
Poiché è improbabile che una delle tre maggiori coalizioni riesca a vincere le elezioni, questo è sicuramente un punto a favore del centrosinistra in vista di un possibile futuro governo di larghe intese.
CONTRO
La recente scissione arriva dopo anni turbolenti. Nonostante tutto, la coalizione (ed il Partito democratico in primis) non sembra ancora essere abbastanza unita, il che fa temere che in futuro ci possano essere ulteriori divisioni (vedi i problemi recenti con l’approvazione delle liste). Inoltre, sebbene Renzi abbia vinto le primarie con un’ampia percentuale, è il candidato premier meno apprezzato dagli italiani e dagli altri partiti, che gli rinfacciano la mancata uscita dalla politica come promesso in caso di sconfitta elettorale. Ciò ha anche diminuito la fiducia che gli elettori hanno verso il PD, i quali, probabilmente, convoglieranno molti voti vero gli altri partiti della coalizione o verso Liberi ed uguali. Pertanto, se le cose dovessero restare così, è improbabile che Renzi (e quindi la coalizione di centrosinistra) riesca a far parte del prossimo governo, vista l’impopolarità del leader.
Un altro contro della coalizione di centrosinistra è l’essere imprevedibilmente moderata. Non è ben chiaro quando la coalizione possa prendere decisioni moderate (vedi mancata approvazione del Ius soli) oppure più riformiste (ad esempio, il biotestamento).
Il programma è fin troppo equilibrato e poco rivoluzionario. È giusto che sia così, visto che è la coalizione del governo uscente, però dal centrosinistra ci si aspetterebbe una presa di posizione più radicale e meno conservatrice.
Infine, essendo la coalizione formata da principalmente 3 partiti (PD, Civica Popolare e +Europa), è difficile capire quale dei tre programmi elettorali sarà effettivamente usato nei punti di non concordanza.
Link utili:
Coalizione di centrodestra
PRO
Il centrodestra è la coalizione favorita. I 3 leader (Berlusconi, Salvini e Meloni) sono determinati a governare, come dimostrato dagli sforzi effettuati per trovare un programma comune, nonostante alcune differenze.
Di base, il programma comune è di stampo conservatore, il che fa auspicare che qualunque scelta futura sarà probabilmente coerente con gli ideali di centrodestra.
Da notare che votare centrodestra potrebbe voler dire avere al governo un’unica coalizione, cosa che appare impossibile votando PD, M5S o altri.
Il programma di centrodestra è forse il più coraggioso, ambizioso ed ottimista tra quelli presentati. Propone una flax-tax al 23% (15% per la lega), aumento delle pensioni, cancellazione della riforma Fornero, reddito di inclusione.
Dal punto di vista della sicurezza, il centrodestra propone di assumere più forze dell’ordine, con stipendi più alti e meno rischi (sia legali, in caso di difesa, sia fisici per via dell’inasprimento delle pene per reati contro le forze dell’ordine).
Per i migranti, la soluzione è un “Piano Marshall per l’Africa” (aiutiamoli a casa loro). È una proposta ricorrente, ma che prima o poi dovrà essere attuata se davvero si vuole provare a dare una spinta economica al continente più povero del mondo.
CONTRO
Il centrodestra è una coalizione che ha in comune soprattutto la voglia di governare. Questa è però un’arma a doppio taglio. Difatti, alcune idee e posizioni non sembrano molto condivise da tutti i membri della coalizione. Un esempio è la presa di posizione di Salvini contro i vaccini obbligatori. Questo rende difficile interpretare un futuro governo di centrodestra. È molto probabile che a prendere più decisioni sia il partito che prenderà più voti tra Forza Italia e Lega. Discorso simile sulla scelta del premier.
Ad ogni modo, Salvini piace a nord, Meloni al centro e Berlusconi al sud. Tuttavia, nessuno dei tre leader è amato da più di un italiano su tre. Il che significa che solo gli elettori di centrodestra (e nemmeno tutti) apprezzano i 3 leader.
Il programma è fin troppo “rivoluzionario” anche grazie a molte, troppe generalizzazioni. Abbassare le tasse, specie al 15% come richiede la Lega, potrebbe non dare abbastanza impulso economico da coprirne i costi. Inoltre, una flax tax finisce col favorire quasi esclusivamente chi ha davvero molti capitali (ovvero pochissimi italiani) invece che chi avrebbe davvero bisogno. Ovviamente, nel programma mancano molti numeri, che quindi rendono difficile una valutazione oggettiva dei costi e delle spese.
È inoltre un peccato che un programma così coraggioso non trovi abbastanza spazio per più proposte più concrete contro la disoccupazione o a sostegno dello studio e dell’innovazione; la maggior parte degli sforzi sembrano indirizzati soltanto verso tasse, immigrati e sicurezza.
Infine, Berlusconi ha già governato in passato, senza aver realizzato le proposte presenti nel programma attuale. Ciò ne riduce la credibilità.
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Partiti minori
Per i partiti minori, l’unico per cui spenderò qualche riga in più è Liberi e Uguali. Il nuovo partito è formato da persone sicuramente competenti ed apprezzate. Tuttavia, il programma ha i suoi alti e bassi. È molto dettagliato su diritti civili (Es. adozioni per le coppie omossessuali) sull’università (Grasso ipotizza la cancellazione delle tasse universitarie) sulla giustizia sociale e sulla pace internazionale. Invece, purtroppo ed inaspettatamente, il programma sembra molto generico sul lavoro. Riconosciamo al partito la mancanza di tempo visto che si è formato solo da qualche mese. Questo però non può giustificare alcune lacune.
È statisticamente impossibile che il partito prenda la maggioranza da solo, quindi bisogna anche riflettere sulle sue future alleanze.
La maggior parte degli esponenti è di fatto di provenienza del PD e dell’ultimo governo, sarebbe quindi un controsenso una possibile futura alleanza (perché dividersi, altrimenti?). Con gli altri partiti, invece, ci sarebbe una grossa incompatibilità di programma. Ciò che probabilmente accadrà è che Liberi ed Uguali sarà un partito di opposizione che proverà a “piazzare” qualche legge cardine, sperando di coinvolgere le forze di maggioranza.
Per gli altri partiti minori non mi esprimo in approfondimenti. Mi è bastato leggere qualcuno degli oltre 30 programmi consegnati da altrettanti partiti al ministero. C’è chi propone l’abolizione dell’aborto e del divorzio breve (Adinolfi). Oppure chi propone di non pagare il debito pubblico ed uscire da tutti gli accordi internazionali (Sinistra rivoluzionaria).
Proposte che non vale la pena neanche di commentare.
I punti che la maggior parte dei partiti vorrebbe attuare.
Come anticipato, una gran parte dei programmi è di fatto condivisa tra i vari partiti. Pertanto, ci aspettiamo la realizzazione di questi punti da qualunque governo si formerà:
- No alle politiche di austerity europee (Che poi, che vorrà dire?).
- Reddito di cittadinanza/inclusione/dignità (Ma dare un lavoro di cittadinanza a chi non ce lo ha invece che promettere improbabili rendite?).
- Aumento delle pensioni e riduzione delle tasse.
- L’italia diventerà incredibilmente ecologica (chi toglie il petrolio, chi il carbone, chi i rifiuti e chi i prodotti non-biodegradabili).
Quante di queste proposte verranno effettivamente attuate?
Vi ricordo che alle precedenti elezioni erano tutti d’accordo sul togliere il senato/ridurre i parlamentari, fare una nuova legge elettorale, etc…
Conclusioni
La campagna elettorale che stiamo subendo quotidianamente è probabilmente la causa principale di questa indecisione sul voto. I candidati si sfidano a colpi bassi e personali; il dibattito politico non è più sui programmi, che comunque sembrano carenti di proposte concrete o attuabili.
Ci dicono che non dobbiamo votare per “gli altri”; Renzi è inaffidabile, doveva dimettersi e non lo ha fatto; Di Maio é incompetente, non è nemmeno riuscito a prendersi una laurea, Salvini è razzista e Berlusconi è un criminale.
Il risultato è che molti italiani non hanno voglia di votare nessuno.
Ma non facciamoci influenzare: informiamoci e votiamo.
Vi lascio con alcuni link utili.
Qualora voleste approfondire, discutere di altri pro/contro, scrivete pure un commento qui sotto e siate liberi di condividere questo articolo con quante più persone potete.
Buon voto!
LINK UTILI