Intervista a Marialuigia Altimari, giovane ballerina cosentina alla conquista del Balletto di Roma
Ballare per un sogno, eppure questa volta non è solo il titolo di un film ma è l’incredibile storia di Marialuigia Altimari, ballerina cosentina presso la Compagnia del Balletto di Roma.
Diciottenne, frequenta l’ultimo anno del liceo scientifico Scorza di Cosenza è una giovane promessa della danza, la abbiamo incontrata sul palcoscenico che l’ha vista crescere nel corso di questi anni.
Il centro studi “Arte Danza Vaganova”, insieme alla direttrice artistica Zaira Conforti hanno plasmato la ballerina che oggi rappresenti. Come è cominciata? “Tutto ha avuto inizio dieci anni fa quando ho iniziato a danzare e coltivare questa mia passione. Il sostegno della mia insegnante, nonché cugina Zaira ed il supporto della mia famiglia e delle mie amiche hanno contribuito a superare ogni difficoltà e realizzare il mio sogno. Più volte ho sostenuto diverse audizioni che non hanno mai avuto buon esito e non è stato semplice voltare pagina. Poi il lockdown è stato il blocco d’arresto di ogni aspirazione e soprattutto per una ballerina due anni di fermo sono estremamente complicati da reintegrare sia in termini di risultati fisici che nella preparazione generale. Fare danza non è solo ballare, è un impegno costante che è insito nella vita di chi come me sceglie di intraprendere questa carriera. Negli scorsi mesi, spinta dalla voglia di ricominciare a sognare e sollecitata da un annuncio online ho deciso di tentare ancora una volta, sottoponendo il mio curriculum al Balletto di Roma. Non nascondo che le speranze di riuscita erano per me nulle, visti i trascorsi. Nonostante ciò, con forza e tenacia, ho ripreso ad allenarmi in modo intenso per preparare il materiale video-fotografico necessario alla selezione. Ho inviato la documentazione e con mio grande stupore ho ricevuto conferma di essere stata selezionata tra le prime quattro ballerine a dover sostenere la seconda audizione presso la sede del Balletto di Roma. Tre ore di audizione, di incertezze. Un lavoro faticoso che mi ha premiata risultando come la prima ed unica ballerina entrata a far parte della compagnia”.
Ed oggi, come riesci a conciliare le due scuole? “È difficile, ci vuole tanto coraggio e determinazione. Trascorro quasi l’intera settimana a Roma dimenandomi tra didattica a distanza e pomeriggi di allenamento-studio in aula danza. Inoltre, la sera al mio rientro a casa non mi aspetta il calore dei miei genitori e mi ritrovo sola immersa in una nuova vita. Sarebbe potuto accadere tra un anno al termine della scuola perché prima di essere presa nella compagnia, studiavo per i test di ammissione a Medicina ed Odontoiatria, altro sogno. Adesso che c’è la danza mi rendo conto che devo programmare bene il mio tempo ma nulla mi fermerà dal raggiungimento di quest’altro obiettivo: la laurea. In ciò è meritevole l’organizzazione del Balletto di Roma che consente di organizzarci al meglio per dedicarsi alla danza e allo studio”.
Covid e danza, cosa si è perso e cosa è stato fatto? “Nel periodo di chiusura la mia scuola di danza organizzava corsi online, così come il Balletto di Roma prevede che in caso di necessità le lezioni siano erogate a distanza. Sicuramente non è la stessa cosa, non si hanno le stesse comodità e la concentrazione necessarie. La sede di Roma, che accoglie ballerini internazionali applica regole precise come indossare la mascherina per tutta la durata delle lezioni. La nostra salute è per loro importante tanto quanto la possibilità di proseguire nella realizzazione di progetti.
Il prossimo 28 Novembre saremo impegnati presso la sede del Balletto nella realizzazione di “Inside Out” e vedrà la partecipazione di pubblico dal vivo e online. Sono pervasa di emozioni che ancora non mi sembra possibile aver realizzato il mio sogno”.
Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni