Davide Nappi

Calabrese, 21 anni.

Sempre occupato in estenuanti ricerche per scoprire se l’infatuazione che prova verso la carta stampata sia stata già catalogata come vera e propria patologia sotto qualche voce terminante in “-ite acuta”, cresce nell’era “ Tutti pazzi per la Rowling” e scansa per poco quella “ Amo Edward Cullen”.

Melanconico irrecuperabile, frequenta “il circolo dell’allegria” che vede militanti Leopardi, Schopenhauer e Zygmunt Bauman prima di Saramago e Calvino, ma non contento s’innamora della celeberrima soavità della lingua russa : Tolstoj, Turgenev e, soprattutto, Dostoevkij, a cui concede un 10 nella sua scala da 1 a 5.

“All’ombra delle fanciulle in fiore” conosce Proust , ed abbattuto da una perfezione stilistica che mai raggiugerà sfoga la sua frustrazione sul pianoforte, a volte a testate a volte a suon d’ Yiruma.

Ama il Mc Donalds e la pallavolo, odia la virgola tra soggetto e predicato e la falsità.

Ora vive a Roma.