Consigli utili per accogliere un cucciolo nelle nostre case
Adottare o acquistare un cucciolo rappresenta sempre un nuovo inizio, è tutto più bello e allegro quando un cane di pochi mesi entra nella nostra vita, ma siamo davvero pronti ad accoglierlo? Sarebbe bello se ci fosse un vademecum sui cuccioli e noi educatori dovremmo fare metà lavoro, ma, purtroppo e per fortuna ogni cane è diverso dagli altri.
Vediamo perciò quali potrebbero essere alcuni consigli da seguire prima dell’ingresso del cucciolo in casa nostra e durante la sua crescita!
Se vogliamo un cane di razza, sceglierne una conforme alla nostra vita è il primo passo da fare. Esistono oltre 400 razze di cani riconosciute dalla Federazione Cinologica Internazionale e ogni cane di razza deve possedere il pedigree, ovvero la documentazione necessaria ad avere un quadro completo sulla salute per quanto riguarda le malattie che hanno maggiore incidenza, sulla selezione morfologica e caratteriale. Le razze, alcune antichissime, altre più recenti, sono state raccolte in 10 gruppi. Effettuando una ricerca su tali gruppi possiamo già renderci conto che un lagotto romagnolo, ad esempio, bellissimo e ricciuto, che non perde pelo e che è di taglia media contenuta, quindi apparentemente un perfetto cane da “compagnia”, è anche e soprattutto un cane da lavoro (gruppo 8, cani da ricerca, riporto e acqua). Questo non vuol dire che non si adatterà mai alla nostra casa, anzi, però grazie alla sua selezione tenderà ad allontanarsi quando sarà in libertà o a stare molto col naso a terra, e questi potrebbero essere enormi problemi per un neofita. Stessa cosa accade con i famosi beagle (gruppo 6, segugi e cani per pista di sangue): simpatici, tolleranti verso un sacco di fattori stressogeni, ma con un grande bisogno di esplorare, fare attività fisica e un vocione non indifferente. Se pensate di lasciare un cane del genere (e, in realtà, qualsiasi cane) per otto ore al giorno in casa, il suo latrato vi farà avere non pochi problemi con il vicinato! Quale potrebbe essere quindi un cane adatto a voi? Dipende da chi siete, ma bisogna sempre studiare prima di contattare un allevatore. La taglia è un altro aspetto importante; benché si creda che solo i cani piccoli siano adatti all’appartamento, questo ha causato nel tempo una marea di mini cani frustrati, mordaci, esasperati, perché trattati come giocattoli, lasciati in casa con una traversina. Ogni cane ha bisogno di agire da animale e di tanta libertà e molti cani di taglia medio grande o “gigante” – pensiamo al barbone grande mole, al boxer, all’alano, al pitbull – tutto vogliono fare fuorché vivere in giardino o lontani dal proprio compagno umano! Non si possono basare i prossimi 10, 15, a volte anche 20 anni di vita condivisa con un cane solo su un aspetto estetico, che ci sembra più comodo: non funziona così. Anche quando si sceglie un cucciolo meticcio in canile bisogna fare tante domande, tenere in considerazione che spesso questi cuccioli sono stati trovati senza mamma, magari abbandonati e quindi totalmente privati di stimoli sensoriali e importantissime prime cure parentali. Ciò non toglie nulla a questi cani, anzi, ma ancor di più è importante farsi seguire da un educatore fin da subito. E, a proposito di educatori cinofili, parlando del punto di vista comportamentale, è bene come sempre prediligere un professionista che non attui coercizione sui cani e non usi strumenti quali il collare a strozzo, ma che ci indirizzi a comprendere le necessità del nostro cucciolo. Un’altra cosa di cui si sente spesso parlare è la socializzazione, ma il consiglio da seguire è quello di non sovraesporre i cuccioli appena arrivati in famiglia a troppi rumori, altri cani, persone, pensando che così si abitueranno a tutto e non avremo problemi in futuro. Come già detto a proposito delle razze, ogni cane è diverso e ha un carattere proprio che emergerà nel tempo, oltre che motivazioni di razza specifiche. Dovremmo però, meglio se insieme ad un esperto, iniziare a fargli conoscere il mondo e a sviluppare le proprie abilità relazionali: prime libertà in natura, che non facciano vivere costantemente questi cuccioli al guinzaglio; comunicazione corretta da parte nostra e cioè non sgridare continuamente un cucciolo che morde le mani, con molta pazienza facciamo insegnare dall’educatore come incanalare questo comportamento. Giochiamo insieme, facciamo attività semplici e divertenti, trasmettiamogli gioia e voglia di fare; insegniamogli che esistono momenti di tranquillità e momenti di dinamismo, facciamolo gradualmente interagire con cani adulti che hanno buone competenze sociali e che non solo aiuteranno il cucciolo a far emergere in parte gli expertise relazionali, ma ci faranno capire, nel corso dei mesi, se il nostro cane ha piacere a interfacciarsi con gli altri, non è detto che debba sempre essere così, guardiamo sempre tutto da un punto di vista individuale. È importantissima anche la preparazione della casa all’arrivo del piccolo: il cuscinone (anche se poi in molti desidereranno dormire insieme alla propria famiglia, ed è una condivisione che non si deve per forza negare ai cani, fanno parte del nostro gruppo) verrà posizionato in punti non di passaggio e in cui il cane possa rilassarsi. I giochi, di diverse consistenze, sono fondamentali e aiutano il cane ad imparare a masticare: ricordiamo che, vivendo in famiglie umane, i cani non predano, non dissezionano nessuna carcassa e così via, ma è importante che imparino ad usare correttamente la bocca fin da subito. Evitiamo le traversine, ma facciamo uno sforzo le prime settimane e portiamo il cucciolo fuori dopo i pasti, dopo il gioco, al mattino e alla sera, lodiamolo quando espleta fuori i bisogni. Prepariamo un guinzaglietto e una pettorina ad H e contattiamo un buon educatore, ricordando sempre che la vita con i cani è meravigliosa, ma bisogna gettare solide basi per costruire una relazione degna di questo nome.
Articolo pubblicato su Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dei ventenni