@Gianluca Gallo

Gianluca Gallo – E’ capitato che io sia illustratore

Digito il numero, chiamo. Al secondo squillo una voce amichevole e anche un po’ imbarazzata:

“Pronto? Ciao!”

Ciao Gianluca, come va? 

Bando ai convenevoli. Iniziamo.

Senti un po’: chi sei?

“Sono Gianluca Gallo, vengo da Cosenza, ho 29 anni – quasi trenta – ed è capitato che io sia diventato un illustratore circa un anno fa.”

In che senso è capitato? – rido.

“Beh si, è capitato. E’ capitato perché, anche se disegno da quando ero piccolo, piccolissimo, l’ho sempre vissuto come un qualcosa di mio, personale, un mezzo per dare sfogo alle cose mie più intime.

Provengo infatti da studi vari, ho studiato filosofia all’Università, poi mi sono iscritto ad una triennale in Sound Design ed ho vissuto da lì in poi all’interno di ambienti musicali, ho suonato, ho organizzato concerti, fino a che, ad un certo punto, ho ripreso a disegnare un po’ più seriamente. Sai, alcuni episodi ti spingono a tornare a fare le cose che senti un po’ più tue, e da lì è stato tutto così veloce e casuale.. Perciò dico che è capitato”

E quando è capitato che riprendessi a disegnare, perché proprio questi tuoi soggetti? Cioè perché disegni quello che disegni?

“Mah, un paio d’anni fa in effetti  ho iniziato a disegnare questi due soggetti. Non chiedermi bene perché, so solo che erano il mezzo che ho trovato per mettere su carta quello che provavo, che mi succedeva, come mi sentivo, come ero. Dopodiché, a novembre dell’anno scorso, ho aperto una pagina Facebook.

Cosa ti ha spinto a farlo? Ne sentivi l’esigenza o eri curioso di vedere come sarebbe andata?

“No, in realtà è successo anche questo per caso. Io prima pubblicavo i miei disegni tramite i miei profili social personali, Facebook e Instagram. Un giorno è accaduto che un mio disegno, in cui c’era la frase di una canzone, sia stato condiviso da una pagina di fan del gruppo musicale in questione. L’amministratore della pagina mi ha scritto dicendomi che ero bravo e che secondo lui  avrei dovuto aprire una pagina a parte dove postare la mia arte e così feci. In tre settimane ho raggiunto 20.000 iscritti.”

Ah però, mica male. Quindi non avevi impostato nessuna strategia social. E’ stato un “successo” derivante dal fatto che le cose che fai piacciono veramente. Ecco, a proposito, che rapporto hai con il mondo Social Network?

“Guarda, devo darti due risposte differenziate. In quanto Gianluca, ragazzo che usa il proprio profilo personale, posso dirti che mi piacciono molto. I Social mi divertono, li ho sempre usati, li uso con frequenza e continuerò ad usarli. In quanto Gianluca Gallo, artista, mi mettono un po’ d’ansia.

Ansia?

“Ansia. Perché mantenere un profilo ben fatto e professionale non è una cosa facile. C’è bisogno di un’attenzione continua, devi postare sempre qualcosa di nuovo ogni giorno o più volte al giorno, devi cercare di essere sempre presente sulle home della tua rete. E’ una fatica e in più  quello che mi piace meno è che a livello artistico mi impone delle tempistiche troppo stressanti. Quello che faccio è molto emotivo quindi non posso stare al passo con la mia ispirazione. I tempi social sono velocissimi, io direi che ho dei tempi che sono lenti anche per il mondo artistico. Metabolizzare una situazione e poi metterla su carta richiede tempo.

E questa situazione dell’artista sui social network a cosa porta secondo te? L’unica soluzione che mi viene in mente è cedere ogni tanto alla banalità dei contenuti in favore della costanza produttiva.

“Si esatto, è triste ma è così. O cedi alla banalità e pubblichi costantemente contenuti o mantieni l’originalità emozionale e decidi che ti va bene essere un po’ fuori dagli schemi social.”

E se io ti chiedessi: Istagram, Facebook o Twitter?

“Assolutamente Istagram. Non solo mi piace di più, ma è anche un po’ più libero. Facebook mette un sacco di restrizioni, si nota che cerca di guadagnare da ogni cosa che fai, anche sulla tua visibilità. Istagram è più aperto e “sincero”, se hai 20.000 followers e posti una foto bene o male avrai 20000 views, o poco meno. Facebook non è così. E’ anche vero però che ciò che faccio non è solo grafico, a volte le didascalie sono più lunghe, e questo funziona meglio su Facebook. Quindi non penso ci sia un social veramente appropriato a ciò che faccio.”

Quindi un Ig-lover nostalgico di Facebook che vorrebbe un mondo social a rilento.

Passando ai contenuti, perché quasi la totalità di ciò che fai trasmette emozioni tristi, negative, nostalgiche? E’ un po’  un cliché dell’animo artistico moderno, ma effettivamente pare che le situazioni negative siano le più prolifiche, no?

“Mah si, perché è un po’ tutto uno sfogo. “Quando sono felice esco” come diceva Tenco, no?. In ogni caso ognuno alla fine interpreta i disegni a modo suo, per me può essere nostalgico, magari per qualcun altro no”.

Si, anche la Nostalgia in realtà può assumere connotazioni positive o negative, dipende da chi interpreta il messaggio. In ogni caso, positive o negative che siano, le emozioni che trasmetti hanno colpito Rizzoli a quanto pare.

“Pare proprio di si. Mi hanno contattato da Rizzoli e mi hanno proposto di raccogliere tutti i miei disegni in un libro. 250 pagine di illustrazioni formeranno “Finché regge il cuore”, e devo ammettere di essere molto emozionato. Ci sarà anche una piccola introduzione che ho scritto io, speriamo bene” – ride. “E’ veramente il massimo che potessi aspettarmi.”

E’ già in progetto un tour per presentare il libro nelle maggiori città italiane?

“Si assolutamente, ancora il calendario non è interamente strutturato ma girerò un po’ l’Italia.

In più ho già ricevuto offerte per tenere dei workshop in alcuni istituti d’arte o anche collaborazioni con studi di tatuatori perché – incredulo –  non sono pochi i ragazzi che hanno tratto ispirazioni dalle mie illustrazioni per i propri tatuaggi. Insomma, tanti progetti in cantiere.”

Progetti a lungo termine invece? Hai qualche idea che ti piacerebbe sviluppare?

“In futuro non so cosa accadrà. Mi piacerebbe, forse, scrivere un altro libro che però non sia solo una raccolta di illustrazioni ma, pur seguendo lo stile grafico di questo, racconti una storia vera e propria.

Ultima domanda: hai bisogno di un social media manager? Io sono libero in questo periodo! – rido.

Una battuta.

“Ahahah, no per ora cerco di gestirmela da solo, ma non escludo che in un prossimo futuro possa servirmi un aiuto! A presto.” – ride.

 

Qualche illustrazione di Gianluca Gallo

 

Per vedere tutte le altre bellissime illustrazioni visitate la pagina Facebook di Gianluca!

Davide Nappi
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Calabrese, 21 anni.
Sempre occupato in estenuanti ricerche per scoprire se l’infatuazione che prova verso la carta stampata sia stata già catalogata come vera e propria patologia sotto qualche voce terminante in “-ite acuta”, cresce nell’era “ Tutti pazzi per la Rowling” e scansa per poco quella “ Amo Edward Cullen”.
Melanconico irrecuperabile, frequenta “il circolo dell’allegria” che vede militanti Leopardi, Schopenhauer e Zygmunt Bauman prima di Saramago e Calvino, ma non contento s’innamora della celeberrima soavità della lingua russa : Tolstoj, Turgenev e, soprattutto, Dostoevkij, a cui concede un 10 nella sua scala da 1 a 5.
“All’ombra delle fanciulle in fiore” conosce Proust , ed abbattuto da una perfezione stilistica che mai raggiugerà sfoga la sua frustrazione sul pianoforte, a volte a testate a volte a suon d’ Yiruma.
Ama il Mc Donalds e la pallavolo, odia la virgola tra soggetto e predicato e la falsità.
Ora vive a Roma.